Recensione a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 31/08/2008
Si è ormai capito da tempo che il concetto di free-roaming ha rivoluzionato il modo di giocare. Quando a questo genere si mescola una buona dose di distruzione gratuita nascono titoli come Mercenaries 2 World in Flames.
Preparate i bagagli perché questo fine estate lo passeremo nel caliente Venezuela. L’obiettivo sarà quello di eliminare il nostro ex datore di lavoro, Solano, e fargli pagare quello che non ci ha voluto rendere durante gli incarichi svolti. I mercenari da scegliere saranno Mattias Nilson, Chris Jacobs e Jennifer Mui.
Scoperto l’inganno di Solano, verremo “sguinzagliati” in giro per il Venezuela scoprendo che la situazione sociale non è delle migliori. Cinque fazioni infatti si contenderanno il territorio scontrandosi l’una contro l’altra incessantemente. A noi la scelta da quale parte stare: potremo trovare un giusto equilibrio o farci odiare totalmente da un partito. Ovviamente, rendersi disponibili per tutti coloro che ne avranno bisogno ci renderà molto di più. Infatti le fazioni amiche non esiteranno a fornirci carburante, armi e veicoli. Inoltre, ogni avamposto fungerà da “teletrasporto” per viaggiare da una parte all’altra della mappa grazie al nostro amato elicottero.
Quest’ultimo per muoversi, trasportare missili/veicoli/soldi, lanciare attacchi sul nemico, spenderà un tot di carburante, risorsa preziosissima che troveremo qua e là in tutto il territorio venezuelano.
L’arsenale a nostra disposizione sarà molto vasto: spazierà dai fucili a pompa a quelli d’assalto, dall’esplosivo C4 alle granate. Nulla però sarà paragonabile alla potenza scatenata da un supporto aereo. I giocatori più cruenti potranno far piombare addirittura una bomba atomica dal cielo, radendo al suolo costruzioni e nemici in un batter d’occhio. Ebbene sì, la distruzione in Mercenaries 2 è una delle caratteristiche più divertenti. Abbattere edifici sotto commissione di una fazione o semplicemente per il volere di farlo diventerà un passatempo tutt’altro che noioso.
Se fino a qui la voglia di devastare il mondo vi ha fatto “impastare la bocca”, vanno precisati anche i difetti del gioco che purtroppo non sono pochi né invisibili.
L’IA, ovvero il fulcro del gioco, rasenta quasi l’indecenza con nemici che spesso e volentieri si esporranno ai nostri colpi, non si accorgeranno di noi o addirittura cadranno dentro gli edifici (!!). Stessa cosa per i pedoni “kamikaze” che si fionderanno frequentemente sotto i nostri veicoli non curanti del fatto che morendo ci causeranno una multa di 5.000 dollari a testa. Lo stesso motore Havoc, che regola la fisica del gioco, deciderà arbitrariamente se funzionare o meno rendendo le collisioni tra due mezzi prive d’effetto. Le mitragliatrici, invece, raramente riusciranno a colpire l’avversario ad una notevole distanza tanto che potremo vedere addirittura le tracce dei proiettili “deviare al vento”. Fortunatamente anche i nemici avranno questo “handicap” permettendoci quasi di scansare i proiettili sotto effetto di un fantomatico bullet time.
Di grande impatto però sono le esplosioni con texture di qualità ed effetto di calore riprodotto sottoforma di un accecante onda d’urto. Restano nella media le ombre e l’illuminazione delle varie location. Il design delle aree urbane o dei porti risulta un po’ scarno e ripetitivo tanto da farci credere di essere passati due volte nello stesso posto. Divertenti e speciali i veicoli militari quali camion, supercar con tanto di torrette, moto cingolate etc…
Buona la riproduzione dei suoni provenienti dalle armi e discreto il doppiaggio in italiano durante i filmati di intermezzo.
Mercenaries 2 è un free-roaming/action dalle grosse potenzialità. I suoi difetti però non lo qualificano come uno dei migliori giochi di questo autunno. Tuttavia non può essere considerato un titolo da disprezzare. Il “libero” divertimento che il titolo offre, grazie anche ad un importantissimo sistema di co-op, vi permetterà di operare sempre in modi diversi con il mondo circostante. Il Venezuela non era mai stato così bollente come quest’anno…
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