I SEGRETI DI DEATH STRANDING - SPECIALE

A CURA DI CLAUDIO "DOGGHY" FAVORITO IL 04.12.16

Chi ci segue assiduamente sa bene quanto io ammiri il genio di Hideo Kojima ed il suo modo particolare di vedere al di là dei canonici schemi. A mio vedere è un visionario che ha ancora molto da condividere con il contesto videoludico, soprattutto adesso, libero dalle catene di Konami. Abbiamo già avuto un assaggio della sua collaborazione con Guillermo del Toro (e Norman Reedus) attraverso Silent Hill P.T. ed il risultato ha letteralmente stravolto la concezione di horror-game che avevamo prima della sua pubblicazione. Adesso mi ritrovo di fronte ad un nuovo grattacapo chiamato Death Stranding, del quale ho sentito la necessità di dover cercare una spiegazione. Ho rastrellato il web ed assemblato le vaghe ipotesi che ho trovato; pertanto prendete quanto segue con le pinze poichè basato su due trailers (gli unici pubblicati) e non su un titolo finito o su una demo.
Iniziamo con riportare quanto affermato da Mr. Kojima sul gioco, ovvero di voler creare un nuovo genere che non sarebbe stato giocato con armi bensì con “corde/fili”. Precisamente, in un’ intervista di IGN ha citato un racconto di Kobo Abe sui primi strumenti creati dall’uomo: “Il bastone è stato il primo strumento creato dall'umanità per mettere una distanza tra sé e le cose minacciose, per proteggersi […] Il secondo strumento creato dall'umanità è stato la corda, questa è usata per legare cose importanti e tenerle vicine […] La maggior parte degli strumenti che compaiono in un gioco action sono bastoni. Si colpisce, si spara o si calcia, la comunicazione avviene attraverso questi bastoni. Io vorrei che la gente si connettesse non usando bastoni, ma con l'equivalente delle corde.” Dopo queste affermazioni l’artista si è letteralmente chiuso in un lungo silenzio ed ha lasciato che fossero i giocatori ad ipotizzare il resto, atteggiamento che lui stesso ha confermato durante un’intervista: “Il fatto che ci siano queste discussioni sul teaser era il mio obiettivo. Era ciò che volevo accadesse”.
Nel frattempo, Norman Reedus , celebre attore di The Walking Dead, in un intervista pubblicata su Gaming Bolt afferma: “Hideo Kojima è davvero un genio. Faccio semplicemente tutto ciò che mi dice. Mi ha detto, 'faremo piangere le persone', e io gli chiesi, 'per un videogioco?' E mi disse, 'già'. E io risposi semplicemente 'ok'. Poi gli chiesi, 'giocheranno nei miei panni?' E lui rispose, 'no, loro saranno te.' E io semplicemente, semplicemente faccio tutto ciò che mi dice”.
Prendetevi qualche minuto di riflessione facendo partire il primo trailer di Death Stranding.



Il video si apre con una citazione tratta dal poema “Auguries of Innocence” di William Blake:

Per vedere un mondo in un granello di sabbia
e un paradiso in una foresta selvaggia
stringi l’infinito nel palmo della tua mano
e l’eternità in un’ora.

Nel filmato si nota un uomo (interpretato da Norman Reedus), completamente nudo, svegliarsi in una spiaggia colma di animali morti con delle manette ai polsi ed un cordone ombelicale artificiale connesso ad un infante. Un liquido nero riempie le orme lasciate sulla sabbia ed il corpo del protagonista il quale, dopo qualche istante, si ritrova da solo di fronte a cinque figure umanoidi sospese a mezz’aria.

SIMBOLICAMENTE PARLANDO
Norman Reedus potrebbe rappresentare Hideo Kojima in persona e la sua discussa dipartita da Konami; allontanato prepotentemente dal suo figlio/creazione Metal Gear Solid. Di sottofondo la traccia audio I’ll Keep Coming dei Low Roar lascia intendere che nonostante la difficile separazione (soprattutto da MGS ndr) Kojima continuerà a tornare, a testa alta.
IL VIAGGIO NELLO SPAZIO
Osservando nel dettaglio i poster di Death Stranding è possibile notare delle equazioni di fisica quantistica e teoria della relatività sulle medagliette al collo di Reedus, ovvero il raggio di Schwarzschild e l'equazione di Dirac. Questi dettagli hanno sollevato un’interessante teoria sul protagonista, probabile esploratore spaziale giunto in una dimensione parallela del pianeta Terra attraverso un buco nero.

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In questa teoria si vocifera che Reedus sia in realtà Ludens, la mascotte della Kojima Productions. A comprovare ciò è la somiglianza dell’uomo che si cela dentro la tuta spaziale con il protagonista del video in questione.
 

