HELLBLADE: SENUA'S SACRIFICE - RECENSIONE

A CURA DI CLAUDIO "DOGGHY" FAVORITO IL 12.08.17

Con un budget ridotto all’osso ed un team piuttosto contenuto, Ninja Theory fa breccia in questa estate alquanto piatta con la sua ultima novità: Hellblade Senua’s Sacrifice.
Scopriamo insieme i dettagli di questo interessante titolo ma soprattutto della sua protagonista, fuori da ogni stereotipo di avventuriera/combattente femminile visto fino ad oggi in altri titoli.
Potremmo generalizzare e dirvi che Hellblade è un action-adventure singleplayer in terza persona, il che corrisponde a verità ma banalizzeremmo eccessivamente quello che il titolo è realmente, un profondo viaggio introspettivo nella mente di Senua.
Coloro i quali decideranno di acquistare il gioco si troveranno tra le mani un prodotto che fonde la cultura nordica dei vichinghi con un tema sempre attuale e raramente trattato con tanta cura nei dettagli: la picosi. Senua è una giovane ragazza abile con la spada e determinata nell’affrontare l’Hel, l’inferno vichingo, per cercare di salvare l’anima del suo grande amore perduto.
Un’avventura che porterà la protagonista a confrontarsi continuamente con se stessa, mettendo in risalto ogni sfaccettatura del suo stato d’animo e rendendo di fatto unica la percezione degli eventi in corso e passati. A favorire ciò è stato l’aiuto di psicologi, neuroscienziati e pazienti che hanno prestato le loro conoscenze al team di sviluppo al fine di rendere tutto quanto più realistico e coinvolgente possibile. Il risultato, infatti, è un’esperienza originale che non scade mai nel banale o nella ripetitività ma che piuttosto lascia anche una certa libertà d’interpretazione, che andrebbe approfondita in un articolo a parte onde evitare di spoilerarvi ulteriori dettagli dell’intreccio narrativo.

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Il sistema di combattimento di Hellblade è tanto semplice quanto efficace; Senua può schivare i colpi nemici, contrattaccare con fendenti leggeri e pesanti ed attivare una sorta di temporaneo slow-motion. I nemici, d’altra parte, riescono a dare filo da torcere al giocatore perlopiù quando si palesano in gruppo mentre i boss sono decisamente più interessanti ed impegnativi da battere per via di attacchi più elaborati ed imprevedibili.
Senza soluzione di continuità la psicosi della guerriera celtica interferisce anche negli scontri, con suoni e visioni che alterano ciò che la circonda e che assumono una maggiore valenza nelle fasi esplorative, soprattutto in presenza degli articolati enigmi da risolvere.
Hellblade è un titolo accattivante e che per una buona parte affascina per il suo lato tecnico, che non ha nulla da invidiare a titoli AAA a maggior ragione se si pensa che dietro al sipario non si cela un colosso dal budget generoso. E’ impossibile non amare le espressioni e le fattezze della protagonista, completamente realizzata in motion capture basandosi sul volto della splendida Melina Juergens. Gli altri protagonisti, invece, sono rappresentati come attori in carne ed ossa particolareggiati da filtri e distorsioni; una scelta insolita per un videogioco del genere ma possiamo assicurarvi che il risultato finale non può che mettere in risalto una regia indubbiamente coraggiosa ed al contempo ineccepibile.
Il formidabile Unreal Engine 4 muove ed illumina i protagonisti ma soprattutto l’intero mondo di gioco, regalando paesaggi cupi ed angosciosi ma anche scorci naturali di rara bellezza e dal quale si evince un ottimo livello artistico.
Infine, ma non per questo meno importante, un grande plauso va al comparto sonoro che si fregia del 3D binaurale al fine di rendere più realistiche le voci dentro la testa della protagonista. Vi consigliamo quindi di giocare con delle buone cuffie così da godervi a pieno tutti gli effetti sonori e le musiche epiche intervallate dall’inappuntabile voce narrante in lingua originale sottotitolata in italiano.

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In conclusione, Hellblade: Senua’s Sacrifice è la riprova di come non occorrono grandi numeri per produrre una perla di così rara bellezza. Abbiamo trovato semplicemente geniale il modo in cui i ragazzi di Ninja Theory abbiano affrontato il tema della psicosi senza oltrepassare la sottile linea della banalità e della dozzinalità. Senua è un personaggio difficile e dal passato altrettanto complicato che si apre al giocatore come un fiore alle prime luci del mattino e come tale se ne ammirano tutte le nuance, quasi impassibili agli eventi se non fosse per la componente action e per i puzzle che a tratti smorzano la quiete del viaggio. Vorremmo davvero approfondire di più l’argomento ma vi toglieremmo il gusto di camminare e combattere per circa otto ore in Hel. Adesso tocca a voi, il sacrificio di Senua richiede anche il vostro aiuto.

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