Recensione a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 18/11/2011
Il fenomeno indie sta letteralmente spopolando e, se non fate parte degli estimatori del genere, ve ne faremo innamorare comunque. Minecraft, un esempio emblematico del genere, è il frutto della mente geniale di Markus Persson, alias “Notch”, che dalla sua roccaforte Mojang sita a Stoccolma, ha creato un piccolo impero dapprima grazie agli utenti pc e adesso con i “boxari”. Minecraft è basicamente un titolo a giocabilità aperta con elementi fantasy. Ci si trova proiettati in un mondo dalle dimensioni colossali, generato in maniera random dal gioco stesso, dove ogni elemento è raffigurato da un cubo. Avete capito bene, sulla falsa riga dei famosi mattoncini LEGO, ci viene data la possibilità di plasmare l’ambiente circostante distruggendo, raccogliendo e ricollocando i vari elementi disponibili: rocce, legna, mattoni, vetri, erba e così via. In poche parole, non vi è alcun limite alla fantasia esprimibile nel mondo che ci viene assegnato; e non è tutto, infatti questo è solo uno degli aspetti basilari del gioco. Saggiamente, anche l’esplorazione e la sopravvivenza sono altri due fattori predominanti che si vanno ad unire alla possibilità di costruire praticamente tutto ciò che si vuole. Questo mondo, infatti, al calare delle tenebre nasconde pericolose insidie: nulla a che vedere con gli alberi verdi, i fiori e gli animali selvaggi che lo popolano di giorno, piuttosto orde di zombies, scheletri e creepers. È quindi fondamentale prepararsi alla notte costruendo o scavando una roccaforte in un punto strategico con i materiali racimolati o craftare spade ed armature così da poter affrontare senza timore i nemici. Due approcci che per quanto diversi fanno trascorrere in fretta le ore di buio e ove si scelga la prima opzione, si ha sufficiente tempo a disposizione per abbellire la propria safe house e creare oggetti utili.
Il crafting come in un qualsiasi gioco fantasy permette di unire diversi elementi al fine di crearne uno nuovo. in Minecraft possiamo, ad esempio, unire dei bastoni di legno al carbone per creare delle utilissime torce o del legno alle pietre per realizzare delle spade.
Per avere un’ampia veduta delle ricette disponibili e dei materiali da utilizzare vi sono degli item, anche loro craftabili, come il “banco lavoro” e la “fucina”. Tramite questi due blocchi è possibile creare utensili di vario genere, utili nelle fasi esplorative, ed oggetti di arredamento per le costruzioni. Occorre sottolineare che all’inizio gioco il player non dispone di alcun oggetto nell’inventario, pertanto è tenuto fin da subito a ricercare la materia prima ed impiegarla nel migliore dei modi al fine di rendere la successiva raccolta di risorse più veloce e produttiva. L’interfaccia di gioco è molto semplice: nella parte inferiore dello schermo una fila di cuori indica i punti vita rimanenti e la barra di scelta rapida degli oggetti; anche la schermata dell’inventario e quella del crafting risultano abbastanza chiare ed offrono la possibilità di droppare blocchi o spostarli da uno slot all’altro poco alla volta o tutti insieme.
Minecraft è un esperienza che va vissuta principalmente con visuale in prima persona per avere un migliore riscontro sugli elementi con cui interagiamo, ma i nostalgici possono optare per la telecamera posta sopra le spalle dell’alter-ego ed attivabile mediante la pressione dello stick analogico destro del pad. Il comparto multiplayer consente ai giocatori, sino ad otto online o quattro in modalità split-screen, di cooperare e scambiarsi oggetti e risorse senza vincoli alcuni, di costruire edifici che persistono nella partita dell’host anche quando si passa alla modalità offline.
Leggera, colorata, varia e dal design retrò, la grafica pixellosa dei Mojang riesce davvero a toccare l’animo dei giocatori più anziani ed a stupire, nonostante la sua semplicità, anche i più giovani.
Le musiche, poco ritmate, accompagnano il giocatore senza sovrapporsi agli effetti sonori dell’ambiente di gioco.
Nelle ore di gioco di Minecraft abbiamo compreso le ragioni del suo incredibile successo: è un titolo che permette al giocatore di adattarsi gradualmente ed in maniera semplice alle sue meccaniche e di realizzare strutture di complessità pari all’abilità del costruttore. Richiede sicuramente molta dedizione e fantasia, tradotte in ore passate davanti allo schermo, e chi non ne ha a disposizione finisce con il perdere di vista lo scopo principale di Minecraft. Il nostro consiglio è quello di dargli una chance, provando almeno la demo, e di vivere un’avventura parallela fatta di blocchi e di immaginazione.
Potrebbero interessarti anche
Per assicurare una ottimale navigazione ed altri servizi offerti, questo sito è predisposto per consentire l'utilizzo di Cookies. Continuando si accettano i Cookies secondo l'informativa consultabile a questo link.