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LA PERVERSIONE DELLA NATURA
Una curiosa teoria sollevata su Reddit paragonerebbe l’oceano del trailer al brodo primordiale da dove nacque la vita bilioni di anni fa. Nel caso di Death Stranding però l’acqua non è più un mezzo in grado di dare vita ma bensì di toglierla; questo spiegherebbe il perché della morte della fauna marina. Anche la cicatrice sull’ombelico di Reedus, segno di un cesareo, indicherebbe un’inversione del senso naturale delle cose.
QUELLA SOSTANZA NERA OLEOSA
Il liquido nero sembrerebbe essere un elemento ricorrente in Death Stranding. Stando alle teorie del web potrebbe trattarsi di una sostanza altamente tecnologica in grado di influenzare gli organismi viventi ed adattarsi a questi meditante l’uso dei cavi/cordoni ombelicali. Qualcosa di simile lo abbiamo visto scorrere nelle vene di Raiden in Metal Gear Solid anche se di colore differente.

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LE CINQUE FIGURE SOSPESE
Secondo alcune teorie potrebbero avere una qualche valenza religiosa, come gli angeli della Bibbia. Notare come la figura centrale abbia le braccia incrociate contrariamente alle restanti, che sia il capogruppo?
Se siete giunti fino a qui siete stati bravissimi e vi meritate il secondo trailer di Death Stranding.
 


Nel filmato un uomo dalle fattezze di Gulliermo del Toro, con una vistosa cicatrice sulla fronte, tenta di ripararsi all’interno di un cunicolo ma qualcosa attira la sua attenzione fuori da questo. Intorno a lui distruzione ed ancora una volta animali marini senza vita ed ancora agganciati ai “fili/corde”. Un carro armato ricoperto di viscere si muove lentamente sul ponte sopra la sua testa, seguito e collegato a diversi soldati dell'aviazione decisamente morti (ormai scheletri). Il liquido di cui abbiamo parlato sopra giunge ai piedi di Guillermo del Toro, trascinando con sé una bambola vecchia e rovinata e con una vistosa riparazione sul ventre molto simile alla cicatrice di Norman Reedus (primo trailer). Il protagonista, visibilmente agitato, collega il suo “filo” alla capsula che trasporta e che molto probabilmente sta cercando di difendere da qualcuno/qualcosa. All’interno di questa sbuca un neonato, vivo, che emblematicamente tiene chiuso un occhio. La stessa smorfia è replicata dalla bambola che nel frattempo viene trasportata all’interno del cunicolo, fino ai piedi di un plotone (lo stesso che qualche istante prima marciava sopra Del Toro). I soldati hanno un equipaggiamento da seconda guerra mondiale, contrariamente al loro comandante impersonato dall’attore Mads Mikkelsen, il quale ne sfoggia uno di ultima generazione; non a caso egli è ricoperto dalla sostanza nera e sempre da lui si diramano i fili verso la squadra armata. Soldati e bambola lampeggiano di una luce rossa intensa, Mikkelsen indica (telepaticamente?) alla squadra di avanzare verso del Toro fuori dal tunnel.

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LA TERRA COME (NON) LA CONOSCIAMO
Il secondo trailer sembra darci conferma sulla location in cui è ambientato il titolo di Kojima: il pianeta Terra. A confermarlo sarebbe proprio la spilletta sulla giacca di Guillermo del Toro, raffigurante gli Stati Uniti ed una ragnatela che parte da Washington D.C. Nell’accessorio appare infatti la scritta “Bridges – United Cities of America”. Intorno al protagonista del video vi è morte e distruzione, gli animali marini privi di vita continuano ad essere onnipresenti anche se stavolta si scorge una città in rovina. Ci troveremo davanti ad una catastrofe naturale con conseguente mutamento climatico oppure al risultato di un’incessante guerra? Avete notato, ad inizio del trailer, l’arcobaleno al contrario (fenomeno chiamato “arco circumzenitale”)?
CORDE, CORDE OVUNQUE
Persino gli aerei da combattimento nei primi secondi del trailer sono collegati a delle corde; ma chi c’è dall’altro capo di queste? Sarà il giocatore a manovrare interi eserciti?

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UN BIMBO DA SALVARE
L’ipotesi che viene largamente condivisa dal web si riferisce all’intenzione di difendere a tutti i costi il bambino dai “cattivi”. Egli, infatti, potrebbe essere l’unico campione di essere umano in una terra dove non esiste più la procreazione ma individui alterati artificialmente dalla più volte citata sostanza nera. La bambola che emula i gesti del neonato potrebbe essere uno strumento utilizzato dai cattivi per tracciare i movimenti del “campione”?
PRIMO E SECONDO TRAILER: LO STESSO BIMBO
A quanto pare se accostate i due trailer l’uno accanto all’altro, noterete che nell’esatto momento in cui il neonato scompare dalle mani di Reedus appare all’interno della capsula di Del Toro. Questo potrebbe dare conferma di quanto scritto qualche riga sopra.


Ora capite perché definisco Hideo Kojima un visionario? Capite cosa è riuscito a scatenare sulla rete (e sulla mia persona) pubblicando i due trailers di Death Stranding? Mentre leggete queste righe, dall’altra parte del mondo un giocatore sta ancora scansionando i filmati frame per frame per trovare altri indizi ma per il momento è tutto qui. Ipotesi, idee, fantasticherie!
Hideo Kojima, d’altra parte, continuerà a giocare con le nostre menti ed i nostri sentimenti fino all’esaurimento nervoso centellinando informazioni di volta in volta. Ah, sapevate che da poco è stato (finalmente) premiato come Industry Icon? Congrats Mr. Kojima! Much Love!

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