Recensione a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 27/12/2014
Bioware rilancia la serie Dragon Age cercando di acchiappare nuovamente l’attenzione di quella grande fetta di giocatori rimasti delusi dall’ultimo capitolo, o ancora più indietro, dal finale di Mass Effect 3 e diciamolo…anche dal suo incorporamento con gli studi di Electronic Arts. Una questione di fiducia che va risanata ritornando sui propri passi, con un gioco di ruolo di stampo occidentale puro e ricco di elementi. Inquisition potrebbe rientrare in questi canoni e per scoprirlo basta continuare a leggere le nostre impressioni. La trama di Inquisition prende forma successivamente al massacro dovuto all’esplosione del Conclave, nel quale si erano riuniti il Circolo dei Maghi e l’Ordine dei Templari per cercare di stabilire un tregua dopo anni di crisi. Un divario, il loro, divenuto ancora più profondo successivamente a questo evento, che lascia le terre di Thedas vulnerabili agli squarci formatisi nel cielo e dal quale fuoriuscono creature demoniache. Al fine di risolvere tutti questi conflitti viene instituita l’Inqusizione, il cui Araldo altri non è che l’unico sopravvissuto al suddetto incidente: ergo l’eroe che impersoniamo nel corso del gioco.
Ciò che abbiamo appena sottolineato è soltanto l’inizio della solida storyline di Inquisition, la quale si estende e si intreccia fluidamente insieme ai suoi tanti personaggi, alcuni dei quali già conosciuti nei precedenti capitoli. Non c’è sfaccettatura della trama che non possa essere scoperta tramite letture o semplici dialoghi con le figure che abitano il mondo di gioco; il livello di interazione, sotto questo punto di vista, si attesta su alti livelli e chi non ha mai giocato alla serie Dragon Age può tranquillamente iniziare la propria avventura da Inquisition. Determinate scelte di dialogo possono addirittura cambiare il corso degli eventi futuri, rompere amicizie, creare relazioni sentimentali; al giocatore viene dato questo libero arbitrio ed è affascinante osservarne i risultati a lungo termine. L’imponente mole dei contenuti presenti all’interno del titolo e la cura nei dettagli si evidenzia già dalla schermata di creazione del personaggio; sono numerosi gli aspetti estetici su cui è possibile decidere, considerando anche la possibilità di scegliere tra diverse razze quali Elfi, Nani, Umani e Qunari. Successivamente il giocatore è condotto alla scelta di una delle quattro classi presenti, ovvero: arciere, ladro, guerriero, mago. Ognuna di queste possiede un proprio albero delle abilità, attive e passive, utilizzabili a piacimento del giocatore; le statistiche del personaggio, invece, migliorano automaticamente ad ogni level-up. Thedas comprende due grandi regioni esplorabili: Ferelden e Orlais. In entrambi i territori sono presenti aree piuttosto vaste e ricche di missioni da completare, collezionabili e nemici da abbattere. Queste porzioni di terra non sono collegate linearmente tra di loro come accade, ad esempio, su Skyrim; bensì la destinazione può essere ponderata direttamente dalla mappa di gioco, tramite viaggi rapidi, o mediante il Tavolo di Guerra. Questo permette, attraverso l’influenza dell’Inquisizione guadagnata con le nostre azioni, di sbloccare nuove aree, gestire spie, diplomatici e truppe per incarichi minori ed il raggiungimento di importanti ricompense ed abilità, come, ad esempio, guadagnare maggiori punti esperienza, ottenere sconti dai mercanti, sbloccare nuovi opzioni di dialogo, etc.. Sul campo di battaglia Inquisition sfoggia un sistema di combattimento in tempo reale orientato tendenzialmente al genere action, con abilità i cui tempi di ricarica sono molto ridotti. Durante gli scontri casuali, i nemici si “adeguano” al livello del party rendendo tutto molto equilibrato; ciò non significa che sia impossibile raggiungere rapidamente il game over. Per evitare ciò la “visuale tattica”, attivabile tramite apposito pulsante, aiuta il giocatore ad avere una panoramica statica del combattimento ed impartire comandi a tutti i personaggi come se fossero pedine di una scacchiera. Nonostante l’IA dei propri compagni sia sempre autonoma ed efficiente, talvolta è necessario prenderne il diretto comando o comunque impostare, attraverso il menù personaggio, il comportamento da tenere durante gli scontri. È importante sottolineare come sia fondamentale avere sempre un mago all’interno del gruppo, non esistono infatti magie di recupero della salute; tuttavia è possibile far castare barriere protettive o incantesimi di rimozione degli status alterati. In alternativa bisogna giostrarsi con un numero limitato di pozioni trasportabili e ricaricabili nei campi base dislocati nelle aree di gioco.
Non possono mancare all’appello le bancarelle dove poter acquistare armi ed armature oppure progetti per crearne di nuovi attraverso un ottimo sistema di crafting; personalizzare il proprio equipaggiamento, esteticamente e nelle abilità, aiuta sicuramente ad affrontare i nemici più imponenti…vi abbiamo già parlato dei draghi?! Dragon Age: Inquisition sfoggia anche una modalità multigiocatore non legata alla campagna in singolo, con personaggi già preimpostati e dei quali possiamo solo migliorarne le abilità e l’equipaggiamento, partecipando alle partite online di altri giocatori in carne ed ossa. Tecnicamente Inquisition si pregia di un dettaglio grafico notevole, ambientazioni ben caratterizzate e variegate nonostante la vastità di alcune di queste. Anche i volti dei personaggi, le armature, i nemici, sono caratterizzati da espressioni credibili. Una qualità generale che va oltre la media anche se talvolta minata da compenetrazioni poligonali, frame rate non sempre stabile ed animazioni delle cavalcature da dimenticare (!). Ottima la colonna sonora e soprattutto il doppiaggio in lingua originale con sottotitoli in italiano. In conclusione, Dragon Age: Inquisition è un’opera immensa, ricca di posti da esplorare e storie da scoprire. Nelle prime fasi di gioco siamo rimasti spiazzati proprio da questo aspetto e non è stato semplice destreggiarci tra i numerosi menù e missioni presenti nel gioco. Un grande punto a suo favore è senza ombra di dubbio la trama, ricca di colpi di scena e plasmabile attraverso le nostre scelte. Anche il sistema di combattimento, che mescola l’impronta action a quella più ragionata di uno strategico, metterà alla prova i giocatori più esperti; specialmente a difficoltà più elevate. Abbiamo trovato quasi superflua la modalità multiplayer, soprattutto perché distaccata dal singolo; un intreccio tra i due sarebbe stata una combo vincente. Le fratture aperte nel mondo di Thedas devono essere sigillate e voi siete gli unici ad avere questo potere. Siete pronti ad una nuova avventura?
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