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MASS EFFECT 3

Recensione a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 09/03/2012

Non è più una probabilità ma una certezza…la minaccia dei Razziatori incombe ormai sui pianeti della Via Lattea e Bioware ci mette di nuovo al comando della Normandy nell’intento di portare a termine l’ultima missione epica. Prima di entrare nei dettagli è opportuno specificare che Mass Effect 3 è la conclusione di una storia durata più di quattro anni e, come tale, per essere goduta a pieno bisogna aver inevitabilmente seguito le vicende del primo e secondo capitolo. Altrimenti, sarebbe come leggere un libro dalla fine. “Shepard ha ragione. L'umanità è pronta a fare la sua parte. Uniti con il resto del Consiglio, abbiamo la forza di superare qualsiasi ostacolo. Quando i Razziatori arrivano, dobbiamo stare fianco a fianco. Dobbiamo lottare contro di loro come se fossimo uno. E insieme possiamo spedirli nuovamente indietro nello spazio oscuro.” Queste parole, espresse dal capitano David Anderson, racchiudono uno dei concetti più affascinanti quanto importanti del titolo: Shepard avrà il ruolo di “uomo chiave” ovvero trattare con le diverse razze della galassia affinchè si schierino con lui contro il pericolo comune. Non esistono più barriere culturali nella lotta alla sopravvivenza, la Terra è stata già attaccata da quei nemici considerati estinti e adesso l’unica speranza sembra essere un progetto Prothean in grado di contrastarli. Occorrerà una buona dose di diplomazia e tattica sui campi di battaglia per unire le forze aliene, perché soprattutto in tempi di guerra c’è chi lotta per un proprio tornaconto e Cerberus ne è la prova. Ancora una volta contrasterà l’operato di Shepard mostrando interesse verso l’operato dei Razziatori, rendendo il tutto più complicato del previsto.

A sostegno di questa interessante storyline fantascientifica vi è una regia in grado di portare l’immedesimazione del giocatore a livelli molto elevati; dialoghi e cut-scene sono quasi sempre pilotati dalle sue scelte rimanendo costantemente al centro dell’azione. Immedesimazione data anche alla possibilità di importare, tramite salvataggio, il nostro carissimo Shepard corredato di tutte le decisioni prese nei primi capitoli. Permettere al giocatore di mantenere il “filo” delle vicende è stata una delle prerogative principali degli sviluppatori di Mass Effect, e ci sono riusciti piuttosto bene. Ovviamente non manca l’opportunità di creare uno/una Shepard dalle basi, scegliendone la fisionomia e la classe.
Mass Effect 3 conferma nuovamente la sua natura action-rpg in terza persona, cui sono state apportate delle modifiche soprattutto in termini di fluidità dei movimenti ed immediatezza.
Queste innovazioni si fanno sentire soprattutto nel sistema di copertura, più fluido rispetto al passato, e nel combattimento corpo a corpo. Fondamentale è il supporto della squadra ed i comandi ad essa impartibili: attraverso un comodo menù radiale è possibile specificare il tipo di attacco desiderato oppure, tramite frecce direzionali del pad, chiedere ai compagni di spostarsi in una determinata copertura. La scelta dei membri del party conduce il gameplay su un fronte prettamente ruolistico: ognuno di essi presenta statistiche e poteri biotici diversi dei quali il giocatore può aumentare capacità e caratteristiche mediante punti esperienza. Anche le armi adesso hanno un ruolo più incisivo in battaglia, dal momento che sono modificabili nei loro componenti e aspetti principali quali capienza di fuoco, potenza, ricarica, precisione, etc..
L’IA dei nemici risulta costantemente all’altezza della situazione e questa ci sembra l’occasione giusta per precisare che comportarsi da kamikaze non rovescerà l’esito degli scontri a favore del giocatore. La controparte cercherà infatti di aggirare il fuoco di soppressione, sfruttando ripari o mandando in avanscoperta truppe corazzate e decisamente più potenti.
Come avrete capito, per contrastare l’invasione dei Razziatori occorre soprattutto una cospicua “Potenza Militare” , ovvero la somma delle singole risorse militari che abbiamo assoldato durante le fasi esplorative della galassia e durante le missioni secondarie. In poche parole, completando quanti più favori per le varie razze aliene, il giocatore ottiene il loro appoggio durante lo scontro finale pregiudicandone quindi l’esito.
Ancora una volta possiamo manovrare la Normandy attraverso i sistemi della galassia, alla ricerca di reliquie preziose e risorse di vario tipo, usufruendo anche dell’utilizzo di un sistema di analisi e di sonde sganciate nell’atmosfera extraterrestre. Trovandosi nel bel mezzo di un’invasione, il giocatore deve prestare attenzione a non allertare i radar dei Razziatori durante le fasi di scansione ed evitarne lo scontro diretto con la fuga.

