...

LUTO

Recensione a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 30/07/2025

C’è qualcosa di disarmante nell’horror psicologico Luto, sviluppato dallo studio indipendente spagnolo Broken Bird Games: non si limita a raccontare una storia di dolore, ma ti costringe a viverla, a camminarci dentro.
In prima persona, senza armi né combattimenti, il protagonista Sam deve affrontare il vero nemico: quella sofferenza interiore provocata dal lutto, che si manifesta attraverso una casa trasformata in prigione mentale e labirinto esistenziale.
Sebbene Luto mantenga vivo quel filone di horror nato con Silent Hill P.T. e proseguito con titoli come Layers of Fear, Madison e Visage, ha la sorprendente capacità di raccontare il suo tema principale attraverso un gameplay emotivo. La casa in cui Sam è intrappolato non è solo un’ambientazione, ma un’estensione del suo stato d’animo: claustrofobica, mutevole, ricorsiva. È difficile non pensare a come, nella vita reale, l’angoscia per la perdita di qualcuno faccia riaffiorare ricordi senza preavviso, o pensieri che si ripetono come un’eco.

C’è una perenne sensazione di immobilità, di essere bloccati in un tempo che non scorre. Le stanze del gioco, che cambiano aspetto ma riportano sempre allo stesso punto, sono il riflesso di quei momenti in cui, per quanto si cerchi di andare avanti, si torna sempre allo stesso nodo di dolore. Luto sa bene che l’orrore più profondo non è il buio, ma il pensiero di non riuscire mai a uscirne.
Eppure, in questo labirinto di emozioni, c’è qualcosa di sorprendentemente terapeutico. Ogni oggetto raccolto, ogni frammento di ricordo ritrovato, è un tassello di una storia che deve essere ricomposta, anche se fa male. È ciò che in psicologia si chiama elaborazione del lutto: dare un senso alla perdita, accettarla pezzo dopo pezzo. In Luto, questo percorso diventa un puzzle inquietante, ma anche profondamente umano.
Le fobie e le ansie che emergono dal gameplay - il buio, la solitudine, i rumori improvvisi - non sono semplici strumenti per spaventare il giocatore, ma il volto più autentico della sua fragilità emotiva. Chiunque abbia attraversato un momento di dolore intenso sa che il mondo sembra più ostile, più freddo, più distante.
Camminando all’interno della casa e risolvendo puzzle, più o meno semplici, la presenza inquietante del narratore funge talvolta da guida, talvolta da torturatore, rendendo ancora più incerto il confine tra realtà e distorsione psichica senza mai cadere nella retorica.
Luto sfrutta l’Unreal Engine senza indulgere in panorami mozzafiato o dettagli superflui: la grafica, pur essendo fotorealistica e curata, è sempre al servizio del racconto, non del colpo d’occhio.
In altre occasioni vi ho parlato di come gli ambienti semplici e familiari dei recenti horror possano trasformarsi in un incubo senza bisogno di jumpscare gratuiti.
Luto sfrutta al meglio questo concetto con oggetti quotidiani che cambiano posizione, corridoi silenziosi che si deformano, creando un dedalo che sembra chiudersi addosso al giocatore.

Ho capito che l’intento di Broken Bird Games è farmi viaggiare emotivamente attraverso un’esperienza che graffia l’anima, perché parla di qualcosa che tutti, prima o poi, incontriamo: il dolore della perdita. Quello che mi ha colpito di più è il modo in cui riesce a trasformare emozioni invisibili in qualcosa di tangibile.
Giocare a Luto mi ha fatto riflettere su quanto la sofferenza, nella vita reale, possa intrappolarci in un ciclo infinito di ricordi e rimpianti, quel senso di vuoto che ti avvolge quando non riesci a lasciar andare chi non c’è più. Ma allo stesso tempo, proprio come nel gioco, ogni piccolo frammento che affrontiamo ci avvicina a una forma di accettazione. Non è una guarigione immediata, né un percorso lineare: è un sentiero tortuoso fatto di luce e ombra, e solo attraversandolo possiamo davvero capire chi siamo e cosa abbiamo perso.
È un titolo che, in un certo senso, ti induce a guardarti dentro e, forse, a fare pace con le tue paure.

Condividi su:

Potrebbero interessarti anche

Per assicurare una ottimale navigazione ed altri servizi offerti, questo sito è predisposto per consentire l'utilizzo di Cookies. Continuando si accettano i Cookies secondo l'informativa consultabile a questo link.