FROSTPUNK - RECENSIONE

A CURA DI CLAUDIO "DOGGHY" FAVORITO IL 14.05.18

Siamo appena rientrati dalle gelide terre di Frostpunk, consapevoli che quanto ci hanno proposto i ragazzi di 11 bit Studios non è un semplice city-builder bensì un’esperienza molto più articolata. Se il nome della suddetta casa di sviluppo dovesse suonarvi nuovo è perché non avete ancora avuto il piacere di giocare il loro strepitoso This War of Mine, una piccola perla videoludica che ha inevitabilmente influenzato, almeno in parte, il titolo che andremo ad analizzare.
Sul finire del 1800 l’intero pianeta Terra è stretto da una morsa di freddo glaciale che ne ha decimato la popolazione. I pochi superstiti, nel nostro caso un pugno di coloni londinesi, cercano rifugio nelle terre del nord portandosi dietro l’unica tecnologia che sono riusciti a salvare: un reattore a carbone.
Piazzato al centro di un cratere ed avviato, il reattore diventa la ragione di vita dei sopravvissuti in quanto unica fonte di calore; il compito del giocatore è di vestire i panni di leader dell’avamposto e di gestirne ogni aspetto.

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Le risorse, prima di ogni altra cosa, fanno sì che tutti vivano felici e contenti; legno, ferro, carbone e cibo sono tutto ciò di cui i coloni hanno bisogno oltre ad una buona dose di speranza e di zero malcontento.
Andiamo per ordine, legno e ferro possono essere ottenuti da piccoli depositi all'interno del cratere e sono necessari per la costruzione di edifici e lo sviluppo di nuove tecnologie, se terrete uno stile di gioco volto al progresso potrete beneficiare di nuove strutture e di aiuti nella raccolta delle risorse o, addirittura, sostituire la forza lavoro umana.
Il cibo è prerogativa dei cacciatori, va successivamente processato in razioni da distribuire alla popolazione attraverso un apposito edificio; non meno importante, il carbone, è invece ciò che alimenta il reattore e tutte le "stufe" che piazzerete strategicamente nella città. E' bene sottolineare che l'avamposto, proprio per la centralità del suo reattore, può assumere soltanto una forma circolare per fare in modo che il calore si propaghi in quanti più edifici possibili anche durante i bruschi cali di temperatura (piuttosto frequenti ndr). Quest'ultimo fattore diventerà il vostro nemico più grande e nessun leader vorrebbe un'intera popolazione ammalata o, nei casi più sfortunati, falcidiata.
Tutti gli edifici che costruite necessitano di lavoratori o di ingegneri per operare, più ne assumete e più generoso sarà il risultato ottenuto da quella particolare struttura...non vorrete mica far lavorare i bambini?
Non proprio la linea progressista che potevate immaginarvi ma si, Frostpunk vi permette anche di promulgare leggi di dubbia moralità al fine di tenere a bada sia lo scontento che la speranza. Case chiuse per sollazzare gli stanchi lavoratori, cure invasive per salvare fino all'ultimo colono (e sfruttarlo nuovamente), turni di 24 ore consecutive e tanto, tanto altro ancora. Ogni vostra decisione sotto questo aspetto, che abbia un’impronta religiosa o filo-militare, comporta una reazione immediata da parte della gente che vi darà fiducia o vi comunicherà le proprie preoccupazioni al fine di riportarvi sulla retta via.
Quando sarete abbastanza sicuri di ciò che avrete messo in piedi all'interno del cratere, giungerà il momento di esplorare i territori limitrofi alla ricerca di altre risorse ed eventuali superstiti, e ciò vi permetterà, anche, di addentrarvi nella storyline. Gameplay e trama infatti si mescolano saggiamente e senza soluzione di continuità mettendo il giocatore di fronte ad importanti bivi che vanno ad influenzare e modificare l'esperienza di gioco.
La longevità di Frostpunk è connessa ai suoi tre scenari principali (altri arriveranno in futuro ndr) dalla durata media di circa dieci/quindici ore. Purtroppo all’interno di essi non vengono generati contenuti in maniera procedurale, di conseguenza le risorse, così come i luoghi da esplorare e gli eventi, sono sempre nello stesso punto ad ogni nuova partita.

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Sotto il profilo tecnico il lavoro svolto da 11 bit Studios è curato nei dettagli sia per quanto concerne i modelli degli edifici, dei coloni e degli effetti utilizzati, sia per ciò che riguarda l’ottimizzazione generale del titolo. Una menzione di merito va alle illustrazioni presenti negli eventi e nella schermata delle leggi, artisticamente in linea con l’intensa, altresì cupa, atmosfera del titolo. Anche l’interfaccia gioca un ruolo fondamentale e su schermo le informazioni di rilievo sono sempre a portata d’occhio senza essere mai troppo invasive o di impedimento alla visuale.
Un’ottima voce narrante tiene compagnia durante ogni fase del gioco, seguita da musiche coinvolgenti ed effetti sonori credibili. Testi e parlato sono in lingua originale inglese e non vi neghiamo che in un titolo del genere, dove ci sono molti contenuti da leggere, non trovare la lingua italiana ci ha molto sorpresi.
In conclusione, Frostpunk è uno un city-builder strategico/gestionale eccellente sotto ogni suo aspetto ed a fatica riusciamo a trovargli difetti in grado di influenzare l’ottimo bilanciamento che 11 bit Studios ha indirizzato al gameplay ed alla trama. Le condizioni climatiche perennemente ostili, delle quali il gioco è quasi interamente permeato, renderanno la vostra esperienza di gioco molto ardua anche a difficoltà normale. Le leggi da poter promulgare così come gli eventi, invece, vi metteranno di fronte a delle scelte morali non facili da mandare giù e ritornare sui propri passi sarà impossibile, a meno che non si ricarichi la partita da un precedente salvataggio. Nel dirvi questo non siamo spinti da alcuno spirito sadico; ammettiamo di aver fallito, ben più di una volta, nel tentativo di ricoprire adeguatamente il nostro ruolo di leader. Voi sarete in grado di soddisfare le richieste dei vostri coloni? C’è solo un modo per scoprirlo, giocate A Frostpunk!

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