RESIDENT EVIL 2 REMAKE - ANTEPRIMA

A CURA DI CLAUDIO "DOGGHY" FAVORITO IL 11.10.18

Creare un valido remake, specialmente di un titolo del calibro di Resident Evil 2, non è cosa da poco. Ci sono grandissime aspettative da parte di quel pubblico che sul finire degli anni ’90 lo ha letteralmente divorato e coloro che lo giocheranno per la prima volta, dietro sincero consiglio dei veterani. E’ un equilibrio molto precario che Capcom dovrà cercare di mantenere al fine di riaccendere quella vecchia miccia che abbiamo trascurato per anni con l’avvento delle nuove console.
La Games Week di Milano ci ha dato l’occasione di testare con mano ciò che ci aspetterà il 25 gennaio 2019, pad alla mano abbiamo preso il controllo di Leon all’interno della centrale R.P.D.
Il nostro primo brivido lungo la schiena non è stato causato da un jumpscare di qualsivoglia, ma dalla nuova veste grafica della stazione di polizia e del protagonista, frutto dell’impeccabile RE Engine.

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In questo primo ambiente c’è un’evidente familiarità con la sua versione classica ma anche un’ovvia tendenza a voler cambiare alcuni dettagli, ragion per cui ci siamo sentiti leggermente spiazzati dalla nuova conformazione della hall. Alcuni elementi, nonché stanze intere, sono stati rimossi o cambiati ed, a conti fatti, è come se stessimo giocando per la prima volta a Resident Evil 2.
La modernizzazione del titolo non ha lasciato invariata nemmeno la telecamera, che adesso è fissa poco sopra le spalle del protagonista e leggermente spostata di lato, così da non ostruire totalmente la visuale e lasciare più spazio a ciò che si sta guardando.
I movimenti di Leon, sia durante le fasi di esplorazione che in quelle di combattimento, ci sono sembrati abbastanza fluidi e precisi rispetto ai recenti capitoli che lo vedono come protagonista. L’interfaccia di gioco, invece, è stato in gran parte ereditato da Resident Evil 7 con oggetti che occupano diversi slot in base alla loro grandezza nell’inventario; quest’ultimo, tra l’altro, si apre automaticamente non appena interagiamo con un enigma.
Lasciata la hall della centrale, ci siamo poi intrufolati nei suoi bui corridoi dove tra pile di cadaveri, arredamenti messi a soqquadro e rumori sinistri, incontriamo diversi zombie famelici. Sono i lenti non-morti di Resident Evil 2 ma non per questo meno pericolosi del passato, quindi se non vengono colpiti alla testa si rialzano o strisciano fino a mordervi le caviglie.

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Qui abbiamo notato un ulteriore dettaglio molto splatter di questo remake: i danni che arrechiamo agli zombie lasciano una traccia indelebile sulla loro pelle; durante la prova impugnavamo una semplice pistola (con torcia annessa ndr) e riuscivamo chiaramente a scorgere i buchi lasciati dai nostri proiettili sul loro corpo. Non osiamo immaginare cosa avremmo visto con un’arma di grosso calibro.
Anche sulla divisa di Leon era possibile scorgere il suo stesso sangue dopo essere stato morso più volte, nulla che il classico spray medico od erba verde non potesse curare.
La nostra prova è durata soltanto quindici minuti, quel tanto che basta per soddisfarci pienamente sotto ogni punto di vista. Resident Evil 2 Remake è un survival-horror su cui è stata riposta estrema cura nei dettagli grafici e sonori; contestualmente tende la mano ad un gameplay moderno, che non snatura affatto l’essenza della versione classica.
Abbiamo già prenotato un biglietto di sola andata per Raccoon City, e voi?

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