Recensione a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 20/09/2011
C’è sempre una fine, anche per le cose belle. Epic Games ci ha resi partecipi di una delle serie che ha aperto le porte al next-gen gaming, tenendo bene a mente l’opinione dei videogiocatori e regalandoci momenti di puro intrattenimento. Al suo tramonto, Gears of War 3 sarà riuscito a catturare ancora una volta la nostra attenzione? La storyline riparte esattamente due anni dopo la distruzione invano di Jacinto, e vede, quali protagonisti, l’immancabile squadra Delta con l’aggiunta di nuovi arrivi: Anya Stroud, Jace Stratton, Samantha Byrne, Clayton Carmine, Bernie Mataki. Ognuno di loro, insieme a Marcus Fenix e Dominique Santiago, trascina con sé un frammento di storia che da sei anni a questa parte li ha visti combattere con le locuste ed ora è il turno degli “splendenti” infettati dall’Immulsion. Quest’ultimi, chiamati ironicamente “luccicosi” dai protagonisti, sono una delle novità della serie, in grado di sottomettere i normali nemici, trasformarsi, esplodere dopo l’abbattimento e fare tanti, tanti danni.
La serie Gears of War è inimitabile, il giocatore è costantemente soggetto a colpi di scena dall’impatto emotivo ma non solo… A differenza del primo capitolo, ad esempio, vi sono scenari di gioco più ampi che permettono di attaccare il nemico su più fronti e cercare rapidamente un posto dove ripararsi. Si è quindi sottoposti ad azioni sempre frenetiche, tenuto conto delle diverse tipologie di nemico e del tempo limitato per ponderare la nostra prossima mossa. Le meccaniche di gioco basilari rimangono invariate, anzi, alcune risultano addirittura agevolate: come ad esempio la possibilità di indirizzare il fuoco dei compagni sui nemici o essere rianimati anche in modalità single player. E’ ancora possibile innescare un combattimento tra motoseghe, accessorio poco ortodosso del fucile Lancer, mentre ulteriori azioni rendono i nostri raid più appaganti: innescare una granata sulla schiena delle locuste e spingerle verso altri nemici, impalare il nemico con la baionetta del Retro Lancer o salire a bordo del Silverback, un enorme e versatile mech dotato di lanciarazzi e mitragliatrici pesanti, ottimo anche per il corpo a corpo.
Il compartimento multiplayer occupa da sempre un posto di rilievo in Gear of War. In questo terzo capitolo troviamo modalità classiche come Zona di Guerra ed Esecuzione impreziosite da una stuzzicante revisione dell’Orda, ora 2.0, che vede i giocatori fronteggiare 50 ondate di locuste e costruire fortificazioni con il denaro guadagnato ad ogni intervallo. Inversa, poiché si impersonano le locuste, è la modalità Belva che prevede l’eliminazione degli umani nel più breve tempo possibile. Non meno divertenti Re della Collina, Cattura il Leader e Compagno: in quest’ultima si fronteggiano quattro squadre composte da due giocatori ciascuna. Qualora mancasse un player reale in un match, e di conseguenza le squadre risultassero sbilanciate, la sua posizione verrebbe colmata da un bot: chi non ha la possibilità di giocare online può comunque allenarsi esclusivamente con i bots pilotati dalla CPU. Per la prima volta il gioco premia con apposite medaglie il nostro comportamento in battaglia, permettendoci di sbloccare skin per le armi e personaggi aggiuntivi.
Anche la campagna, ovviamente, è un buon pretesto per collegare la nostra amata console online per giocarla in co-op fino a quattro giocatori!
Durante le nostre sessioni di gioco abbiamo capito come l’Unreal Engine sia in grado di sopraffare graficamente, non per modo di dire, numerosi titoli usciti finora. Ovviamente la mano degli sviluppatori, in grado di sfruttare al massimo questo motore, completa un’ opera artistica di magistrale fattura, ricca di dettagli ed effetti di luce/particellari di prima classe. Lo si nota palesemente nelle ambientazioni di gioco ma anche nella realizzazione dei personaggi posti in primo e secondo piano e nelle splendide ed originali varietà di locuste. Il doppiaggio in italiano è certamente all’altezza dei predecessori, anche se, a quanto pare, proprio quello del protagonista principale Marcus Fenix ha subito una variazione. Scelta poco azzeccata.
In conclusione, Gears of War 3 è la degna conclusione di una serie che ha regalato forti emozioni ai suoi utenti. Sappiamo che non si tratta di un classico action poichè la sua storia, vasta come una rete su cui si intrecciano i trascorsi dei suoi personaggi, ci tiene costantemente con il fiato sospeso e ci fa anche affezionare alla squadra Delta per la loro fratellanza e la sempre viva voglia di vincere la minaccia aliena. Non è raro trovarsi di fronte a scene toccanti, ironiche o di puro machismo…ma sfoggiano tutte stile da vendere. E’ un titolo che offre una longevità quasi infinita grazie alle modalità cooperative e competitive, senza penalizzare chi non può usufruire di una connessione ad internet. Una chiusura con il botto.
Potrebbero interessarti anche
Per assicurare una ottimale navigazione ed altri servizi offerti, questo sito è predisposto per consentire l'utilizzo di Cookies. Continuando si accettano i Cookies secondo l'informativa consultabile a questo link.