DEAD BY DAYLIGHT "HELLRAISER CHAPTER" - RECENSIONE

A CURA DI FLAVIO "KIRA" CHIARELLI IL 21.09.21

“Siamo demoni per alcuni, angeli per altri”
Così si presentava il capo dei supplizianti nel noto film del 1987 Hellraiser, dove grazie all’innesto di una scatola magica che poteva riprodurre i piaceri del Paradiso e dell’Inferno comparivano lui e i suoi demoni seviziatori, intenti a torturare in un misto di dolore e piacere il povero malcapitato che si ritrovava ad avere a che fare con quel marchingegno, facendogli esplorare le più remote e intrinseche realtà dell’esperienza con il fine di ucciderlo brutalmente, torturando la sua anima lacerata per il resto dell’eternità.
E un tale personaggio non poteva mancare all’attenzione degli sviluppatori di Behaviour Interactive, i quali hanno riservato a Pinhead un posto speciale tra i killer del loro videogioco più famoso tra i multiplayer online, ovvero Dead By Daylight.
Per chi non conoscesse ancora questo titolo si tratta di un survival horror dove quattro sopravvissuti devono collaborare, dandosi da fare per riparare cinque generatori che azionano un cancello, per riuscire a fuggire da un luogo misterioso con tutte le fattezze di un incubo.
Niente di troppo complicato se non fosse per un piccolo particolare, un killer sanguinario utilizzato da un altro giocatore che da loro la caccia cercando di appenderli a dei ganci presenti all’interno della mappa e aventi la funzione di sacrificarli all’Entità, una presenza misteriosa che sembra gestire tutto il gioco, ansiosa di volta in volta di reclamare le anime dei sopravvissuti.
A completare la miriade di opzioni su DbD abbiamo la spaccatura e le numerose sfide dell’archivio, che testano giocatori più audaci mettendo in palio numerose skin per i personaggi, molte delle quali veramente eccentriche e particolari.
Dal 2016 questo videogioco si è ritagliato un certo margine di popolarità, partendo da una versione base con pochissimi personaggi e crescendo col tempo, aggiungendo nuovi DLC tratti dai più celebri film horror della storia del cinema, da Nightmare ad Halloween, fino ad arrivare a titoli più moderni come Stranger Thinghs e Resident Evil.

DEAD BY DAYLIGHT

Ed è proprio dal 7 settembre che per tutte le piattaforme è stato rilasciato l’ultimo aggiornamento riguardante proprio il franchise di Hellraiser, dopo una versione beta nei mesi scorsi su PC ha mostrato il killer in questione che già sembra far discutere in quanto sembri davvero over power.
Provato su una Ps4 pro come killer prima e affrontanto da survivor poi, lasciatemi dire che in entrambi i casi sembra davvero un personaggio full optional, molto interessante da utilizzare ma altrettanto difficile da affrontare se si ha la sfortuna di ritrovarselo davanti, risultando veramente ostico ai limiti del possibile.
Innanzitutto, la sua caratteristica principale Evocazione del Dolore ci permette di aprire varchi dimensionali e utilizzarli a nostro piacimento, facendo fuoriuscire delle catene che arpionano i sopravvissuti come dei pesci all’amo, rallentandoli e rendendo loro la fuga molto più complicata. Perciò, da una fino a un massimo di tre queste catene aiuteranno il Cenobita a farsi strada nel corso della partita per raggiungere il suo obbiettivo, e se tutto ciò non bastasse, a mettere pressione ai poveri malcapitati ci sarà un’altra arma a sua disposizione, la Configurazione del Lamento.
Si tratta di un cubo rompicapo, fedele riproduzione della scatola dal potere evocativo già vista nel film, che apparirà nella mappa all’inizio di ogni partita e che i survivors dovranno risolvere prima che il conto alla rovescia attivi una serie di (altre) catene pronte a circondarli senza tregua, per un tempo fortunatamente limitato, ma che impedirà loro di compiere anche le azioni più semplici. Una volta raccolto da un sopravvissuto e risolto da quest’ultimo il pericolo sarà scongiurato, anche se solo momentaneamente, perché il cubo sarà pronto a ricomparire in un altro punto della mappa durante il game. Inoltre, mentre uno dei quattro sarà intento a risolvere il rompicapo, il killer potrà individuare la sua posizione e qualora non fosse impegnato in un inseguimento, teletrasportarsi vicino a lui.


