DAYZ STANDALONE - ANTEPRIMA

A CURA DI CLAUDIO "DOGGHY" FAVORITO IL 05.01.14

Abbiamo deciso di aprire il nostro spazio dedicato al PC gaming con un titolo, precisamente una mod di Arma 2, che ci ha tenuti incollati di fronte al monitor per molti mesi. Parliamo del frutto partorito nel 2012 dalla mente geniale di Dean “Rocket” Hall, che ha letteralmente stravolto la categoria dei survival game: Dayz. Oggi abbiamo avuto l’opportunità di accedere anticipatamente alla sua versione standalone, attualmente in fase alpha, e disponibile sul marketplace di Steam al costo di € 23,99. Ne vale la pena? Lasciateci fare qualche premessa.
La sopravvivenza in Chernarus è una vera spina nel fianco. Da sopravvissuti ad un’apocalisse zombie di certo non ci aspettavamo una vita facile e di fatto le difficoltà sono state tante e di vario genere. Apparsi in un punto casuale della mappa, grande circa 225 km quadrati, con noi avevamo soltanto una misera torcia ed una batteria da infilarci dentro. La notte sarebbe giunta prestissimo; il sole, infatti, scompariva lentamente rendendo difficile distinguere le sagome dei pochi edifici che ci circondavano. Sapevamo di essere senza speranze quando siamo rimasti totalmente al buio e con la torcia nelle mani, vittime di rumori ambientali sinistri, alcuni dei quali ci mettevano costantemente in soggezione.
Dayz è sostanzialmente una simulazione in un vastissimo mondo dominato da feroci zombie ed altri sopravvissuti in carne ed ossa come noi, pronti a farci fuori per un dannatissimo barattolo di fagioli. Le cose da fare erano due: procurarsi del cibo e delle armi. Impossibile capire se avremmo avuto successo in entrambe le cose poiché un passo troppo frettoloso ha richiamato l’attenzione di uno zombie che fino a pochi istanti prima brontolava in disparte. Decidemmo quindi di stenderlo con una rapida scarica di pugni (sì, avete capito bene) ma non prima che questi ci colpisse facendoci sanguinare copiosamente. Gli status alterati quale la fame, la sete, la malattia o il sanguinamento vengono evidenziati in un angolo dello schermo oppure nella schermata dell’inventario accanto all’anteprima del sopravvissuto. Presi dal panico, per via anche dello zombie che si era risollevato da terra, iniziammo a correre come dei Forrest Gump con la vista che lentamente andava sfocandosi ed i colori che perdevano la loro saturazione. Seminato il non morto nel bel mezzo di un’enorme distesa di alberi, un lampo di genio ci passò per la mente: togliere la maglietta color pece ed usarne i brandelli come benda. Detto fatto. In un attimo ci togliemmo la maglietta e la strappammo in quattro “rags” con i quali ci curammo. Anche se la prima sfida era vinta, la fame e la sete iniziavano a piombare come un macigno sul nostro, ormai affezionatissimo, sopravvissuto. Eravamo nuovamente costretti a trovare un nuovo villaggio da saccheggiare e così iniziammo a camminare lungo la costa fino alla prima grandissima città: Chernogorsk.

