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ACTIVE MATTER

Anteprima a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 17/09/2025

Matter Team, insieme a Gaijin Network, arricchisce l’affollato catalogo degli extraction shooter con il suo nuovo progetto, Active Matter, che ho avuto modo di provare in early access su PC.
Il perché questo titolo mi abbia attirato a sé è semplice: l’ambientazione.
In un multiverso in cui si combatte in zone di instabilità quantistica per controllare la “materia attiva”, capace di trasferire la coscienza da un corpo all’altro (resuscitare i compagni di squadra), replicare oggetti provenienti da diverse linee temporali e manipolare la gravità, mi sono sentito subito coinvolto.
In poche parole, mi è sembrato di muovermi nell’universo PvPvE di Stalker mescolato a quello di SCP (Secure, Contain, Protect), con un pizzico di Inception per via di alcune strutture che si collassano su se stesse all’orizzonte, proprio come nei sogni dei protagonisti del film.
Dunque, tra orrori plasmati dalla materia attiva e anomalie da scovare lanciando contro di esse i classici bulloni di metallo, ci sono altri operatori in carne e ossa pronti ad appropriarsi del bottino proveniente da altre linee temporali, senza scrupoli, in perfetto stile mors tua, vita mea. Un aspetto classico di questo genere.

Come di consuetudine c’è tutto un rito di preparazione al raid. Si parte dalla scelta di un operatore e delle sue statistiche, che possono essere ulteriormente potenziate tramite moduli specifici. A questo si aggiunge la selezione dell’equipaggiamento: placche di metallo, elmetti, zaini, torce, due armi lunghe e una da fianco. Immancabile, poi, la cassettina di sicurezza dove riporre gli oggetti più rari, utile nel caso ci si ritrovi freddi e immobili a guardare le margherite dalle radici e a perdere tutto.
All’interno del nascondiglio si trovano anche strumenti utili alla replicazione di alcuni oggetti raccolti durante i raid oppure ottenuti tramite progetti specifici. La produzione richiede tempo e il rispetto di determinati requisiti, ma rappresenta senza dubbio un vantaggio che evita di svuotare subito il portafogli virtuale del giocatore.
Con l’esperienza e la giusta valuta (ce ne sono tre) è possibile sbloccare nuove armi, migliorie, attrezzature e consumabili da acquistare nello shop. Ci sono poi particolari fiale, di cui vi parlavo prima, capaci di potenziare alcune caratteristiche dell’operatore con cui si gioca; per crearle, però, è sempre necessario prelevare un pezzo di tessuto dal corpo di una delle molte mostruosità incontrate.
Un po’ come accade in Arc Raiders, anche in Active Matter le numerose mappe ruotano ogni tot minuti e talvolta presentano eventi che alzano ulteriormente il livello di sfida, come se le minacce già presenti non fossero abbastanza.
Qualche giorno fa, ad esempio, mi sono imbattuto in una mappa che, proprio come in un battle royale, si restringeva progressivamente costringendomi verso il centro, con la spiacevole compagnia degli operatori avversari. Sì, sono morto per colpa loro.
Un’altra volta, invece, raccogliendo un determinato oggetto sono diventato automaticamente il bersaglio principale di tutte le creature della mappa. Correre verso l’estrazione per portare a casa la pellaccia e il bottino è stato adrenalinico ma anche estremamente impegnativo. Certo, nulla a confronto di quella volta in cui mi teletrasportai in una mappa stracolma di “osservatori silenziosi”, umanoidi di pietra che ti seguono senza emettere alcun rumore e ti colpiscono alle spalle alla velocità della luce. L’unico modo per fermarli? Lanciargli granate o tenere lo sguardo fisso su di loro, proprio come nel gioco “un, due, tre, stella!”.
Le mappe di Active Matter sono davvero ispirate e, avendole esplorate per la maggior parte del tempo in solitaria, posso dirvi con certezza che l’atmosfera cambia sensibilmente in base all’ora del giorno: il sentore di angoscia diventa più o meno marcata.
Infatti, durante la notte, che in realtà non è mai del tutto buia, muoversi tra edifici abbandonati (tutti esplorabili) accompagnati da costanti rumori sinistri mette addosso un’inquietudine non da poco. Soprattutto considerando che alcuni nemici si mimetizzano con l’ambiente, come i flower man, o diventano addirittura invisibili.