Completano il bel quadretto di abilità i suoi tre perks base:
Impasse: questo perk ha la singolare caratteristica di bloccare, una volta che un generatore viene riparato, quello con i progressi più avanzati per 20 secondi, permettendo al killer di vederne l’aura bianca ed eventualmente localizzare i sopravvissuti nei paraggi intenti a ripararlo.
Maledizione: Giocattolo: rende ignaro il primo sopravvissuto appeso al gancio, accendendo un totem che solo lui sarà in grado di spegnere mentre per tutti gli altri risulterà bloccato per 90 secondi, con il diretto interessato che potrà vedere l’aura del totem in un raggio di 24 metri.
Flagello appuntito: dono del dolore: all’inizio della prova ben quattro ganci risulteranno decorati come flagelli appuntiti, con il killer che potrà vedere la loro aura in bianco.
Appendere a questi ganci un sopravvissuto gli farà subire, dopo che questo verrà liberato, gli effetti di Emorragia e Lacerazione, inoltre una volta guarito subirà una penalità nelle azioni di guarigione, il tutto finché non verrà ferito nuovamente.
Da esploratore qual è dei molteplici livelli dell’esperienza, a Pinhead piace offrire un perfetto mix di dolore e piacere alle sue vittime, assillandole con le sue catene che, proprio come nel film, ci daranno la sensazione di ritrovarsi all’interno della sua scatola, proprio come il povero Dwigth nel trailer di presentazione.
Perciò non resta che augurare buon divertimento a tutti coloro che si cimenteranno nel suo utilizzo, sfida accettata dai giocatori più esperti, ma per quanto riguarda gli altri servirà una buona dose di allenamento per migliorare la mira e affinare le sue temibili abilità.
Ma siccome nella vita è importante sentire anche l’altra campana, andiamo a scoprire il punto di vista del survivor nell’avere a che fare con il terribile Cenobita.
Prima di ogni altra cosa, lasciatemi dire che finalmente è arrivato un killer che alza l’asticella, così una volta affrontato non bisognerà più temere, al massimo rimpiangere, il Cannibale Bubba che con la sua motosega diesel ne falciava tre alla volta, oppure un Freddy Krueger che non i suoi artigli amava addormentarci per poi darci il buongiorno meglio del servizio sveglia di un albergo.

DEAD BY DAYLIGHT

Eh sì perché il caro Pinhead è stato già bollato come troppo potente, dotato di grande velocità, presenta un intervallo di tempo davvero breve per attivare le sue tecniche, dalle catene “anti-topini” che vi daranno il tormento in qualsiasi punto della mappa voi siate a farvi gli affari vostri, desiderosi di non vedere il killer nemmeno da lontano per farvi fare l’occhiolino (eccezion fatta per il Trickster naturalmente), e qualora non riusciate a risolvere il rebus del famigerato “cubo rompiscatole”, che spawnerà in continuazione, si attiveranno senza lasciarvi il tempo di chiudere neanche un generatore.
Verrebbe quasi da dire che “escono dalle fottute pareti” per citare un’altra celebre opera, se non fosse che escono letteralmente da qualsiasi punto della mappa, concreto o meno, e ogni volta ci rallenteranno disturbandoci in tutto ciò che stiamo facendo, dal riparare un generatore al curare qualcuno, purificare un totem o aprire una cassa, soltanto nasconderci potrà salvarci momentaneamente, perché si sa gli amanti degli armadietti non mancano mai.
Almeno non vola! Poteva andarci molto peggio, anche perché come dicevo prima si tratta di un personaggio che alza il grado di difficoltà e ci permette di affrontare il gioco da tutta un’altra prospettiva, rimescolando gli equilibri e dandoci nuovi modi per andare fuori di testa.
E mentre si fa già il conto alla rovescia per i prossimi aggiornamenti, dato che gli sviluppatori di Dead Bug Daylight non hanno lasciato niente al caso nemmeno stavolta, ci sono voci di corridoio che già parlano di crash improvvisi durante le partite, giocatori che lamentano di aver perso i loro DLC acquistati in precedenza, un grosso danno sia per la clientela, visto che molte persone hanno speso tempo e denaro per comprare skin e personaggi, sia per i programmatori che così facendo si sono autoinflitti un ingente danno di immagine, risolvibile contattando l’assistenza ma che risulta comunque molto stressante, nonché gravissimo.
A proposito di stress una nota positiva c’è, l’incubo del deranking è ormai un lontano ricordo, dato che d’ora in avanti sarà possibile crescere o meno solo all’interno del proprio rango senza la paura di dover scivolare a quello precedente, perdendo e guadagnando i famosi pip per poter arrivare a quello successivo. Rimane l’appuntamento fisso il 13 di ogni mese, dove stavolta il rank verrà completamente resettato per tutti, così che ognuno dovrà ricominciare la scalata dal gradino più basso, con un matchmaking che finalmente sembra tenere conto delle ore di gioco.
L’ultima novità riguarda l’estetica dei livelli, raffigurati coi numeri romani e raggruppati in cinque classi definite da altrettanti colori avvero cenere, bronzo, argento, oro e in ultimo iridescente, suddivisi a loro volta in quattro livelli così da rimpiazzare alla perfezione i ranghi precedenti che andavano da 20 a 1.
Non tutto il male viene per nuocere! Il nuovo killer porta con sé tante novità e per buone o meno che siano è innegabile come Dead by Daylight sia ormai un fenomeno mondiale che continuerà a evolversi nel tempo, ma si sa, per ogni cosa che conta c’è sempre tanto lavoro da fare, speriamo stavolta più sul gioco e un po’ meno sulle skin.
Quindi godiamoci il nuovo personaggio con tutte le sue peculiari caratteristiche… vi ho già parlato delle catene?! Comunque basta osservarlo per tremare dalla paura con tutti quei ganci, gli spuntoni e spilli conficcati, anche se magari guardandolo in faccia a qualcuno è venuta voglia di prendere un cubetto di formaggio, non lo so… alla prossima!

Voto 8

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