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METAL GEAR SOLID 4: GUNS OF THE PATRIOTS

Recensione a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 12/06/2008

Kojima, è con questo grande nome che vogliamo aprire la recensione dell'ultimo capitolo della serie Metal Gear. Il genio di quest'uomo ha affascinato generazioni di gamers con un titolo basato su missioni stealth, impermeate e circondate da intrecci fanta-politici e sviluppi a sorpresa.
Snake...Old Snake.
Impersonare un eroe in età avanzata e stanco di vivere è una sensazione alquanto "bizzarra" e "curiosa" allo stesso tempo.
Il personaggio che tutti noi abbiamo conosciuto in questi anni adesso trascina pesantemente i suoi anni lasciando percepire la sua fragilità fisica anche se mascherata come sempre da una fiera aria patriottica. La storyline, accennata qualche rigo sopra, insiste nell'esternarsi in cut-scene durante lo svolgimento del gioco, quel tanto che basta da rendere MGS4 una sorta di "film interattivo".

Tutti i personaggi adesso hanno qualcosa da raccontare o testimoniare, vecchie glorie che riaffiorano accompagnandoci in scenari che da tempo avevamo dimenticato dentro la PSX. Scene di intermezzo che spiegano la voglia di libertà dei protagonisti, di liberarsi da un sistema economico che ha portato il mondo alla guerra. Capire come da un'ideologia fondata dai Patriots si è giunti ad un'incessante scontro dove anche i nemici sembrano soffrire.
Una storia matura e mai banale che viene proposta fino allo stremo, alla nausea per chi non ha mai giocato la serie...avvincente ed epica per chi ha portato dentro di se' un piccolo pezzo di MGS.
Il gameplay viene anche qui tramandato dai suoi predecessori con l'aggiunta di qualche novità a dir poco originale. Il primo colpo d'occhio è sicuramente la Octo-camo, una speciale mimetica che cambia la sua trama a seconda del luogo in cui ci si appoggia...in pratica lo stesso metodo che usa il camaleonte nel regno animale.
Non mancano anche le Face-camo già presenti in Snake Eater e le classiche Razioni che ci permettono di ripristinare la salute. Tra le nuove implementazioni vi è la barra dello stress che,diminuendo, farà accusare al vecchio Snake diversi dolori di schiena e/o perdita di elasticità atletica. Ottima anche la possibilità di acquistare, mediante punti "Drebin", armi e munizioni attraverso il menù. Tali punti, guadagnati rivendendo le armi nemiche, serviranno anche a modificare le proprie con un sufficiente numero di personalizzazioni.
I soldati nemici reagiscono realisticamente alle diverse situazioni che il gioco pone, diventando davvero un osso duro quando si imposta la massima difficoltà: si insospettiscono se notano qualcosa di strano o si arrendono se hanno un'arma puntata alle spalle, aspettando una nostra distrazione per chiamare i rinforzi.
Adrenalinici gli scontri contro i vari boss che, originali ed imprevedibili, riescono quasi sempre a tradire il giocatore ignaro dei loro piccoli "trucchetti"..confinandolo quasi sempre a selezionare "continue" nella schermata del game over.

Un gioco ricco di filmati deve sempre intrattenere il giocatore, Kojima lo sa bene e proprio per questo li ha resi davvero esaltanti con inquadrature e movimenti dei personaggi degni di nota.
Le mappe di gioco sono ben realizzate, con dettagli ed effetti sempre in primo piano, dimostrando che si può sfruttare bene il potenziale offerto dalla console Sony.
La colonna sonora è sicuramente una componente infallibile nella serie MGS. "Leggere" e di "compagnia", le musiche non sono mai troppo invadenti lasciando talvolta spazio ai soli effetti sonori della battaglia o della natura che ci accerchia.
In conclusione, Metal Gear Solid 4 è un capolavoro da capire e ammirare. Pochi titoli oggigiorno riescono ad aprirsi al giocatore facendolo commuovere, vivere attimi di suspance o semplicemente ricordare gli inizi della serie. E' vero, il gioco purtroppo soffre di una linearità un pò troppo guidata, un pò scomoda di questi tempi dove altri titoli offrono totale libertà...ma hey, questo gioco riesce ancora a stupire per le sue fasi stealth mettendo alla prova chiunque a superare uno stage senza farsi scoprire. Ogni singolo personaggio del gioco sembra essere vissuto davvero. Anche il nostro caro Snake, ormai vecchio, è tramontato..."Eye have you".

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