CYBERPUNK 2077 - SPECIALE

A CURA DI CLAUDIO "DOGGHY" FAVORITO IL 28.12.20

Di rado ci è capitato di avere qualche difficoltà nell’analizzare un titolo influente come Cyberpunk 2077. Otto anni fa il team di sviluppo CD Projekt Red ci mostrava, per la prima volta su schermo, una rivisitazione virtuale del famoso gioco di ruolo cartaceo della serie Cyberpunk creata nel ’88 da Mike Pondsmith; successivamente a quell’annuncio il pubblico di tutto il mondo iniziò a cavalcare l’onda dell’hype.
L’equazione era semplice, CD Projekt Red ci aveva già omaggiati della serie The Witcher il cui terzo capitolo fu pluripremiato ed acclamato dalla critica, quindi non c’era alcun valido motivo per non fantasticare sull’ambizioso Cyberpunk 2077 anche a fronte di video, immagini e dichiarazioni che lo elevavano - già in tempo di sviluppo - ad un salto di qualità next-gen.
Dopo diversi rinvii il gioco arrivò nelle mani dei videogiocatori il 10 dicembre 2020 e da quel preciso momento accadde qualcosa di inaspettato.
Entrando nel dettaglio, il lancio di Cyberpunk 2077 non è stato tra i più felici dell’anno corrente, ciò nonostante abbia superato le 13 milioni di copie vendute al netto dei rimborsi concessi ai giocatori. Si, perché è impossibile che non ne abbiate sentito parlare da un amico, dalla tv o dalla vostra trasmissione radio preferita mentre andavate a lavoro.
Attualmente Cyberpunk 2077 è un vero disastro sulle console old-gen (PS4 e Xbox One) per via dei suoi numerosissimi bug, tanto da costringere Sony a rimuoverlo dal Playstation Store e risarcire i consumatori fino a “nuovo avviso”.
Dall’altro lato della barricata Microsoft ha deciso di estendere tali rimborsi a chiunque ne faccia richiesta, a prescindere dal tempo passato dall’acquisto e dalla quantità di ore trascorse ingame ma senza rimuovere Cyberpunk 2077 dal suo store.

Cyberpunk 2077 Speciale

La situazione appena descritta ha certamente intaccato l’immagine di CD Projekt Red e quindi l’opinione dei numerosi videogiocatori i quali, a poco meno di un mese dalla data di rilascio, avevano preso a cuore le dichiarazioni di Adam Kicisnki (CEO di CDPR): "Certo, la qualità è un po' più bassa, ma sorprendentemente buona per un mondo così vasto" riferendosi specificatamente alle console di base. Il web, o quantomeno la parte “tossica” di questo, si è quindi scagliato contro le pagine social personali degli sviluppatori e, come se non bastasse, persino Death Stranding è stato vittima del “review bombing” su Metacritic dopo aver annunciato il suo DLC crossover con Cyberpunk 2077.
La domanda che a questo punto bisogna porsi è la seguente: sono gli sviluppatori ad essere i veri colpevoli di questa situazione?
Stando al reportage di Jason Schreier di Bloomberg sembrerebbe esserci stata una vera e propria mancanza di comunicazione tra il management ed i dipendenti; quest’ultimi infatti venivano a conoscenza dei rinvii e dei traguardi raggiunti attraverso i social, inoltre sembrerebbe che per rispettare la deadline imposta, molti si siano ritrovati a lavorare in quello che ad oggi viene definito “crunch”, ovvero 16 ore consecutive al giorno compresi i fine settimana.
Come se non bastasse, negli ultimi giorni sul forum ufficiale del gioco è apparsa una discussione con una lunghissima lista di feature mancanti all’interno del gioco ma che erano state rivelate ufficialmente prima del suo lancio; sentite anche voi l’eco di No Man’s Sky?
Non stupisce quindi come la pandemia globale e lo sviluppo in condizioni non idonee per i dipendenti di CD Projekt Red abbiano portato ai problemi sopra descritti; ad attendere Cyberpunk 2077 sarà un lungo periodo di aggiornamenti atti ad ottimizzarlo, oltre all’ulteriore sviluppo dei già annunciati DLC gratuiti ed una versione multiplayer standalone.

