Recensione a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 02/06/2009
Immaginatevi 14.000 Km quadrati di terreno arido, fangoso, asfaltato, innevato, tormentato da tornado, tempeste, nevicate, sole cocente ed una sfilza di mezzi su cui percorrerlo con estrema libertà. Ci siete riusciti? No? Codemasters sì! Leggiamo insieme! Come tutti i giochi racing e propriamente in questo caso off-road, Fuel rispetta i classici canoni del suo genere. Per capirci meglio, siamo sulla scia del lontano parente Motorstorm ma con una folle esasperazione della componente free-roaming.
Già, perché quando parliamo di questo titolo, non possiamo fare a meno che abbondare data la mole del terreno di gioco e dei mezzi gommati a disposizione. Questi infatti che siano moto da cross, quad, auto elaborate, monstertruck o chopper, presentano un loro peso ed una manovrabilità diversa nonostante il gameplay sia fortemente improntato sullo stile arcade.
Pad in mano, Fuel si dimostra sin da subito facile nei comandi e non richiede chissà quale esperienza da hardcore gamer. La modalità in singolo è composta sia da gare carriera che da sfide: Le prime ci tengono impegnati in classiche sessioni a checkpoint fino a gare chiamate “Raid”, ovvero dove i giocatori hanno letteralmente carta bianca su come raggiungere il traguardo. Le sfide sono spesso delle gare contro il tempo ma non solo, alle volte il loro obiettivo è quello di farci speronare le auto avversarie o arrivare in una piattaforma prima di un elicottero. Tutto questo per guadagnare il caro e dolce petrolio, “Fuel” per l’appunto, e poterci permettere il lusso di acquistare nuovi mezzi. Inoltre, vincere le gare ci consente di accedere a nuove porzioni di mappa, livree, vestiti/accessori per il pilota e posti da visitare in open world.
Purtroppo però a volte i nodi tornano al pettine e certi comportamenti che ci aspettiamo di poter intraprendere ingame alla fine si rivelano vani. E’ il caso di parlare dell’altra faccia del mondo aperto durante le gare: si permette sì al giocatore di poter scegliere in qualsiasi gara dove e come tagliare per superare i rivali ma spesso e volentieri è meglio seguire il tracciato prestabilito. Inoltre, per sbloccare nuove aree bisogna guadagnare non solo il petrolio citato ma anche delle stellette, entrambi i premi vanno solo al primo posto…non sono accettati perdenti!
Tralasciando queste scelte un po’ obsolete, graficamente il titolo si difende bene nonostante abbiamo spesso visto come giochi di imponente mole sacrifichino sempre un po’ del loro “aspetto”.
Non è il caso di Fuel che riesce sempre ad esaltare agli occhi con scenari mozzafiato, capita di voler accantonare appositamente la carriera per dedicarsi interamente all’esplorazione della mappa, ricca di vedute. I percorsi proposti dal gioco sono pressoché infiniti, il giocatore può scegliere se proseguire lungo l’asfalto o scegliere strade sterrate secondarie o..perchè no, scendere a tutta velocità lungo i pendii schivando migliaia di alberi! Per rendere il tutto un pizzico più realistico, gli sviluppatori hanno pensato bene di aggiungere un ciclo/giorno notte ed effetti atmosferici mai visti in altri racing game. I veicoli si sporcano, ammaccano e ripuliscono nuovamente quando passano sopra una pozzanghera mentre il pilota, se su una moto, gesticola contro gli avversari o, se preso il lancio da una pedana, esegue dei trick in volo.
Il comparto sonoro è nella norma e dato che i veicoli sono puramente inventati, i rombi dei motori risultano abbastanza adeguati. La colonna sonora "rockeggiante" esalta lo stile “free” del titolo, lasciando di rado che i tuoni di un temporale interferiscano all’interno delle casse della nostra tv.
In conclusione Fuel è un titolo indubbiamente massiccio, corposo e come tale non tutti riescono a “digerirlo”. Una delle cose più assurde, se ci lasciate passare il termine, che ci è accaduta la prima volta ingame è stata quella di invitare un amico in modalità online e dirgli: “Però! Guarda che orizzonte.” “Si, ma non è statico…è tutto esplorabile”. Questo per farvi capire il perché la mappa di Fuel è entrata nei Guinnes World Record. Macinare km senza sosta sotto il sole o sotto la tormenta è davvero affascinante, per non parlare dei tornado che scaraventano auto a destra e a manca, sradicano pilasti e case senza pietà.Vi abbiamo già detto che non vi è nemmeno un caricamento ingame? Indossate il vostro casco preferito e montate in sella, la strada è davvero lunga!
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