Recensione a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 30/11/2010
Passione, solo questa può tenere in continuo hype i videogiocatori di tutto il mondo. L’uscita di Gran Turismo 5 è stata come un parto travagliato, ricca di ritardi, date errate e critiche pre-lancio di ogni genere e tipo. L’intento di Kazunori Yamauchi era quello di creare un titolo di corse impareggiabile, ricco di elementi e per questo ci ha fatto tenere il fiato sospeso per diversi anni. Scopriamo insieme le qualità di questo titolo! Arte ed eleganza. Questi sono gli unici aggettivi attribuibili alla creazione di Poliphony Digital una volta avviato il gioco. Il filmato introduttivo è già qualcosa di affascinante, le immagini si muovono accompagnate da una bizzarra melodia e ci mostrano il procedimento di costruzione di un auto sin dai primissimi processi. L’euforia iniziale poi ci porta al primo menù dove, in maniera del tutto chiara e pulita, abbiamo la possibilità di selezionare diverse modalità tra cui GT LIFE, vero cuore del gioco. Accompagnati da scandite note di un piano, scopriamo che Gran Turismo ha assunto un aspetto quasi “ruolistico”: dopo aver selezionato alcune preferenze tra cui la tuta da gara del nostro avatar, in alto appaiono ben evidenti le barre dell’avanzamento di livello della carriera. No, non è un errore di battitura, le barre sono proprio due e dedicate alle “strade” che possiamo comodamente intraprendere quando meglio preferiamo: A-Spec e B-Spec. Nella prima saremo noi a scendere in pista e completare eventi che vanno gradatamente a complicarsi, nella seconda dovremo invece addestrare un pilota e metterlo a bordo delle nostre auto affinché possa anch’egli guadagnare più podi possibili. Scendendo nei dettagli, la modalità B-Spec offre al giocatore la possibilità di tenersi in contatto via radio con il proprio membro della scuderia: questi a seconda del suo stato mentale/stress e del suo temperamento, reagirà in maniera sempre differente ai nostri ordini, pressarlo equivarrebbe ad aumentare esponenzialmente i suoi margini di errore. Quando si decide di prendere un break dalle sessioni di scuderia, non abbiamo che l’imbarazzo della scelta su cosa fare. Come da tradizione le patenti fanno capolino nei menù, e nonostante la loro difficoltà riescono a spronarci nel fare sempre del nostro meglio ed a migliorare il nostro stile di guida agendo da vero e proprio tutorial.
Gran Turismo 5 comprende un corposo parco auto, che vanta ben 1000 e più auto suddivise in “premium” e “standard”. Le differenze tra queste due categorie, purtroppo, sono quasi abissali sia per il livello estetico proposto che per la fisica a cui sono sottoposte. Sebbene le premium rasentino una perfezione ultraterrena con texture ed interni dettagliatissimi, esse sono in netta inferiorità numerica rispetto alle “colleghe” standard con texture scalettate ed impossibili da apprezzare interiormente. Gli eventi, regolati spesso da restrizioni, ci impediscono di utilizzare soltanto le premium nelle prime battute di gioco soprattutto per una questione di denaro. Già, perché basta un acquisto sbagliato per azzerare le nostre finanze, costringendoci a ripetere più volta la stessa gara. Poliphony ha però prevenuto questo problema implementando eventi speciali come: Nascar, Rally e Karting. In realtà, in questa modalità sono presenti anche altre sfide come ad esempio quelle proposte dal team di Top Gear sul loro tracciato, un pista d’atterraggio. Queste sfide sono piuttosto competitive e guadagnare la coppa d’oro non è un gioco da ragazzi, richiede la massima concentrazione e dedizione. Racimolato qualche spicciolo possiamo finalmente mettere mano sulla nostra vettura in garage, da bravi proprietari possiamo cambiare il colore dei cerchi, cambiare alcuni componenti estetici/aerodinamici e…ah già, dimenticavamo di dirvi che tutto questo vale solo per le auto premium!
