Recensione a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 09/11/2010
Infinity Ward passa il testimone ai ragazzi di Treyarch in questo nuovo capitolo dell’FPS più giocato di sempre: Call of Duty. Le aspettative dei fans sono piuttosto alte, saranno riusciti gli sviluppatori a rispettarle? Scopriamolo insieme. Nelle prime battute di gioco ci troviamo legati ad una sedia in una stanza piuttosto angusta e, rasserenati di non aver inserito per sbaglio il DVD di Saw: L’enigmista, scopriamo di impersonare un agente segreto dell’esercito americano di nome Alex Mason coinvolto in un susseguirsi di eventi che vanno dall’assalto alla “Baia dei porci”, intorno al 1961, fino alle fasi più concitate della Guerra Fredda. Questa volta la minaccia da scongiurare è la potentissima arma biochimica chiamata “Nova Six”, sviluppata dal Terzo Reich durante il secondo conflitto mondiale e finita in mano ad un russo traditore di nome Dragovich. Attraverso dei veri e propri flashback ripercorreremo le vicende del soldato Mason, facendo tappa in località e conflitti realmente esistiti ed incontri con alcune delle potenze più illustri della civiltà moderna. Ciò che della trama affascina di più è soprattutto il modo in cui essa viene proposta al giocatore, ovvero in prima persona. I colpi di scena, così come la tensione del momento, sono onnipresenti rendendo la campagna in singolo una perla cinematografica ad alta spettacolarità: crudezza, violenza ed azione accompagnati da piccoli colpi di “classe” quale è la colonna sonora. Le meccaniche di gioco rimangono invariate rispetto ai capitoli precedenti, l’azione sul campo è molto frenetica e ci si ritrova spesso a dover “programmare” il riparo migliore per evitare di cadere sotto il fuoco nemico. L’arsenale a nostra disposizione è stato adeguato ai periodi storici in cui si svolge la campagna e l’intelligenza artificiale nemica riesce ad essere veramente competitiva, specialmente se si sceglie di giocare a difficoltà esperto/veterano.
Aria di novità invece per la parte multiplayer, vera colonna portante della serie. L’introduzione dei “CoD Credits”, ovvero la moneta virtuale di Black Ops, garantisce la giusta personalizzazione delle classi insieme alla ormai accettata “Exp” acquisibile dopo ogni scontro online.
Sebbene l’esperienza serva ancora per salire di livello e per sbloccare alcuni equipaggiamenti, i crediti sono indispensabili per acquistarli: sul campo di battaglia non saremo più tutti uguali, adesso è possibile cambiare la mimetica facciale, il reticolo dell’arma, le lenti dei mirini, o incollarci sopra i nostri emblemi oltre ai numerosi e già conosciuti perks, killstreaks, fumogeni, flashbang, e chi più ne ha più ne metta!
I CoD credits possono essere guadagnati principalmente in tre modi: alla fine di un qualsiasi match online, attraverso i contratti o con la nuova modalità scommessa. I contratti non sono altro che una lista di obiettivi da raggiungere entro un determinato tempo, una volta completati premiano il giocatore con dei crediti pari alla difficoltà dell’incarico. La modalità scommessa è una nuova chicca per tutti quelliche hanno le “mani bucate” e preferiscono scommettere i propri crediti sull’andamento dei match. Si divide in:
Un’altra novità riguarda il “Combat Training”, modalità utile ad allenare i giocatori meno esperti e prendere confidenza con le nuove mappe popolate da nemici severamente guidati dalla CPU. È presente anche il menù “Cinema” dove è possibile visionare filmati e screenshot delle nostre recenti partite online o quelle dei nostri amici.
È stata inoltre aggiunta, finalmente, la possibilità di giocare online in split-screen dalla stessa console e non meno importante è anche la modalità “Zombie” dove i players dovranno sopravvivere ad orde fameliche di non morti!
L’esperienza online/offline di Black Ops ci trascina in luoghi sempre diversi, dalle umide foreste stracolme di alberi altissimi alle strutture industriali innevate e offuscate dai fumi. Gli oggetti e gli edifici sono così ben disposti sull’area di gioco da far quasi passare in secondo piano la limitazione che il giocatore ha nell’esplorarla. Effetti particellari di gran lunga superiori rispetto a Modern Warfare 2, texture di alta qualità ed animazioni facciali più credibili. Il risultato è un colpo d’occhio non indifferente, alcuni scorci riescono decisamente a togliere il fiato.
All’inizio della recensione abbiamo fatto cenno sulla colonna sonora…Quella di Black Ops è sicuramente la più gradita in quanto originale. Non neghiamo di essere rimasti affascinati da “Symphaty for the Devil” dei Rolling Stones durante una missione nel Laos: non poteva esserci una track più appropriata. Curati anche i campionamenti sonori delle armi ed ottimo il doppiaggio in italiano anche se pecca, alle volte, del lip-sync.
Treyarch è riuscita saggiamente a “riciclare” la giocabilità dei vecchi episodi e migliorarne l’aspetto multiplayer. Da un lato abbiamo una storia emozionante ed imperdibile, dall’altro un multiplayer che adesso vanta di una buona dose di personalizzazione e funzioni di pratica per i meno esperti e di intrattenimento per gli appassionati dei replay. Nonostante queste novità, abbiamo sentito la mancanza di una campagna giocabile in co-op e di un matchmaking “valido” che non crei problemi ogni qualvolta si cerchi di far entrare una comitiva in una partita. Rimane comunque un titolo iperconsigliato per via del divertimento che riesce ad offrire sotto ogni punto di vista, competitivo quanto basta da tenervi incollati alla sedia per tante ore. È giunto il momento di rispolverare le armi!
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