Recensione a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 22/02/2011
Il team Guerrilla torna in scena con il terzo capitolo della serie Killzone, in un periodo in cui gli FPS la fanno da padroni. Scopriamo insieme le caratteristiche di questo titolo cercando di capire se riuscirà ad aggiudicarsi un valido posto nel podio degli sparatutto del 2011. L’incipit riprende dallo scontro tra umani, ISA, ed Helghast, proprio dove avevamo lasciato Killzone 2. Sei mesi prima l’imperatore Scolar Visari di Helghan fu assassinato dagli ISA nel suo palazzo imperiale lasciando così il potere al Senato, il quale manifesta evidenti conflitti interni generati dai suoi stessi membri. In prima linea, invece, gli umani cercano di ribaltare il dominio nemico per mano del nostro alterego Tomas Sevchenko e del suo amico in armi Rico Velasquez.
La trama, seppur delineata da una buona caratterizzazione dei personaggi principali, alle volte risulta “frastagliata” e difficile da seguire. Non mancano i colpi di scena, alcuni visivamente spettacolari, che a tratti lasciano posto a filmati poco incisivi e stereotipati.
Uno dei difetti con cui il team di sviluppo ha dovuto fare i conti è stata sicuramente l’eccessiva linearità del secondo capitolo. Ebbene, Killzone 3 riesce ad offrire una campagna piuttosto variegata racchiusa in circa 8 ore totali: sono presenti missioni stealth, di copertura, a bordo di mech o jetpack. Quindi è tangibile uno sviluppo anche verticale delle aree di gioco, che seppur non eccessivamente ampie, riescono a dare una vaga sensazione di libertà.
Quello che più stupisce è la realisticità con la quale si muove il tutto sullo schermo, la “pesantezza” del nostro eroe è quasi tangibile ed i suoi movimenti, alle volte quasi impacciati, ci fanno realizzare che l’equipaggiamento che trasporta influisce sulla sua mobilità grazie anche ad un comparto audio d’eccellenza. La ricerca della perfezione da parte degli sviluppatori è evidente soprattutto quando si impugna un’arma, ognuna con il suo rateo di fuoco e rinculo, o con il sistema di copertura che permette al giocatore di sporgersi sul nemico sia frontalmente che lateralmente. Gli scontri sul campo di battaglia risultano sempre frenetici e lasciano al giocatore giusto il tempo di agire con precisione perché un errore o il semplice correre all’impazzata potrebbe rivelarsi fatale. È importante quindi il tempismo ma anche saper conoscere il nemico dato che in Killzone 3 i players sono costretti ad abbattere diverse tipologie di Helghast: dalla normale fanteria Hig ai mezzi corrazzati, dalle torrette alle truppe corpo a corpo e così via. Insomma, alle volte bisogna valutare bene la situazione e, se possibile, agire nel silenzio più totale con attacchi melee realizzati a regola d’arte.
La campagna di Killzone 3 può essere interamente giocata in co-op, offline tramite split screen verticale, un sistema piuttosto “obsoleto” e non adatto ai televisori più piccoli di 26-28”.
Un’altra porzione di cuore pulsante del titolo è riservata indubbiamente alla modalità multigiocatore online dove sono presenti 3 opzioni di gioco, Guerrilla Warfare, Operations e Warzone, la creazione di stanze private/clan ed un sistema di ranking tramite level up che consente lo sbloccaggio di nuovi equipaggiamenti per le classi disponibili. Online, come sempre, la longevità raggiunge vette piuttosto alte soprattutto quando si ha la possibilità di perfezionare la classe preferita e, come nel caso delle Warzone, vengono messe a disposizione porzioni di mappa abbastanza vaste da contenere un discreta mole di players.
Graficamente il titolo eccelle in ogni suo particolare: texture, effetti particellari, design degli scenari. Tutto si muove con estrema cura, nemici e mezzi pesanti, comprensivo di una palette di colori a tratti desaturati che creano uno stile unico ed originale. Credibili le animazioni facciali così come va una nota di merito anche alla miticolosa realizzazione delle armature Helghast e ISA.
Anche il sonoro si presta su livelli alti, dal semplice rumore dei nostri passi che cambiano a seconda del terreno ai rimbombi delle zone di guerra, dai versi “cybertizzati” dei colossi automatizzati ai più banali rumori ambientali.
A nostro giudizio Killzone 3 riesce a contrastare pienamente le produzioni attuali bilanciando un buon single player ad un altrettanto comparto online. Non riusciamo a giustificare il senso del co-op offline con schermo condiviso verticalmente, a nostro parere sarebbe stato più utile trascinare tale modalità in rete. Tuttavia è un reato lasciare sullo scaffale questa splendida esclusiva PS3, ve la consigliamo altamente. Per iniziare una battaglia devi prima conoscere il tuo nemico, avrai la stoffa per fronteggiarlo?
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