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DEUS EX: HUMAN REVOLUTION

Recensione a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 26/08/2011

Gli appassionati del genere cyberpunk saranno contenti di sapere come Edios e Square Enix abbiano unito lo loro forze per creare un titolo che ricordi vagamente la pellicola cinematografica Blade Runner: vi presentiamo Deus Ex Human Revolution in tutto il suo splendore. Nell’anno 2027 al genere umano viene data la possibilità, previo compenso, di rigenerarsi e potenziarsi mediante innesti cyborg. C’è chi ne ha una vera necessità, ad esempio in caso di mutilazioni fisiche, e chi invece preferisce apparire immortale e con qualche potere decisamente artificiale. La Sarif, ovvero l’industria multinazionale dedita a questo tipo di tecnologie, investe le proprie risorse sul protagonista principale, Adam Jensen: si tratta dell’agente della sicurezza Sarif, rimasto gravemente ferito dopo un attacco terroristico. Questi dovrà scoprire chi manovra i fili della rivolta popolare contro la Sarif e farsi largo in un ambiente ostile che ripudia i “potenziati” come lui.

Deus Ex lega a sé le principali caratteristiche dei generi quali first person shooters, action, stealth ed role playing game. Questo suo lato poliedrico permette al giocatore di affrontare le missioni secondo il proprio stile, favorito anche dalle vaste aree di gioco e da un modesto numero di scorciatoie atte ad aggirare in maniera del tutto stealth il nemico. A sostegno di quest’ultimo stile viene in soccorso un valido sistema di copertura seguito dalla possibilità di hackerare qualsiasi tipo di terminale così da rendere inefficaci torrette o telecamere di sicurezza, oltre alla possibilità di addormentare il nemico con determinate combo melee. Per chi agogna, invece, un approccio più diretto, il gioco offre una buona scelta di armi da fuoco modificabili a patto che abbiate abbastanza crediti da permettervelo. Missioni ed esplorazione infatti possono fruttare denaro extra spendibile dai trafficanti d’armi illegali: è possibile acquistare silenziatori, caricatori aggiuntivi, stabilizzatori e quant’altro stuzzica la mente del giocatore, granate e munizioni compresi. Sebbene Jensen sia un potenziato, inizialmente le sue capacità non eccellono in tutti i campi; ecco perché le uccisioni lo ricompensano con punti esperienza spendibili nell’apposita schermata del personaggio o in apposite cliniche sparse nelle varie città. Ad ogni level up si andrà spendere il punto “Praxis” guadagnato in uno dei sottorami delle abilità principali, quest’ultime spaziano dalla classica forza con tanto di allargamento della capienza dell’inventario, al potenziamento della vista per colpire il nemico attraverso i muri, dal miglioramento delle tecniche di hacking al perfezionamento della mira nell’impugnare un’arma. Insomma, le skill sono così tante e diverse da permettere la creazione di una vera e propria build specifica.
Libertà è la parola d’ordine di Deus Ex Human Revolution; che sia relativa all’azione o all’interazione sociale è indifferente. Ogni NPC ha qualcosa da dirci o da nasconderci a meno di non essere abbastanza capaci da influenzare, tramite risposta multipla, l’interlocutore o di servirsi del nostro potenziamento sociale come “filtro psicologico”. L’I.A. dei nemici appare nella norma, si allertano nel caso in cui, per svista, non nascondiamo un cadavere, corrono a risvegliare i compagni addormentati a seguito di un nostro intervento stealth, si riparano e si avvicinano spesso a noi in coppia. Queste meccaniche non si discostano molto da quanto abbiamo visto nella saga Metal Gear Solid, anzi alcune, come quelle appena citate, sono proprio identiche, alternando stati di allerta ad altri di massima quiete.

Tecnicamente parlando, purtroppo, ci troviamo di fronte ad alti e bassi. Le ambientazioni sono dettagliate e spesso suggestive. Gli ambienti e le città ritraggono perfettamente il contesto temporale della storyline, sobborghi, distretti di polizia, bar malfamati, appartamenti, sono risaltati da un buon design artistico. A questi colpi d’occhio si affiancano animazioni dei personaggi legnose, assenza di luci dinamiche sugli oggetti e caricamenti piuttosto lunghi e fastidiosi. Abbiamo riscontrato anche una cattiva compressione dei filmati in computer grafica con conseguente perdita di alta definizione: un vero peccato, data la maestria della Square Enix in questo campo. La versione italiana del titolo soffre anche di un’asincronia del labiale: non è raro, infatti, vedere i personaggi con le labbra serrate e sentire ancora il completamento della frase.
Deus Ex Human Revolution rientra sicuramente in uno dei must buy dell’anno proprio per la sua complessità e varietà di azione. Non si tratta del semplice FPS dove bisogna raggiungere il punto X per completare la missione; qui molte strade vengono precluse al giocatore, se questi non riesce a trovare il modo di aggirarle. Detiene una buona longevità, più di 20 ore, e presenta alcuni difetti tecnici che non gli permettono di raggiungere il massimo dei voti. Noi lo abbiamo provato e testato costantemente senza nemmeno renderci conto dello scorrere delle ore. Il nostro consiglio? Fatevi questo regalo.

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