Anteprima a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 07/05/2025
“Solo i ricchi vanno via da questo schifo.”
Queste sono le parole che ho letto sul retro di un cartellone autostradale nella “città sepolta”, situata in quella che è chiaramente una rivisitazione della Campania e della Calabria da parte di Embark Studios, il team dietro ARC Raiders. Mi ha lasciato a dir poco sorpreso vedere la nostra architettura consumata dalla guerra tra le macchine invasori, denominate ARC, e gli umani, costretti a segregarsi in città sotterranee come quella di Nuova Speranza.
Non è un caso trovarsi a combattere contro ARC e altri sopravvissuti tra le strade di un vecchio borgo, con i palazzi inghiottiti da enormi dune di sabbia, cartelli della metro e indicazioni stradali che portano allo Spazioporto di Acerra. Qualcuno, lì da Embark, deve amare il nostro paese.
Sì, perché quella che inizialmente era stata presentata come un’esperienza interamente cooperativa (PvE), un po’ alla Helldivers 2, si è improvvisamente trasformata in un genere che il mercato conosce fin troppo bene in cui si accalca la concorrenza: l’extraction shooter (PvEvP).
Eppure ARC Raiders riesce a destreggiarsi bene in questa nuova veste, nonostante la visuale in terza persona e delle meccaniche volutamente alleggerite da eccessivo realismo, così da consentire anche a chi gioca su console di godersi i raid senza troppe limitazioni.
Non è ancora tempo di paragoni con la concorrenza (vero, Marathon?), ma dopo aver partecipato a questo secondo Tech Test nel weekend, una cosa mi è chiara: ARC Raiders ha uno stile tutto suo, che non riguarda soltanto il comparto artistico, ma si estende anche all’esplorazione e agli scontri. L’azione può passare in un attimo da una calma apparente a una situazione in cui bisogna ragionare in fretta prima di ritrovarsi con una pallottola in fronte.
I combattimenti contro altri Raiders possono durare anche svariati minuti, se da entrambe le parti c’è spirito di conservazione, un pizzico di fortuna, un buon riparo e uno zaino stracolmo di risorse da vendere o trasformare in equipaggiamento utile al prossimo giro in superficie.
Nuova Speranza è il punto di partenza per le spedizioni dei Raiders; al suo interno vivono diversi mercanti con cui scambiare armi, strumenti, risorse, medicazioni e altro ancora. Gli stessi mercanti offrono anche missioni e ricompense sotto forma di equipaggiamento ed esperienza. Accumulandoli, è possibile far salire di livello il proprio alter ego e spendere i punti guadagnati nei tre rami delle abilità: così facendo si può aumentare la stamina per correre più a lungo, fare meno rumore durante lo scassinamento dei contenitori, ridurre i danni da caduta e molto altro.
Crearsi l’equipaggiamento da sé è un ottimo modo per evitare di ritrovarsi con il conto in rosso. I banchi da lavoro vanno costruiti e potenziati se si desidera sbloccare strumenti di qualità superiore. Anche le armi possono essere migliorate con mod specifiche e aggiornamenti alle statistiche principali. Lasciate perdere le armi convenzionali: fucili automatici, semiautomatici, di precisione, pistole e quant’altro sono il frutto diretto del contesto in cui si svolge ARC Raiders, un mix tra ciò che potreste vedere in Fallout e Rust. E sì, il gunplay è incredibilmente divertente e preciso.
Ma vi ho già detto che, se morite in superficie, perdete tutto? O quasi. Ciò che avete messo nelle tasche “sicure” (sullo stile dei container di Tarkov) resterà con voi, mentre tutto il resto finirà dritto nelle mani del vostro rivale - o dei vostri rivali, nel caso in cui scegliate di giocare in duo o in trio e vi troviate contro squadre altrettanto numerose.
Uno degli aspetti che ho maggiormente apprezzato di ARC Raiders è il sistema di tracciamento delle risorse necessarie per il crafting: un’iconcina a forma di occhio segnala se un determinato materiale è stato contrassegnato come da recuperare. In caso contrario, lo si può riciclare in qualcos’altro o venderlo per ottenere qualche credito.
Se avete già dato uno sguardo al lavoro svolto da Embark Studios con The Finals, non vi sorprenderà scoprire quanto siano ispirate le ambientazioni di ARC Raiders, grazie a un utilizzo sapiente dell’Unreal Engine 5. La qualità e la pulizia delle mappe, i dettagli degli ambienti, dei personaggi e dei nemici meccanici, così come gli effetti di luce e particellari, rasentano la perfezione. Ogni mappa presenta condizioni meteorologiche variabili e una versione notturna capace di trasmettere, a ogni passo, tensione e paura per ciò che si nasconde nell’ombra (spoiler: altri giocatori).
Giocando su PC non ho riscontrato particolari problemi di lag; il framerate è rimasto stabile, fatta eccezione per qualche sporadico stuttering. Un grande plauso va al comparto sonoro di ARC Raiders: non ricordavo un’esperienza simile nelle mie cuffie dai tempi di Battlefield 3 o Bad Company 2. Gli effetti audio e le musiche richiamano alla mente Stranger Things e Blade Runner, con un tocco de La Guerra dei Mondi quando gli ARC si mettono in allerta.
Sebbene il design dei nemici non mi abbia particolarmente colpito in questa build del gioco, l’incontro con la “Regina” - una sorta di ragno meccanico colossale - mette davvero i brividi e richiede uno sforzo di squadra non indifferente per essere abbattuta.
A proposito di cooperazione: di tanto in tanto è possibile incontrare Raiders non necessariamente ostili che vi aiuteranno a estrarre dalla mappa tramite ascensori, metropolitane o botole. A volte vi rimetteranno persino in piedi dopo essere stati abbattuti, comportandosi da veri compagni…fino a quando non gli darete le spalle.
Giuro, non vedo l’ora di tornarci!
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