Cyberpunk 2077 Speciale

Noi di Gamers Headquarter Italia abbiamo avuto la fortuna di giocare la versione PC di Cyberpunk 2077 su una postazione di fascia alta e nonostante siano ben presenti tutt’oggi alcuni bug/glitch grafici, la nostra esperienza a Night City è stata più che piacevole.
Non ci aspettavamo un tale coinvolgimento emotivo nell’entrare nel corpo e nella mente di V, il mercenario che abbiamo interpretato, così come non ci rendevamo realmente conto della bellezza della metropoli futuristica nella quale viveva fino a quando non ne siamo stati risucchiati dentro.
Possiamo definire Night City come un’entità a sè stante, un vero intreccio di cemento e neon luminosi dove chi rimane fermo è destinato a rimanere nell’ombra, probabilmente esiliato come un reietto nelle sabbiose Badlands. La città è una deliziosa torta da mordere finchè è calda e V non è esattamente il tipo da saziarsi facilmente, è consapevole del fatto che che per scalare la vetta e diventare qualcuno dovrà sporcarsi le mani e rinunciare in parte a quel poco di umanità rimasta sotto gli impianti cibernetici.
Il mondo offerto da Cyberpunk 2077 è ricco di scelte e di dialoghi che portano effettivamente a conseguenze diverse, rendendoci terribilmente responsabili delle nostre azioni ed empatici nei confronti del protagonista e dei suoi interlocutori. Siamo altresì consapevoli di come lo stile, le movenze e le espressioni nei volti dei personaggi avvalorino questa sensazione di immedesimazione, è facile distrarsi quando l’occhio viene curiosamente richiamato da qualcosa di mai visto prima e fidatevi, vi capiterà spesso di posare increduli lo sguardo su un qualsiasi particolare.
Come ogni RPG open world che si rispetti il concetto di libertà si allarga non soltanto alle scelte fatte nell’arco narrativo ma anche al come e quando intraprenderle. Abbiamo svolto le missioni in ordine casuale e senza tenere conto della loro importanza; se qualcuno ci chiamava al telefono per offrirci un incarico interessante sospendevamo qualsiasi cosa stessimo facendo per dargli attenzione.
Quindi ci siamo buttati a capofitto in una moltitudine di missioni così da testare sul campo la build ibrida che abbiamo ritagliato su V ad ogni level up, per l’esattezza gli abbiamo concesso una forza sovraumana, un’ottima furtività ed un pizzico di conoscenza dell’hacking.
Il risultato finale ci ha permesso di sgattaiolare alle spalle dei nemici e distrarli hackerando i numerosi dispositivi elettronici ai quali erano collegati, aiutati anche dai numerosi impianti cyberware che ci sono stati impiantati dai “bisturi” (chirurghi amatoriali ndr) in cambio di crediti.

Cyberpunk 2077 Speciale

Quando si decide di sostituire la forza bruta all’intelligenza, Cyberpunk 2077 offre una buona varietà di strumenti adatti a neutralizzare chi vi da rogne, quindi armi a corto raggio, media e lunga distanza nonché granate di ogni tipo. L’equipaggiamento del protagonista può essere craftato, rubato dalle fredde mani dei nemici o acquistato negli appositi negozi insieme ad una serie di “mod”, ottiche e silenziatori per renderlo quanto più personalizzato e letale possibile. Meno credibile il feeling restituito dal combattimento corpo a corpo e precisiamo che, in generale, l’intelligenza artificiale dei nemici è altalenante; alle volte rimanevano immobili, si riparavano, ci correvano incontro, altre ancora ci circondavano in gruppo. Anche il modello di guida, malgrado la bellezza estetica dei veicoli proposti, lascia spazio a qualche perplessità in riferimento al “peso” applicato sull’asfalto e sullo sterrato; al riguardo consigliamo vivamente l’uso del pad (anche su PC) per limitare i fuoripista. Tra i bug grafici che abbiamo riscontrato vi sono una cattiva compenetrazione degli oggetti con l’ambiente, improvvisi pop-up di veicoli, npc in t-pose nei luoghi più disparati, glitch grafici di vario tipo, distorsione di alcuni effetti sonori.
Night City è un calderone di tendenze, linguaggi e costumi, tutti elementi che si concentrano perfettamente nei quartieri all’interno delle sue mura; la bellezza dello skyline notturno vi colpirà come un pugno nello stomaco quando percorrete a folle velocità uno dei tanti ponti artificiali che collegano le zone tra loro, magari ascoltando di sottofondo della musica sinthwave.
Avremmo preferito un maggiore livello di interazione con il mondo di gioco così da innalzare ulteriormente l’asticella dell’immedesimazione, come ad esempio andare per locali ed usufruire dei loro servizi e - perché no? - farci qualche “viaggio” con le braindance illegali.
In conclusione, riconosciamo l’incredibile potenziale di Cyberpunk 2077 nonostante ci abbia lasciati un po' straniti sotto l’aspetto tecnico e per le notizie riportate in cima all’articolo. Ciò nonostante possiamo comunque affermare di esserci trovati di fronte ad uno dei titoli più interessanti dell’anno corrente, caratterizzato da una storyline ed un gameplay coinvolgenti come pure una direzione artistica di alto livello. Per ovvi motivi non ci sentiamo di fornirvi una valutazione numerica come siamo soliti fare, al momento possiamo soltanto suggerirvi di giocarlo su console next-gen e su PC e di pazientare ancora qualche settimana fino a quando tutte le versioni non verranno ottimizzate al meglio.

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