Speciale a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 18/01/2013
La storia che vi stiamo per raccontare sembra non aver fine, almeno finchè sul web continueranno ad attivarsi numerosi Hackers pronti a tutto contro la casa nipponica Sony. Circa nel mese di gennaio 2011, il team FailOverflow è entrato in possesso delle chiavi Metldr della PS3, che dovrebbero rappresentare una parte fondamentale del processo di avvio di programmi della console. A questo gesto si è aggiunta una dichiarazione del team: “Se volete che la vostra prossima console sia sicura, contattatemi… Chissà quanto potrò divertirmi a lavorare dall’altra parte della barricata.”
A dimostrazione dei fatti, il sopracitato team si è presentato alla Chaos Communication Congress-27C3 mostrando al pubblico di avere il quasi totale controllo delle risorse di sistema della PS3.
Lo scopo principale di queste operazioni è di evidenziare i punti deboli della console e permettere l’installazione di custom firmware e programmi open source. Essendo in possesso delle chiavi, il team FailOverflow ed il collega George Hotz (alias Geohot) si sono messi subito a lavoro iniziando a pubblicare sui loro rispettivi siti piccoli tool in grado di modificare la PS3 senza l’ausilio di componenti hardware esterni. Ovviamente far girare applicazioni private su una console moddata non è l’unico obiettivo di questi ragazzi: Riku.kh3, con l’ausilio del Geohot's 3.55 Custom Firmware è riuscito a far riconoscere una copia pirata di Castelvania: Lord of Shadows alla sua PS3 come se fosse stata scaricata dal PSN.
La situazione è tutt’ora delicata e possono essere diverse le soluzioni prese da Sony per contrastare questo fenomeno dato che ogni suo firmware viene automaticamente reso inutile dalla comunità di pirati informatici. Tra le alternative la casa nipponica potrebbe bloccare le console incriminate, rendendole inutilizzabili sia online che offline non appena entrano nella rete, oppure introdurre un codice seriale obbligatorio per ogni titolo futuro in maniera non troppo dissimile da quanto avviene da anni in ambito PC…a discapito di chi ricorre spesso al mercato dell’usato e di chi non ha una console collegata alla rete per poter validare il seriale “usa e getta”.
Dal punto di vista legale, invece, Sony si è mossa contro GeoHot che ha prontamente chiesto donazioni per sostenere le spese dei processi e raggiungendo la somma necessaria in circa due giorni! Rumors affermano che una grossa fetta di donazione è stata supportata da Microsoft, operazione che potrebbe essere smentita non appena verrà dato il via libera al controllo dello storico dell’account Paypal dell’hacker, mostrandone tutti i movimenti.
Gli Anonymous, un ulteriore gruppo di pirati informatici, ha recentemente dichiarato guerra a Sony esprimendo il proprio disprezzo per il modo in cui sta portando avanti il caso GeoHot iniziando a prendere di mira siti come Playstation Blog, Playstation.com e la versione browser del Playstation Store.
Dopo quattro mesi, questa storia non accenna ad una conclusione pacifica. Noi crediamo che non si possa arrivare ad un compromesso tra le due (o tre?) parti: someone is going to lose his head (Alice in Wonderland cit.).
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