FINAL FANTASY VIII - SPECIALE

A CURA DI CLAUDIO "DOGGHY" FAVORITO IL 03.01.13

Ricordo ancora quando la Square Enix era SquareSoft, quando i battle system erano a turni e non in tempo reale, ricordo una storia fantastica e che mai dimenticherò. Non è la solita recensione ma un “ode” ad un capitolo della serie fantasy più famosa al mondo. Da quando ho iniziato a prendere confidenza con il web, diversi anni fa, ho realizzato come si siano formate due scuole di pensiero ben definite e di conseguenza chiare: le community dividono il loro cuore tra FFVII e FFVIII, affermando che il primo sia meglio dell’altro e viceversa. Neanche a dirlo, il mio cuore fu rapito da FFVIII all’età di 12 anni. Ai tempi inserivo timidamente uno dei quattro cd-rom per la prima volta all’interno della Playstation, dopo lunghe e divertentissime ore passate su Driver della Reflections Interactive. Inconsapevole di cosa andavo incontro, dopo il filmato introduttivo venni catapultato nel Garden di Balamb. Ecco, voglio proprio soffermarmi qui appositamente perché sarà stata l’età adolescenziale o il fatto che fosse il mio primo RPG ma…ragazzi, io ed il personaggio principale da quel momento siamo diventati una cosa sola. Sì, questa affermazione potrebbe risultare “pericolosa” agli occhi di uno strizzacervelli ma chi è della mia stessa scuola di pensiero capirà benissimo. Final Fantasy VIII mi afferrò in una sorta di morsa psicologica, un piacevole legame in cui fu proprio la storia ad avere il peso maggiore su tutto il resto. Amicizie, delusioni ed amori che nascono all’interno di questa “scuola volante”, viaggi da affrontare in party verso luoghi davvero singolari. La storyline quindi era intrisa di colpi di scena perché, oltre al dover sconfiggere la strega cattiva Edea, si scoprivano i background di un gran numero di personaggi con cui interagivo quotidianamente. Libertà d’azione, ecco dove ho acquisito per la prima volta il concetto di free-roaming. Quando mi affidarono per la prima volta il comando del Garden e dell’astronave Ragnarok ricordo che giravo la mappa in lungo e in largo alla ricerca dei segreti sparsi un po’ ovunque. Per me non era una semplice esplorazione ma una sorte di gita, sì, portavo con me i personaggi che mi stavano più simpatici e non quelli che avevano le statistiche più alte. Proprio in questi viaggetti ho incontrato Odino, il Kyactus gigante, il re Tomberry, Ultima Weapon e tanti altri. Come un pazzo mi muovevo tra i piani del Garden alla ricerca di un duellante di Tetra Master, ossessionato dalla voglia di completare la mia collezione. Proprio per quello mi ero fatto prestare diverse guide, perché le carte dei boss e dei personaggi principali erano rare da trovare…fallire avrebbe comportato la pressione del tasto reset della console. Rimanevo sbalordito ed inebetito quando partiva una qualsiasi cut-scene, mi davano sempre l’impressione di sussurrare “sì, sei dentro il gioco”. Abitudinariamente mi prendevo cura dei Guardian Force, ulteriori compagni di viaggio da “livellare” in cambio di bonus a dir poco utili. Il Juction System, che volgarmente parlando, regolava le statistiche dei vari personaggi, a mio modo di vedere era geniale. Con questo sistema si poteva settare qualsiasi parametro di ogni membro del party e scegliere quali abilità portare in battaglia. Oggi mi deprimo un po’ a vedere cosa sono diventati i combattimenti casuali in F.F. Certo, nell’ottavo capitolo ogni tre passi ne avevi uno (tanto che dicevo tra me e me “Ma bastaaa!”) però si aveva il tempo di capire cosa accadeva sullo schermo. Bisognava aspettare che la barra ATB caricasse prima di poter selezionare un qualsiasi comando e questo faceva si che il giocatore attuasse una vera e propria strategia di gioco. Un’altra cosa che non riuscirò mai a dimenticare sono le musiche, le note che mi accompagnavano per mano ovunque e che mi accoglievano come quando ci si trova sulla soglia di casa. Melodie d’altri tempi che non potevo far a meno di canticchiare mentre trafficavo con il pad. Era estate e giocavo dalle otto di mattina alle nove di sera, prendendo un’oretta libera per il pranzo e la cena. Ho “fatto durare” il gioco più di un mese perché al terzo cd mi andava di girare liberamente senza seguire la storia ed anche perché a furia di giocare ho letteralmente fuso la mia prima Playstation.

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