cms-gamershqitalia_1478766783_dayz1.jpg

A differenza della mod, la versione standalone di Dayz conta quasi tutti gli edifici esplorabili al loro interno; di conseguenza il tempo da dedicare all’esplorazione dei centri urbani è cresciuto notevolmente aumentandone anche i pericoli. Un piccolo magazzino nascondeva un’ascia da pompiere ed una scatoletta di pasta. Bingo! Prima di equipaggiare la nuova arma per difenderci, la usammo per aprire il cibo (altrimenti avremmo dovuto cercare un apriscatole, un cacciavite oppure un coltello) perdendo però il 20% del suo contenuto. Perché sia chiaro, solo un disperato può aprire una scatoletta di cibo con un’ascia grande il quintuplo; sparpagliare una parte del suo contenuto ci sembra abbastanza realistico. Frettolosamente ingurgitammo il tutto e proseguimmo il viaggio alla ricerca di altri oggetti che ci avrebbero garantito una sopravvivenza più duratura. Girovagando per un bel po’ di minuti trovammo giubbini e scarponi più o meno malconci, un cappello di lana, uno zaino per trasportare più roba, fiammiferi, una bussola ed un kit del pronto soccorso con all’interno una valanga di oggetti.
Complesso ma sicuramente affascinante è il sistema di cura del proprio personaggio. Come potete ben immaginare, tutto dopo l’apocalisse è stato soggetto a delle radiazioni e di conseguenza è nocivo alla salute dei sopravvissuti. Mangiare del cibo avariato, bere l’acqua direttamente dalla fontanella oppure rimanere a contatto prolungato con un altro sopravvissuto malato sono alcuni esempi da tenere sott’occhio in quanto pericolosi. Anche i vestiti stessi che possono essere raccattati in giro sono contaminati e per evitare problemi andrebbero disinfettati con appositi spray, l’acqua andrebbe ripulita dalle impurità con delle capsule, siringhe e test del sangue dovrebbero essere sempre presenti nell’inventario. Un giocatore/sopravvissuto moribondo e bisognoso di una trasfusione deve prima conoscere il suo gruppo sanguigno, mediante un apposito kit, altrimenti la procedura di soccorso potrebbe rivelarsi fatale. Per nostra esperienza personale, non sempre si ha la fortuna di avere l’occorrente a portata di mano ed in tali casi è meglio lasciarsi morire e ricominciare tutto da capo (specialmente quando ci si rompe le gambe e si è costretti a strisciare).
Il nostro viaggio è terminato all’interno di una scuola fatiscente, dove nel buio troviamo un altro poveraccio con un casco in testa ed un piccolo zainetto come il nostro sulle spalle. Lo illuminammo domandandoci che intenzioni avesse, visto che tra le mani teneva ben stretta una gigantesca chiave a becchi. Dalla chat vocale integrata nel gioco il tizio ci disse che non aveva intenzioni cattive e che voleva essere lasciato in pace, così per via della nostra indole neutrale-buona ci fidammo...ma ovviamente era una trappola. Alle nostre spalle infatti spuntarono altri due sopravvissuti decisamente ben equipaggiati con armi automatiche, elmetto e maschera antigas; dapprima ci chiesero di posare l’ascia ed alzare entrambe le mani in aria e successivamente ci ammanettarono rubandoci quella poca roba che avevamo racimolato. Nudi come dei vermi e con un “good boy” bisbigliato dai nostri aguzzini in carne ed ossa venimmo successivamente sbranati da un branco di zombie non molto distanti dalla struttura scolastica. Capimmo allora che le cose non erano cambiate dalla mod. La gente continuava e continua a tendere imboscate pur di sopravvivere un giorno in più; l’arma più forte vince, il gruppo unito ancora di più.
Il motore grafico di Dayz Standalone è stato rivisto e migliorato affinchè possa sfoggiare texture più definite, nuvole volumetriche ed un sistema di illuminazione più credibile. Sono stati creati nuovi oggetti “lootabili” ed il loro spawn casuale è allocato in punti dapprima impensabili come ad esempio sotto il letto di una camera da letto, dentro il portabagagli di un’auto abbandonata, sopra il mobilio etc..

cms-gamershqitalia_1478766837_dayz2.jpg

Per aggiungere un ulteriore pizzico di realismo, tutto in Dayz può usurarsi nel tempo o danneggiarsi. Se veniamo colpiti dagli zombies i nostri vestiti si lacerano: se ne ha riscontro visivo sia sul sopravvissuto che passando il cursore del mouse sull’oggetto in questione all’interno dell’inventario. Anche quest’ultimo ha subito un restyling: tramite un sistema “drag and drop” è ora possibile raccogliere ed equipaggiare/conservare qualsiasi oggetto a patto di avere un numero sufficiente di slot liberi nello zaino/pantaloni/felpa/giubbotto tattico. Grande spazio è stata data alla personalizzazione, partendo dalle armi modificabili in ogni componente (degradabili anch’essi), alle sembianze del sopravvissuto stesso cambiandone, per il momento, soltanto la razza ed il sesso.
La mappa di Chernarus, come dicevamo sopra, ha subito qualche variazione con l’aggiunta di nuovi centri abitati e nuovi interni degli edifici da visitare. Riviste anche le animazioni “legnose” dei personaggi e degli zombie (che adesso possono essere definiti tali); i controlli sono rimasti sostanzialmente invariati ma più precisi rispetto al passato.
L’altra faccia della versione alpha ci ha visti combattere con bug tutt’oggi irrisolti quali zombie che attraversano le pareti degli edifici o che si allertano ed iniziano ad inseguirci da distanze siderali, lo spawn del loot (e degli zombies) da rivedere, alcune animazioni del personaggio imprecise e glitch grafici di vario genere. Insomma, al momento Dayz Standalone va acquistato con la consapevolezza di avere accesso ad un titolo in fase embrionale e che ancora ha molto, molto, molto da implementare: veicoli, animali selvaggi e caccia, sistema di cucina del cibo e tanto altro ancora.
Tuttavia ci preme dire che Dayz, quale simulatore di sopravvivenza post apocalittica, non sembra avere eguali, sia per quanto riguarda l’ambientazione, unica ed immensa, sia per le sue meccaniche. Se siete dei giocatori che non amano la dispersività oppure i giochi senza uno scopo preciso, allora statene alla larga. Se al contrario, invece, amate le sfide e vi piace il pensiero di dover combattere (nel vero senso della parola) per sopravvivere quanto più giorni possibili, allora saranno soldi ben spesi. Noi siamo dentro proprio per questo motivo ed anche perché crediamo nelle potenzialità di questo titolo che ha già venduto oltre 400.000 copie con picchi di 40.000 giocatori connessi contemporaneamente. Sarà un caso?

Per assicurare una ottimale navigazione ed altri servizi offerti, questo sito è predisposto per consentire l'utilizzo di Cookies. Continuando si accettano i Cookies secondo l'informativa consultabile a questo link.

Per assicurare una ottimale navigazione ed altri servizi offerti, questo sito è predisposto per consentire l'utilizzo di Cookies. Continuando si accettano i Cookies secondo l'informativa consultabile a questo link.