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DEMON'S SOULS

Recensione a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 25/06/2010

Capita raramente di vedere un team di sviluppo orientale cimentarsi in un gioco di ruolo occidentale. E’ ciò che ha fatto From Software con Demon’s Souls, un titolo che ha sorpreso tutti positivamente in ogni angolo del mondo: Tant’è che, nel dubbio che non potesse arrivare sul mercato europeo, molti gamers hanno dovuto optare per l’“importazione” pur di averlo tra le mani. Avviato il gioco, una cut-scene immette il giocatore nel mondo di Boletaria, una terra caduta nell’oscurità per mano del Re Allan che ha riportato in vita l’Antico. Quest’ultimo ha disseminato morte e distruzione tra gli abitanti attraverso demoni, non-morti e bestie di sproporzionata misura. Tocca al gamer riportare la luce là dove si dipanano le nubi più scure del maligno. Una storyline delle più classiche, starete pensando, eppure non è così: Lo si capisce dall’ambientazione che gli sviluppatori hanno voluto dare al titolo: dimenticate le lande verdi e lussureggianti, perché Demon’s Souls pressa molto su lato “dark” del fantasy  “abbandonando” il giocatore in un mondo andato letteralmente alla rovina.
All’inizio dell’avventura è possibile scegliere le fattezze e la classe dell’eroe da impersonare. Sono discretamente numerose le classi da scegliere, la decisione però deve essere molto meditata perché ognuna ha statistiche diverse dall’altra.
Non ci si trova di fronte al classico Slash’n Hack, occorre molta tattica e quindi coordinazione. Demon’s Souls non perdona, la sua estrema difficoltà  spinge a prepararsi al meglio per ogni stage da affrontare. I nemici hanno diversi attacchi e reagiscono in maniera quasi impeccabile alla nostra offensiva. Per chiarirci: Contro un nemico che rotola ovunque ed attacca in velocità è quasi del tutto inutile brandirgli contro uno spadone a due mani…estremamente lento. Anche la scelta dell’armatura influenza realisticamente le movenze durante gli scontri. Non esistono limiti di classe nell’equip, un ladro può indossare una pettorina e dei gambali pesanti, ma a quale pro? Il risultato è indubbiamente una riduzione dell’agilità nei movimenti, quale la corsa o il rotolare per evitare i fendenti.

La base del giocatore, se così possiamo definirla, è il Nexus: Un’imponente torre con all’interno personaggi non giocanti. Questi PNG permettono di  depositare gli oggetti in eccesso, comprare/migliorare/riparare il nostro equip, imparare magie ed aumentare le statistiche. Tutti “confort” che il giocatore può permettersi a patto di poterli ripagare con il giusto quantitativo di anime. Queste vengono rilasciate dai nemici, più grossi/forti sono e più anime contengono, ogni qual volta vengono sconfitti. Qui arriva un’altra caratteristica che rende Demon’s Souls apparentemente frustrante: Se si viene uccisi durante il completamento di uno stage, non solo ci si trasforma in anime con la metà dei punti vita ma si deve ricominciare dall’inizio e recuperare il tesoro perso precedentemente. Non esistono quindi checkpoint o salvataggi d’intermezzo, gli errori si pagano e pure molto, basti pensare che se si muore due volte si può definitivamente dire addio alle anime accumulate…come se dovessimo partire esattamente da zero.
Pulito ed ordinato è il menù dell’inventario, così come i controlli che con le apposite scorciatoie personalizzabili diventano semplici e precisi. Non basta però avere una grossa padronanza con il pad per superare le mille difficoltà del titolo, bisogna studiare i nemici e soprattutto l’ambiente circostante. Ogni livello, selezionabile dal Nexus attraverso dei portali, ha dei sub-stage ed in ognuno di questi attendono mini boss e boss finale vero e propri oltre ai comuni nemici. L’esplorazione permette al giocatore di trovare npc nascosti, oggetti preziosi e scorciatoie utili per giungere alla meta facilmente nel caso di morte prematura.
Boletaria è un mondo persistente, ciò che accade al suo interno è conseguenza delle nostre azioni. Riportare la pace o il caos nelle sue terre, comporta nuove quest, oggetti e la comparsa di nuovi npc. E’ possibile alterare la “stabilità” di tali luoghi anche con la modalità online. Oltre ad un fantastico co-op il titolo offre altre features davvero innovative. Lungo il nostro cammino è possibile trovare delle scritte luminose sul pavimento: si tratta di messaggi lasciati da altri giocatori che spesso sono indizio di un possibile tesoro, un potente nemico o un semplice scherzo giusto per far insospettire inutilmente.  Vi sono anche delle chiazze di sangue che se attivate mostrano gli ultimi momenti di vita di uno dei tanti player passati da lì. E’ affascinante vedere e capire che non siamo soli nella nostra storia, che c’è un interazione anche indiretta tra giocatori.

Graficamente il titolo riesce a difendersi con scenografie d’impatto in stile medievale, con un tocco di cupo e tetro che incanta ed inquieta allo stesso tempo. Le animazioni sono abbastanza fluide ed un punto a favore va anche al motore fisico che gestisce gli ambienti di gioco, i nemici ed il nostro eroe. Poche le musiche di sottofondo, lasciano il giusto spazio ad un silenzio tombale che viene a tratti spezzato dalle urla dei demoni, al rumore delle spade ed ai nostri passi.
Data la sua enorme difficoltà, Demon’s Souls potrebbe essere definito un titolo per hardcore gamers ma è sicuramente apprezzabile anche da chi non fa della console un uso spropositato. Le numerose sconfitte spingono il giocatore a fare di meglio, sempre. Abbiamo riprovato alcuni livelli centinaia di volte ed è stato il traguardo, il successo che è giunto alla fine a farci superare gli ostacoli. Demon’s Souls, come abbiamo detto diverse volte in questo articolo, picchia forte ma regala tantissime soddisfazioni. Ci sono centinaia e centinaia di oggetti da scoprire, livelli da superare con o senza l’aiuto di un altro player amico. Un titolo “maturo”, che non lascia scampo ad altri del suo stesso genere. Non lasciatevelo scappare.

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