Quello che mi fa storcere il naso, al momento, è che anche usando armi silenziate i nemici si allertano comunque in gruppi numerosi, finendo per circondarmi e costringendomi a sprecare un’enorme quantità di munizioni. Inoltre, dal mio punto di vista, sarebbe molto utile se le varie tipologie di creature potessero attaccarsi tra loro, soprattutto quando nello scontro sono coinvolti i soldati infetti armati. Una dinamica simile a quella che avviene tra SCAV e PMC nella modalità PvE di Escape from Tarkov.
Tutto ciò rappresenta forse l’unico vero rovescio della medaglia, per quanto correggibile nel tempo dagli sviluppatori, che in alcuni momenti rende l’esperienza di Active Matter frustrante. Tuttavia, ci sono altri aspetti che meriterebbero di essere rivisti e magari anche ampliati.
L’interfaccia di gioco, ad esempio, andrebbe snellita in alcune sezioni e resa più chiara e immediata, soprattutto quella dedicata al crafting. Non sarebbe male, inoltre, introdurre pulsanti o scorciatoie per il trasferimento rapido degli oggetti tra due inventari aperti.
Credo, poi, che sia fondamentale aggiungere la possibilità di segnalare comportamenti scorretti da parte degli avversari, oltre a inserire una kill cam che permetta di capire come e da dove si è stati eliminati; una meccanica che, al momento, manca del tutto in Active Matter.
Il sistema di cura delle ferite è localizzato, consentendo di subire danni a diverse parti del corpo, ma al tempo stesso esiste un unico farmaco capace di risolvere qualsiasi problema. Non mi è chiaro se si tratti di una scelta voluta dagli sviluppatori o se in futuro verrà introdotto un sistema più complesso che tenga conto di emorragie, fratture, radiazioni e così via.

Ultima annotazione, ma non per importanza: le modifiche delle armi. Ho apprezzato la varietà dell’arsenale disponibile, ma il livello di personalizzazione è troppo limitato rispetto ad altri titoli del genere. La modifica dell’equipaggiamento dovrebbe essere uno degli elementi fondamentali di un gioco simile: ovviamente non accessibile in toto sin dai primi livelli, ma almeno la possibilità di montare un’ottica sul mio MP5 dovrebbe esserci, dai! E i proiettili? Perché ce n’è soltanto un tipo?
Per chi, come il sottoscritto, non è sempre dell’umore giusto per il PvP, in fase di preparazione al raid è possibile attivare un biglietto consumabile che dà accesso alla modalità PvE. La scorta di biglietti si ricarica di un’unità ogni ventiquattro ore , quindi è bene non sprecarli troppo in fretta.
Giocare a Active Matter in compagnia degli amici è un ottimo modo per garantirsi non solo ulteriori infarti dovuti alle loro urla a ogni minimo contatto con le creature infette, ma anche una chance in più di portare a casa il bottino e farsi due risate.
Dal punto di vista tecnico, il lavoro svolto dal Matter Team fino ad ora non lascia spazio a critiche. Il mondo di gioco scorre fluido anche su sistemi non più recentissimi, e le texture di alta qualità unite a un buon uso dell’illuminazione rendono credibili le complesse ambientazioni che si estendono anche in verticale.
Active Matter ha del potenziale e, nonostante ci siano diversi elementi da ricalibrare, in particolare la questione della sensibilità uditiva dei mostri, riesce a divertire grazie alla varietà di missioni e mappe, oltre che per la sua sinistra ambientazione.
Tra qualche mese Active Matter sarà disponibile su Steam e console, ma se fremete dalla voglia di provarlo potete acquistarlo già da ora sul sito ufficiale.

Edit del 17.09.2025 - Pochi minuti prima della pubblicazione di questo articolo è stato rilasciato un aggiornamento volto a correggere alcune delle criticità descritte, qui.

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