Anteprima a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 22/07/2025
Ahoy giocatori! Di recente ho provato la versione alpha del free-to-play Crosswind, disponibile su Steam dopo averne richiesto l’accesso.
Come saprete, ho un legame particolarmente stretto con i giochi navali, specialmente se ambientati nella gloriosa epoca dei pirati: esplorazione, tesori, scontri a fil di spada, quanto era avventurosa la loro esistenza? Crosswind ha catturato la mia attenzione per il suo stile ibrido, che mescola Valheim, Enshrouded e Atlas, combinando elementi survival, crafting, battaglie souls-lite e un’ambientazione oscura e misteriosa.
Al momento, non credo sia corretto definirlo un MMO: l’esperienza è più vicina a un survival co-op con elementi condivisi. Sì, potete invitare fino a tre giocatori nel vostro mondo, composto da isole generate proceduralmente con alcuni punti d’interesse chiave creati a mano. Questo significa che il vostro mondo non sarà mai identico a quello dei vostri amici, che comunque potranno aiutarvi nella costruzione di insediamenti, esplorare e combattere al vostro fianco, oppure potrete mantenerlo privato e giocarlo in solitaria. Niente paura: i vostri progressi non saranno intaccati da attacchi o wipe quando siete offline.
Il discorso cambia nelle aree condivise dove incontrerete altri giocatori. Un prototipo è Tortuga, che per ora è solo un luogo per scambiare merci, ma che in futuro ospiterà nuove attività, duelli e persino opportunità di socializzare. Altre zone PvP, come quelle pensate per gli scontri navali, arriveranno più avanti nello sviluppo e permetteranno di guadagnare (o perdere) ricompense di alto valore, in modo simile a quanto visto in Dune: Awakening.
Fortunatamente, il PvP di Crosswind è completamente facoltativo: posso quindi concentrarmi sull’esplorazione e sulla narrazione, che va a braccetto con il recupero di risorse e il crafting.
Ecco, sotto questo aspetto Crosswind non si discosta molto da altri titoli del genere: preparatevi a radere al suolo intere foreste e a picconare vene minerarie come se la vostra sopravvivenza dipendesse davvero da quello…ah già, è proprio così.
Il sistema di combattimento, invece, necessita di qualche revisione. Non solo per il fatto che persino uno spennacchiato Dodo riesce a uccidervi con due beccate (cosa frustrante, considerando che è stata la prima minaccia che ho incontrato), ma anche per il comportamento fin troppo prevedibile dei boss, oltre alle animazioni e agli effetti sonori poco incisivi. Manca quella sensazione di “peso” quando si attacca o si para un colpo: nulla che non possa essere migliorato nei prossimi aggiornamenti.
Per quanto riguarda la navigazione, trovo singolare la scelta di non avere (almeno per ora) una ciurma sul ponte, nemmeno composta da NPC come avviene in Skull and Bones. Questa mancanza diventa quasi comica se decidete di attivare i canti marinareschi durante la traversata: chi diavolo li sta cantando se sono da solo al timone?
Sono curioso di vedere come in futuro verranno gestiti vento e correnti, quali altre tipologie di navi saranno introdotte e quali personalizzazioni saranno disponibili.
Nel complesso, Crosswind trasmette una visione chiara: un survival piratesco narrativo che non obbliga al PvP, puntando a un’esperienza cooperativa ricca e immersiva. Le mappe procedurali garantiscono mondi unici, mentre Tortuga promette di diventare il cuore sociale, tra commercio, attività e possibilità di assumere NPC per farli lavorare nel vostro accampamento, rendendolo più vivo.
L’aspetto free-to-play mi preoccupa un po’, con la speranza che i contenuti a pagamento si limitino ai cosmetici senza alterare il bilanciamento del gioco. I difetti riscontrati, soprattutto nella difficoltà e nel sistema di combattimento, sono comunque problemi risolvibili strada facendo.
Non posso negare di essere rimasto colpito dal comparto grafico: i tre biomi presenti in questa alpha sono interessanti, con luci e ombre particolarmente suggestive durante le tempeste. Nei prossimi mesi arriveranno nuove funzionalità e correzioni basate sui feedback dei giocatori.
Non perdete di vista questo titolo se amate l’ambientazione piratesca. E ricordate: “Dead men tell no tales.”
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