VISAGE - ANTEPRIMA

A CURA DI CLAUDIO "DOGGHY" FAVORITO IL 29.07.19

Silent Hill P.T., l’opera incompiuta di Hideo Kojima, è letteralmente riuscito a circoscrivere le nostre paure all’interno delle pareti domestiche grazie ad un concept in grado di tenerci costantemente sotto pressione psicologica. Una nuova visione del genere horror che ha fortemente ispirato i ragazzi di SadSquare Studio nella creazione di Visage, titolo attualmente in early access di cui abbiamo potuto già saggiare il secondo capitolo (gli ultimi due sono ancora in sviluppo).
Come abbiamo appena detto non è un caso se al nostro risveglio, in una delle stanze dell’enorme villa, siamo stati colpiti da un forte deja-vù; l’esperienza ci suggeriva che di lì a breve non avremmo avuto un attimo di tregua. E così è stato. La parte vincente di Visage è senza ombra di dubbio legata all’atmosfera offerta, supportata da una grafica fotorealistica e da eventi paranormali totalmente randomici. Non solo, la salute psicologica del protagonista peggiora in base a quanto tempo rimane nelle zone buie, pertanto è fondamentale avere sempre una fonte di luce nelle vicinanze o quantomeno delle pillole per rinsavire. Tutti gli oggetti utilizzati di frequente sono conservati nel ristrettissimo inventario dinamico, costringendo il giocatore a scegliere attentamente cosa portare con sé, mentre quelli chiave hanno degli slot più numerosi e separati dai primi.

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Ammettiamo di avere avuto una certa difficoltà a comprendere i comandi di gioco per ciò che concerne il riporre o lo scartare gli oggetti impugnati, considerato che il nostro alter-ego poteva averne addirittura uno per mano. Non essendoci uno specifico tutorial o uno schema dei controlli chiarissimo, abbiamo trovato il sistema ideato dagli sviluppatori un po’ troppo macchinoso e di certo poco intuitivo.
In Visage si è abbandonati a sé stessi in una realtà inquietante dove non viene suggerito alcun indizio, lasciando che sia l’esplorazione degli ambienti o la risoluzione degli enigmi a portare avanti la trama. Come scrivevamo ad inizio articolo, ripercorrendo gli stessi corridoi o stanze più e più volte accadono fenomeni sempre diversi: non mancano risate inquietanti, presenze ferme a fissarci in lontananza, porte che si chiudono all’improvviso, luci ed elettrodomestici che si accendono o spengono a loro piacimento. Adesso immaginatevi in simili situazioni per tutta la durata del capitolo, considerando che quelle che vi abbiamo appena accennato sono soltanto alcune delle stranezze che possono capitarvi.
Tuttavia, la libertà data al giocatore è fin troppa e spesso ci si ritrova a vagare senza capire esattamente cosa o come attivare un determinato evento per proseguire, una mancanza che affiancata alla lentezza dei movimenti del protagonista rende le cose leggermente tediose.

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L’Unreal Engine 4 si attesta ancora una volta la scelta appropriata per questo genere di produzioni, regalando ambientazioni dettagliatissime e un’illuminazione credibile. Non da meno il comporto sonoro, che - lo ricordiamo sempre - è di massima importanza quando bisogna agire sulla psiche del giocatore anche nei momenti apparentemente tranquilli.
Pensiamo che SadSquare Studio abbia riposto molta attenzione sull’atmosfera di Visage e sia alle volte inciampata su alcune meccaniche del gameplay che, precisiamo, non è totalmente da criticare in quanto andrebbe semplicemente rivisto in alcune sue parti. Nonostante la sua anima dispersiva, può considerarsi un titolo che gli amanti del genere devono assolutamente provare, a patto di avere sempre a portata di mano una bombola per l’ossigeno. Noi vi abbiamo avvisati!

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