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THE FOREVER WINTER

Anteprima a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 29/04/2025

È finalmente giunto il momento di parlare di The Forever Winter, l’extraction shooter creato da Fun Dog Studios, di cui ho avuto modo di provare la versione in accesso anticipato su Steam qualche mese fa. Lo so, siamo letteralmente sommersi da titoli dello stesso genere, ma ho visto qualcosa di diverso in The Forever Winter, a cominciare dalla totale assenza del PvP, cosa che personalmente me lo ha fatto apprezzare ancora di più, insieme al suo cupo e misterioso stile post-apocalittico.
Il mio primo impatto con The Forever Winter è stato devastante; immaginatevi uno sciacallo con il compito di ripulire il più possibile un campo di battaglia in cui si scontrano, su larga scala, non soltanto umani, cyborg e ibridi tra i due, ma anche mech enormi, carri armati, droni, elicotteri e caccia bombardieri. In poche parole, le chance di sopravvivenza, quando si decide di compiere il lavoro per il quale siamo chiamati, sono davvero ridotte al minimo.
È il caso di dirlo: che io ricordi, non ho mai vissuto i panni di uno “scav” come in questo gioco, nel quale è estremamente necessario fermarsi a ragionare, guardarsi bene attorno, perché i nemici si muovono dinamicamente nella mappa con degli obiettivi, si scontrano tra di loro perché appartengono a fazioni diverse e si allertano in massa se minacciati.
In tutta questa confusione di proiettili, il mio personaggio si muove lento da un riparo all’altro, piegato dal peso del suo enorme zaino metallico che ho personalizzato con delle speciali casse in grado di aumentarne la capienza. Lungo la strada provo a raccogliere qualcosa di valore e a completare gli incarichi che mi vengono forniti dalle varie fazioni europee, asiatiche, russe, occidentali; talvolta non vogliono qualcosa, ma qualcuno.

Ed è proprio qui che The Forever Winter spinge il giocatore a fare quel passo in più verso il permadeath, causando la perdita del proprio loot (parte di questo può essere recuperato nella run successiva) e l’azzeramento dei punti abilità spesi su quel personaggio.
Sì, perché la scelta del giusto sciacallo (o operatore, se preferite) dipende dal vostro stile di gioco: se siete più in sintonia con gli SMG, i fucili d’assalto, i mitragliatori pesanti o preferite puntare su abilità passive come la velocità della corsa, la possibilità di adoperare zaini migliori e così via. Guadagnando abbastanza punti esperienza estraendo da un raid, è possibile aumentare il livello di prestigio di quel determinato personaggio, migliorandone permanentemente alcune statistiche, come la salute massima.
Poco sopra vi scrivevo che non sono rare le missioni in cui bisogna eliminare una precisa minaccia in cambio di punti esperienza, reputazione e un'arma modificata. C'è però un piccolo problema: il gioco non fornisce alcuna informazione su dove trovare i nostri obiettivi, viene indicata soltanto la mappa di riferimento e nient'altro.
E questo non è necessariamente un male, ma piuttosto un elemento che si lega alla difficoltà intrinseca di The Forever Winter, un incentivo a studiare la mappa e i propri movimenti, anche se a volte nemmeno questo basta per evitare lo scontro diretto.
Quello che invece credo sia assolutamente migliorabile è l’interfaccia di gioco, poco intuitiva e, in certi aspetti, addirittura confusionaria. In particolare, la schermata dedicata alla compravendita di armi, munizioni, consumabili e modifiche per l’equipaggiamento non è affatto di facile consultazione: molti componenti, ad esempio, non riportano nemmeno le statistiche, costringendo a comprarli tutti per poterli testare successivamente nella schermata di creazione dei preset.
Ad essere sincero, non so nemmeno se quanto vi sto scrivendo sia nei futuri piani degli sviluppatori, visto che non ho trovato una roadmap ufficiale di The Forever Winter, quindi posso solo incrociare le dita.
Fortunatamente, una delle meccaniche più odiate di The Forever Winter ha subìto una modifica radicale: l’acqua. Una delle risorse più importanti del mondo di gioco e, in particolare, delle “Interiora” - il nascondiglio del giocatore - un tempo doveva essere raccolta manualmente per mantenere attivi i sistemi di sicurezza ed evitare incursioni da parte dei nemici. Il vero limite era che l’acqua veniva consumata anche mentre il giocatore era offline, una scelta che rasentava la follia.
Adesso, invece, l’acqua viene utilizzata come tassa per accedere a determinate aree delle mappe di gioco; è persino possibile incaricare (previo pagamento) dei robot per raccoglierla al posto nostro, anche se esiste il rischio che questi vengano seguiti dai nemici fino alla porta del nascondiglio.

Giocando a The Forever Winter ho sempre la costante sensazione di avere tra le mani un gioco di nicchia, certamente non adatto a molti, complice un'ottimizzazione non eccelsa, un’interfaccia ostica e una traduzione in italiano che vi consiglio vivamente di non attivare.
La difficoltà di questo progetto di Fun Dog Studios cambia continuamente ogni volta che si avvia una partita o si partecipa a quella di un estraneo online (fino a un massimo di quattro giocatori); tuttavia, non posso negare quanto sia incredibilmente coinvolgente vedere così tanto trambusto in una mappa e doversi muovere di conseguenza senza alcun aiuto.
Le aree di gioco sono davvero ispirate, ognuna con uno stile unico che non ho quasi mai potuto ignorare; difficilmente dimenticherò la prima volta che sono arrivato davanti a una sorta di cimitero di mech, con i bombardieri che, in formazione, sorvolavano proprio sopra la mia testa rilasciando gruppi di cyborg molto simili a dei Terminator.
C’è del potenziale, insomma, ma anche tanti angoli da smussare, e gli sviluppatori non sembrano particolarmente propensi a rilasciare informazioni pubbliche sul futuro del gioco né a rispondere ai feedback degli utenti. Ragione per cui vi consiglio di muovervi con i piedi di piombo quando si tratta di The Forever Winter: tenetelo d'occhio e, se sarete davvero convinti, preparatevi a vedere qualcosa di diverso dal solito gioco extraction.

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