Concessionario usato o no? Questo è il problema. Le auto standard, acquistabili solo dall’usato, devono essere curate più del necessario: spesso necessiteranno di un cambio d’olio o, mal che vada, di un ripristino del motore allo stato originale e lasciatecelo dire…saranno dolori per il vostro portafoglio virtuale!
Il tuning shop sembra essere l’unico luogo in cui le due categorie di auto vengono trattate allo stesso modo: si parte dal modificare il peso fino al cambio gomme, dai filtri da gara alle turbine e non meno importante è la possibilità di creare un proprio settaggio, regolando a nostro piacimento i componenti appena acquistati.
Come abbiamo accennato poco sopra, si riesce a godere del giusto spirito di simulazione soltanto alla guida dei diversi modelli premium. Un aspetto simulativo che però non raggiunge un livello superiore presentando, ancora una volta, un sistema di collisioni che avremmo preferito ricordare e lasciare su PS2. Oltre a questo, anche la IA degli avversari non convince più del dovuto, tranne per le rare volte in cui qualche pilota sbadato esce fuori pista o tenta di superarne un altro, la maggior parte delle volte sembrano seguire rigidamente un binario immaginario rendendo così le gare poco “movimentate”. Numerosi i tracciati presenti, alcuni reali, che ad oggi presentano anche il meteo variabile: una componente imprevedibile che può cogliere all’improvviso rendendo d’obbligo la sosta ai box per il cambio gomme. Non è tutto, i giocatori più smaliziati possono cimentarsi nella vera e propria costruzione di un tracciato, scegliendone il manto stradale, l’orario, la grandezza/lunghezza dei settori.
Il multiplayer aggiunge sicuramente longevità al titolo lasciando al contempo la bocca amara per un sistema di “lobby” piuttosto impacciato, esente da un vero e proprio matchmaking.
Lo stile di Gran Turismo 5 e pressoché unico: è un titolo che sembra puntare ad un pubblico d’elite nonostante alcune sue evidenti mancanze. I veri appassionati d’auto non potranno fare a meno di spendere il loro tempo all’interno del concessionario d’auto ad ammirare le bellezze esotiche nei loro particolari. Dettagli che possono essere ampliati e goduti ancora meglio nella modalità fotografia dove saremo noi a posizionare il nostro sogno a quattro ruote su uno dei tanti scenari disponibili, scattare un’istantanea e condividerla con il resto del mondo. I più esigenti avranno modo di studiare nel menù museo, dove vengono raccolte tutte le “diapositive” sulle auto del gioco come una vera e propria enciclopedia motoristica. Eleganza raffinata da un comparto sonoro di gran classe per i menu di gioco e da campionature credibili e curate per ciò che concerne le vetture in pista.
In conclusione, la ricerca dell’innovazione ha giocato alcuni brutti scherzi al titolo Poliphony che mostra degli evidenti alti e bassi di qualità. Ciò che ci domandiamo, insieme al resto del mondo, è il perché aver voluto inserire così tante auto poco dettagliate: non sarebbe stato opportuno inserirne la metà e portarle tutte sullo stesso livello? Perché, dopo tutti questi anni di sviluppo, il sistema di danni riesce a malapena a scalfire l’auto a seguito di un violento urto? Domande alle quali non sappiamo dare una risposta. Possiamo soltanto dirvi che il titolo gode di una buona mole di sfide ed è quindi abbastanza longevo da spronarvi ad arricchire il vostro personale garage, un must buy per i possessori di PS3 e per gli appassionati del genere. Siete pronti a tornare in pista?
Potrebbero interessarti anche
Per assicurare una ottimale navigazione ed altri servizi offerti, questo sito è predisposto per consentire l'utilizzo di Cookies. Continuando si accettano i Cookies secondo l'informativa consultabile a questo link.