MONSTER HUNTER STORIES 2: WINGS OF RUIN - RECENSIONE

A CURA DI CLAUDIO "DOGGHY" FAVORITO IL 06.08.21

Diciamoci la verità, titoli come Monster Hunter non hanno bisogno di grandi presentazioni. Capcom sa bene quanto la sua creatura possa catturare l’attenzione del pubblico mondiale senza doverla stravolgere ma rivedendone, di volta in volta, alcuni elementi.
Nel caso degli spin-off “Stories” la casa di sviluppo nipponica poco sopra citata, delega ciò che nella serie principale fatica a tratti ad ingranare la giusta marcia, ovvero una trama accurata. Non solo, Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin si distingue anche per il suo sistema di combattimento con il quale si spinge senza mezzi termini nella categoria JRPG, ma di questo ne parleremo più avanti.
L’incipit di Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin prende vita nell’Isola Hakolo dove una giovane wyverniana di nome Ena viene in possesso di un misterioso uovo donatogli da un anziano Ratha Guardiano. Tale uovo sembrerebbe custodire un Ratha Tagliente, una creatura in grado di distruggere il mondo intero con il battito delle proprie ali, un’arma che potrebbe essere piegata al volere dei Rider e dei Cacciatori per scopi tutt’altro che benevoli. Nelle vesti di un giovane Rider, il cui sesso e aspetto possono essere modificati per mezzo di un editor, il giocatore dovrà custodire insieme ad Ena tale uovo e capire perché, dopo la consegna di questo, i Rathalos di tutto il globo abbiano abbandonato i loro rifugi creando scompiglio tra i mostri.

MONSTER HUNTER STORIES 2: WINGS OF RUIN RECENSIONE

Non abbiate paura di affrontare la trama di Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin senza aver mai giocato al primo; sebbene ci siano diversi riferimenti al passato possiamo assicurarvi che gli eventi scorrono fluidi fino ai titoli di coda e non richiedono un particolare studio su quelli avvenuti nel precedente capitolo, piuttosto si assiste ad una narrazione interessante e con una punta di comicità che la rende leggera senza scadere nell’infantile.
Per ciò che concerne il gameplay, questo si discosta di poco dal gioco originale; esso prevede infatti l’esplorazione di mappe aperte in sella a uno dei propri Monstie, la raccolta di tesori/risorse per il crafting ed ovviamente tanti mostri da combattere.
I Monstie che accompagneranno i giocatori durante il corso dell’avventura hanno molteplici qualità sfruttabili sia durante le fasi esplorative che in battaglia; precisamente ognuno di questi nasce da un uovo con delle abilità attive/passive randomiche chiamate “geni” in grado di renderli unici, inoltre possono assistere il giocatore durante le ricognizioni con svariate azioni come saltare sulle rocce o distruggerle, scavare buche, ruggire per impaurire gli avversari, arrampicarsi sulle liane, nuotare in acque profonde e così via.
In battaglia, invece, il giocatore può sfruttare i “Punti Legame” con il proprio Monstie, acquisibili dopo aver sferrato un attacco con successo, per impartirgli comandi (es. quale abilità utilizzare) o addirittura per salirgli in groppa e sferrare potenti attacchi combinati.
Il sistema di combattimento, come dicevamo ad inizio articolo, segue i canoni standard dei classici JRPG consentendo al giocatore ed ai nemici di attaccare a turni. Nel caso specifico di Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin però, le battaglie fanno anche riferimento ad una dinamica di attacco simil “carta – forbice – sasso” in cui la Potenza batte la Tecnica mentre questa batte la Velocità, scagliare il giusto colpo all’avversario permetterà di romperne facilmente la difesa oltre a limitare i danni subiti. Tale meccanica ovviamente vale anche per i Montie allevati con l’unica differenza, rispetto al giocatore, che questi non possono modificare la tipologia di attacco nel corso della battaglia, per logica conviene sempre avere una scuderia di mostri ben variegata; in definitiva, se ad esempio entrerete in possesso di un Monstie “tecnico” tale rimarrà per sempre.
I nemici, al contrario, durante la battaglia possono variare comportamento e di conseguenza tipologia di attacco obbligando il giocatore a fare lo stesso in aggiunta a cambiare arma (es. da arco a spadone) ed il Monstie al suo fianco.
Sebbene il farming dei materiali sia stato semplificato rispetto alla serie originale, il giocatore dovrà comunque cimentarsi in battaglie randomiche e missioni secondarie per mantenere sempre efficiente il proprio equipaggiamento o crearne del nuovo. A facilitare la ripetitività di tale procedimento viene in soccorso la modalità co-op online che consente di esplorare il mondo con un amico in carne ed ossa oppure la modalità PvP dove è possibile sfidare i Monstie dei giocatori avversari.

MONSTER HUNTER STORIES 2: WINGS OF RUIN RECENSIONE

Sotto il profilo tecnico la versione PC da noi giocata non ha mai destato particolari problemi. Abbiamo altresì apprezzato la grafica in cel-shading con cui gli sviluppatori hanno voluto ricoprire personaggi e mondo di gioco, con una varietà di biomi dettagliata e dai colori accesi.
Ottima anche la colonna sonora con brani che accompagnano egregiamente il giocatore in tutte le fasi dell’avventura, lo stesso vale per i dialoghi recitati in inglese (o in quella originale per i puristi) ed interamente tradotti in italiano.
Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin è un JRPG che rispetta fedelmente la serie originale offrendo al contempo una trama più articolata ed una buona mole di contenuti, in continua espansione grazie ai DLC gratuiti già annunciati da Capcom. Se avete sempre desiderato allevare i mostri della serie per farli combattere al vostro fianco allora vi consigliamo di non lasciarvi scappare questo fantastico titolo e di iniziare subito la caccia!

voto 8

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