Recensione a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 20/10/2009
Provate a mescolare alcune funzioni di un mmorpg con quelle di un classico shooter e...Il risultato sarà senza dubbio Borderlands di Gearbox. Role Playing Shooters, ecco la categoria in cui viene classificato questo titolo più che particolare. Scopriamo insieme tutte le sue caratteristiche! La storyline si svolge nel pianeta Pandora dove quattro mercenari: Un cecchino, un berseker, un soldato ed una sirena, devono trovare una cripta stracolma di ricchezze. Per raggiungere questo obiettivo dovremo farci strada tra centinaia di mostri, aree deserte ed npc inquietanti, e tutto questo liberamente, proprio come ci ha insegnato la serie Fallout.
I quattro personaggi da noi interpretabili presentano caratteristiche diverse: Il cecchino, ad esempio, è abbastanza abile con i fucili di precisione e con i revolver e meno con altre tipologie di armi. Inoltre ha abilità diverse rispetto ad un berseker, che predilige l’attacco corpo a corpo. E’ consigliabile quindi scegliere bene il proprio eroe ad inizio partita, non perché questi non possa equipaggiare comunque tutte le armi da fuoco del gioco, ma per una questione di strategia.
Come in ogni gioco di ruolo che si rispetti, uccidendo i mostri che popolano Pandora si guadagnano punti esperienza che ad ogni level up ci permettono di settare un punto in una delle abilità del personaggio. L’arsenale di gioco rasenta l’infinito, in ogni circostanza è possibile scoprire fucili o pistole con caratteristiche sempre diverse.
Proprio così, perché sono le vostre armi a farvi sopravvivere in quelle terre abbandonate e spendete parecchio tempo a scegliere quella più adatta ai vostri gusti. Ognuna di queste, infatti, presenta diverse informazioni quali il danno, la precisione, la velocità di fuoco e come se non bastasse altre addirittura fulminano, corrodono o incendiano i nemici!
La parte prettamente shooter del titolo ricorda molto la serie Halo. Spesso per scansare i colpi nemici ci si ritrova a dover saltare e sparare contemporaneamente. Il sistema di mira è quello di un classico first person shooter ovvero, con un grilletto si guarda attraverso il mirino e con l’altro si apre il fuoco. Oltre ai punti salute, dobbiamo badare anche ad uno scudo energetico che ha la funzione di proteggere i primi. E’ possibile acquistare ingame degli scudi sempre più efficaci attraverso degli strambi distributori automatici: gli stessi che ci permettono di acquistare alcune armi, munizioni e medi-kit. Vi sono anche altri potenziamenti come quello per le granate, alcuni dei quali le fanno esplodere a grappolo, a contatto con i nemici o rimbalzano ovunque prima di deflagrare.
Abbiamo quindi chiarito come in Borderlands un personaggio accessibile a tutti può divenire unico a seconda del nostro modo di muoverci all’interno di Pandora. Le missioni, principali e secondarie, sono davvero numerose. Spesso si tratta di raccogliere oggetti e riportarli ai legittimi proprietari, uccidere boss o far saltare in aria qualche struttura. Un po’ di varietà non guasta mai, soprattutto se ci attendono al varco orde di nemici schizofrenici. Quest’ultimi, più o meno forti, escono da caverne, da sottoterra e ci attaccano senza pietà non appena ci scoprono. Si presentano piuttosto ostici ma mai ad un livello frustrante, una buona dose di tattica è quello che serve.
Le sessioni multiplayer di Borderlands sono l’aspetto più divertente: il co-op permette a quattro giocatori contemporaneamente di portare avanti la storia o di esplorare liberamente le vaste aree di gioco. Sono presenti anche le arene ed un sistema pvp immediato, per sfidare i nostri amici senza dover attendere noiosi caricamenti.
Graficamente il titolo si difende abbastanza bene con la sua veste in cel-shading, questo perché gli sviluppatori hanno arricchito gli scenari con numerosi particolari evitando di lasciare quel senso di “spoglio” che quel tipo di grafica è solito manifestare. I riflessi, i giochi di luce e le animazioni ci abituano subito a questo stile un po’ cartoon così inusuale nei giochi di ultima generazione. Il comparto sonoro si “limita” a rumori ambientali e di circostanza, ottimi anche se a volte ripetitivi, quelli riprodotti negli spari.
Borderlands è un titolo che a nostro modo di vedere rende di più se giocato sempre in multiplayer. La vastità delle mappe, delle armi e delle quest lo rendono abbastanza longevo e se si considerano le quattro classi giocabili il tempo si allunga ancora di più. Riesce a combattere bene contro le altre uscite di questo fine anno a colpi di originalità e non è poco. Noi di Gamershq ve lo consigliamo, a patto che abbiate una connessione internet. Pronti a scatenare una pioggia di fuoco?
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