Speciale a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 02/06/2025
In queste settimane non è difficile imbattersi in alcune notizie riguardanti MindsEye, l’ambizioso progetto sviluppato da Build A Rocket Boy, lo studio fondato da Leslie Benzies, ex presidente di Rockstar North e figura chiave nella creazione di titoli come Grand Theft Auto V.
Annunciato a marzo 2023 con un teaser trailer dedicato, MindsEye è previsto per il 10 giugno 2025 su PC e console, portando con sé qualche evidente perplessità da parte dei media e dei giocatori.
Prima di tutto, è opportuno chiarire che in MindsEye i giocatori vestono i panni di Jacob Diaz, un ex soldato tormentato da flashback e ricordi frammentati legati a una missione sotto copertura che ha cambiato la sua vita. Jacob è equipaggiato con un misterioso impianto neurale chiamato MindsEye, che lo spinge a cercare la verità sul suo passato. La sua indagine lo conduce nella città di Redrock, una metropoli dove l'intelligenza artificiale, la robotica e gli impianti neurali hanno trasformato radicalmente la società, sfumando i confini tra potere corporativo e controllo governativo.
A supporto di questi elementi narrativi vi è una struttura action in terza persona, in cui si alternano frenetiche sparatorie (con supporto tattico di droni) e sequenze di guida ad alta velocità. Il mio personalissimo parere, dopo aver visto il seguente video, è che sotto il profilo del gameplay ci troveremo di fronte a un mix tra Just Cause e Grand Theft Auto. Non so dirvi se questo sia un bene o un male: l’unico modo per scoprirlo sarà con il pad alla mano.
Adesso posso portarvi un passo indietro, alla visione originaria di Leslie Benzies e della sua spalla Mark Gerhard su MindsEye, partendo da quella che era la volontà di renderlo parte integrante della loro piattaforma/metaverso chiamata Everywhere. Quest’ultima era stata concepita da Build A Rocket Boy come una sorta di mondo aperto in cui i giocatori potevano competere, costruire, condividere ed esplorare attraverso portali che conducevano a nuove esperienze. MindsEye doveva rappresentare una delle esperienze di gioco disponibili all’interno di questo universo più ampio, ma oggi si presenta come un titolo standalone. Tuttavia, mantiene l’integrazione con una suite di creazione chiamata Arcadia, oggi evoluta in Play.MindsEye e Build.MindsEye, che condividono lo stesso obiettivo originario di Everywhere, seppur ristretto al mondo di MindsEye.
Se siete sopravvissuti alle righe precedenti, vi spiego nel dettaglio i due componenti principali di Arcadia:
È chiaro che l’intento di Build A Rocket Boy sia quello di creare una comunità creativa, in cui i contenuti generati dagli utenti continuino ad arricchire MindsEye anche dopo il lancio, puntando altresì sulla libertà espressiva. Trovo interessante questo obiettivo, soprattutto in un’epoca in cui molti giochi sembrano appiattiti su modelli di live service o microtransazioni.
Tenendo in considerazione tutti questi contenuti, sia ufficiali che generati dalla community, ci si troverà di fronte a un titolo dalla longevità potenzialmente infinita, proposto a un prezzo fissato di €59,99. Una scelta decisamente controcorrente rispetto alla tendenza attuale dei titoli tripla A, i cui costi continuano a salire.
Adesso, invece, voglio parlarvi di Build A Rocket Boy, lo studio dietro MindsEye, che in passato è finito al centro di alcune polemiche per via dell’interesse mostrato verso tecnologie come blockchain e NFT durante la presentazione di Everywhere. Sebbene il team abbia successivamente chiarito che si trattava solo di esplorazioni a scopo di ricerca, assicurando di non voler integrare tali tecnologie nei propri giochi, a poche settimane dal lancio ufficiale sembrano emergere nuovi grattacapi.
Mark Gerhard, entrato nello studio come Co-CEO dopo l’acquisizione della sua società PlayFusion (nota per il lavoro su RuneScape), ha dichiarato pubblicamente che sarebbe in corso un “sforzo concertato” per screditare MindsEye e lo studio stesso. Secondo Gerhard, ci sarebbero persino delle bot farm impegnate a pubblicare commenti negativi e mettere "dislike" sistematici ai contenuti relativi al gioco. Pur senza fare nomi, sul server Discord ufficiale ha lasciato intendere che si tratti di una campagna finanziata con l’intento di danneggiare la reputazione del progetto.
Le anteprime di MindsEye hanno effettivamente ricevuto feedback contrastanti: tra le critiche più frequenti figurano la presenza di bug tecnici, una certa superficialità nelle meccaniche di combattimento e la durata ridotta della campagna principale rispetto alle aspettative.
A complicare ulteriormente la percezione pubblica dello studio c’è anche il modo in cui viene descritta la sua gestione interna. Leslie Benzies viene dipinto da alcune testimonianze come un leader eccessivamente accentratore, circondato da collaboratori poco inclini a contraddirlo.
Uno spaccato più dettagliato emerge dalle recensioni su Glassdoor, dove attuali ed ex dipendenti offrono un quadro piuttosto variegato. Alcuni lodano la passione e il talento del team, mentre altri criticano la mancanza di una direzione chiara e una cultura aziendale che scoraggerebbe il dissenso.
A essere onesto, trovo che MindsEye sia uno di quei progetti ambiziosi che nascono da una visione forte, portata avanti da veterani dell’industria, con l’idea neanche troppo velata di riscrivere le regole del moderno open world. Tuttavia, le recenti dichiarazioni sul presunto sabotaggio mediatico e le critiche interne mi lasciano intuire che il percorso verso il lancio non sarà privo di ostacoli. Resta solo da sperare che il gioco non rimanga prigioniero delle sue stesse promesse.
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