Le oltre 40 ore di gioco offerte dalla campagna in single player sono altresì legate al comparto multiplayer per via della sopra citata Potenza Militare. Online si ha la possibilità di cooperare con altri quattro giocatori in un'unica modalità orda, personalizzabile nel livello di difficoltà, nemici da affrontare e area di gioco. Inoltre, anche l’alter ego è discretamente customizzabile nei colori, potenziamenti dell’arma e poteri biotici. Perché tale modalità è legata al single player?
Semplice, più match vengono portati a termine online e più aumenta la Potenza Militare acquisita e visionabile in qualsiasi momento, sottoforma di mappa, nel menù principale di gioco o in una sala dedicata della Normandy.
La realizzazione grafica di Mass Effect 3 spicca per l’elevata cura apportata dagli sviluppatori nel rendere tutto credibile e coinvolgente. Il design prettamente sci-fi degli ambienti riesce a distogliere spesso l’attenzione del giocatore dai suoi doveri di gioco: innamorarsi della Cittadella, vero e grande punto di riferimento della galassia o della Normandy è tanto facile quanto battere le ciglia. Caratteristiche che si sommano all’ottimo sistema di illuminazione degli ambienti ed alla esauriente texturizzazione dei personaggi principali e degli npc. Dal punto di vista tecnico il gioco non soffre di evidenti cali di frame-rate, una caratteristica degna di nota se si considera la mole di certi nemici o la “confusione” che si crea durante gli scontri. Ottime anche le animazioni dei personaggi, fondamentali in un titolo come Mass Effect dove la recitazione è più che mai fondamentale ai fini di una continua attenzione del giocatore. Raramente durante i dialoghi, gli npc soffrono di un glitch grafico che li fa ruotare di spalle rispetto all’interlocutore. Inoltre, una determinata missione secondaria, “Accademia Grissom”, fà sì che la console si blocchi non lasciando altra scelta che riavviarla. Un vero peccato appurato il fatto che il suo abbandono ne produce la scomparsa dal diario di Shepard dopo un certo numero di missioni. Non si tratta, tuttavia, di niente che EA e Bioware non stiano cercando di risolvere con il rilascio di una patch.
Il comparto sonoro offre una mole enorme di dialoghi in italiano e, a discrezione del giocatore, in inglese. Le musiche che accompagnano le avventure di Shepard sono molto incisive e riescono pienamente a completare l’aspetto cinematografico del titolo.
Mass Effect 3 è la degna conclusione di una storia che ci aveva già rapiti nel 2007, all’uscita del primo capitolo. Un racconto che lascia poco spazio a critiche negative, che coinvolge e condiziona per le scelte morali da intraprendere e seguire, che vuole forse insegnarci qualcosa all’infuori dello schermo della tv. Questioni morali scaturite da cause quali l’unione tra popoli, legalità, libertà, indifferenza, ostilità, prestigio, pregiudicano effettivamente l’esito di uno scontro che sembra schiacciare anche psicologicamente la galassia. La giocabilità del titolo offre il resto del divertimento, con migliorie che non vanno ad intaccare ciò a cui eravamo abituati anche prima ma la rendono più fluida e sicuramente dinamica. Compito non semplice quello di Bioware di dover bilanciare l’aspetto action a quello rpg, così come la sottile unione che lega il single player al multi. Non possiamo dare al titolo il voto pieno per via di alcune imperfezioni registrate sul piano tecnico. Possiamo, tuttavia, dirvi che è senza dubbio un ottimo candidato al GOTY 2012 e non farne sfoggio nella propria collezione di videogiochi sarebbe un errore imperdonabile. Pronti a riprendervi la Terra?

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