THE LAST CAMPFIRE - RECENSIONE

A CURA DI CLAUDIO "DOGGHY" FAVORITO IL 08.09.20

Una settimana fa abbiamo avuto l’estremo piacere di concludere un piccolo puzzle game frutto di un altrettanto ridotto team interno di Hello Games (No Man’s Sky); il nome di questo viaggio dai toni profondi ed a tratti introspettivi è The Last Campfire.
Nei panni di Ember, una piccola creatura incappucciata, abbiamo esplorato grotte, boschi, paludi ed antiche rovine alla ricerca di anime che avevano perso la speranza, che avevano paura di andare avanti o che erano state dimenticate. Queste creature, pietrificate nel tempo come statue, rappresentano il carburante che spinge Ember e noi in qualità di giocatori, lungo tutto il viaggio e contestualmente sollevano delle importanti domande alle quali possiamo dare una risposta soltanto dopo averle liberate dal loro malessere ed accompagnate al falò.

The Last Campfire Recensione

The Last Campfire non si perde dietro ad un gameplay complesso nemmeno quanto ai suoi enigmi, non particolarmente difficili e, purtuttavia, sempre diversi ed originali. Ember ha la capacità di interagire con gli ostacoli che le impediscono di raggiungere fisicamente l’obiettivo, spostandoli là dove il design dell’area di gioco glielo consente; ciò le è concesso anche dalla distanza grazie all’uso della “Lucorna”, un particolare strumento a fiato.
Storyline e puzzle si fondono insieme in ambienti minimalistici che a tratti ci hanno ricordato produzioni come Monument Valley o Zelda: Breath of the Wild, senza mai perdere di vista la concezione di viaggio come accadeva, ad esempio, in Journey.
Ad accompagnarci lungo tutta la fase esplorativa è un’appropriata voce narrante, seguita da musiche rilassanti capaci di immergerci completamente nel curioso mondo propostoci dagli sviluppatori.

The Last Campfire Recensione

The Last Campfire è la riprova di come non sia necessario un budget spropositato per fare breccia nel cuore di un giocatore. Nella sua semplicità “ricercata” riesce non soltanto a nascondere un messaggio profondo ma anche ad essere un’esperienza audiovisiva appagante per tutta la sua durata, circa cinque ore.
Il frutto di questo piccolo team di tre persone merita di certo la vostra attenzione e nonostante sia uscito negli store digitali quasi in punta di piedi, adesso che ve lo consigliamo noi, non avete più scuse. Consigliatissimo.

Voto 8

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