FAR: LONE SAILS - RECENSIONE

A CURA DI CLAUDIO "DOGGHY" FAVORITO IL 04.06.18

Negli anni passati abbiamo più volte constatato come alcuni team di sviluppo indipendenti siano in grado di stupirci con piccole opere d’arte che non dovrebbero mai mancare nella collezione di un vero appassionato di videogames. Questa volta vi proponiamo lo studio svizzero Okomotive, che ci ha permesso di intraprendere un nuovo viaggio introspettivo. FAR: Lone Sails si apre a noi con una piccola figura vestita di rosso, ferma e pensierosa di fronte alla lapide di un uomo. Tutto intorno è monocromatico e desolato, persino quella che sembra essere casa sua è in decadimento, motivo in più per abbandonare tutto e spingersi verso l’ignoto.
Non ci sono testi a spiegarci la situazione e lo stato d’animo del personaggio, né quale sia il suo reale obiettivo ma sappiamo con certezza che per raggiungerlo si servirà di una particolarissima nave munita di enormi ruote.

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Ci troviamo di fronte ad un gameplay che strizza l’occhio a tioli come Limbo, Inside e Little Nightmare, ovvero a quelle meccaniche di genere puzzle/platform innestate in un ambientazione a scorrimento orizzontale 2D e che non prevedono alcun interfaccia, guida o dialogo. Già, proprio così, un viaggio silenzioso alla scoperta di un mondo probabilmente segnato da una catastrofe climatica che ai nostri occhi si presenta perlopiù arido e privo di vita.
La nostra fragile nave diventa l’unica vera compagna di viaggio, un legame che si instaura non soltanto dopo aver compreso il funzionamento di tutti i suoi componenti ma anche dell’attenzione di cui necessita per poter andare avanti. Il suo enorme serbatoio di energia, infatti, può essere riempito riciclando tutto ciò che riusciamo a raccattare lungo il tragitto; una volta avvitato il motore attraverso un apposito pulsante, bisognerà poi badare alla velocità ed al vapore, che una volta rilasciato nell’aria offrirà una sorta di boost temporaneo.
Tuttavia, una nave non può definirsi tale senza le vele e quindi, se non si vuole sprecare del carburante, si può sfruttare quantomeno la forza del vento ed avanzare ad oltranza. Non sottovalutate la gestione della nave; azionare tutti i meccanismi dislocati lontani gli uni dagli altri e mantenere una velocità costante non è affatto semplice; talvolta è anche necessario ricorrere a riparazioni d’urgenza. Ad intervallare le sessioni a bordo del suddetto mezzo di trasporto ci sono quelle in cui bisogna necessariamente esplorare a piedi, risolvendo semplici rompicapi per far sì che il tragitto prosegua senza intoppi.

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Eccellente il livello artistico del titolo di Okomotive, curato in ogni dettaglio ed infiorato da colori desaturati, che evidenziano la malinconia del suo contenuto. Il comparto sonoro è lodevole e capace di riempire adeguatamente gli assordanti silenzi che di tanto in tanto scuotono i nostri pensieri, in virtù di dolci melodie e musiche di altre epoche.
FAR: Lone Sails è un viaggio che suscita molti quesiti, una storia che fino alla fine può essere soltanto immaginata dal giocatore. Non è per tutti, non ha puzzle particolarmente difficili e l’unica vera interazione la si ha soltanto con la grande e sofisticata nave sulla quale ci si sposta ma è nel complesso che questa piccola meraviglia artistica esprime il meglio di sé.
Acquisto più che consigliato.

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