THE HONG KONG MASSACRE - RECENSIONE

A CURA DI CLAUDIO "DOGGHY" FAVORITO IL 28.01.19

The Hong Kong Massacre è il primo progetto del piccolo studio svedese VRESKI, che seguiamo da quando ne è stato pubblicato in rete il primo accattivante gameplay trailer, perché, già da allora, mostrava una forte influenza dal mondo di Hotline Miami e Max Payne. Tali premesse hanno aumentato il nostro desiderio di testarlo e qualche settimana addietro siamo proprio riusciti a metterci le mani sopra per trarne delle opinioni.
Il gioco si apre mostrandoci il volto insanguinato di un uomo a bordo della sua auto nella notte del 14 giugno del ’92, la stessa in cui inizierà il “massacro di Hong Kong”. Parliamo di una storia di vendetta da parte di un ex poliziotto che non vuole rassegnarsi all’assassinio della sua partner per mano di una gang criminale senza scrupoli; si tratta di un one-man army tanto taciturno quanto estremamente violento.

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Con i suddetti pretesti The Hong Kong Massacre ci mette sempre al centro dell’azione, con i riflessi tesi e pronti a schivare un’infinità di proiettili e spararne altrettanti in ambienti suggestivi e parzialmente distruttibili. Ripulire completamente le aree dai nemici non è così semplice e coloro che hanno già provato l’esperienza “miami-like” sanno di cosa stiamo parlando; basta essere colpiti da un unico proiettile per ricominciare tutto dall’inizio ed entrare così in un loop di tentativi non proprio adatto ai giocatori dalla scarsa pazienza. Nel marasma di luci, scintille ed oggetti che vengono schizzati un po’ ovunque sullo schermo ad elevata velocità è realmente complicato capire dove si sta mirando; a dare un attimo di respiro è un temporaneo “bullet time”, attivabile in qualsiasi momento premendo un apposito pulsante del pad o della tastiera. Inoltre, salti e scivolate permettono di schivare i proiettili e dirigersi verso un possibile riparo, ma attenzione, talvolta anche i nemici fanno lo stesso.
Portando a termine gli stages si guadagnano i punti necessari a sbloccare nuove armi e potenziamenti, ma è sempre possibile aumentare la difficoltà (e quindi i punti guadagnati ndr) completando degli obiettivi specifici, come il non usare il bullet time per tutta la durata della missione, completare quest'ultima entro un certo limite di tempo o evitare di sparare a qualsiasi cosa se non ai soli nemici.

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Come abbiamo precedentemente accennato, The Hong Kong Massacre ha un gameplay frenetico e non sempre si riesce a stare dietro a tutto ciò che accade sullo schermo; ad aumentare questo problema è la mancata possibilità di assegnare un colore personalizzato al mirino dalle opzioni di gioco.
La storyline, inoltre, non ci è parsa particolarmente accattivante ma ricca di clichè già visti in altre produzioni: ci è parso di capire che le cut-scene siano soltanto un marginale pretesto per unire i vari stages. Anche i nemici ed i boss-fight non brillano quanto a varietà ed interazione; gli scontri con gli ultimi, oltretutto, avvengono sempre con la stessa modalità.
Una nota di merito va alle ambientazioni ed agli effetti particellari, nonché alle animazioni cinematografiche del protagonista durante il bullet-time che - nonostante talvolta risultino ben oltre la normale fisica - restituiscono a video momenti altamente spettacolari.
Se state cercando un titolo miami-like altrettanto violento, convulso e dall’elevata difficoltà, allora il titolo VRESKI è quello che fa per voi.

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