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MONSTER HUNTER TRI

Recensione a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 01/08/2009

Spirito d’avventura è quello che serve per il nuovo attesissimo titolo di Capcom. Monster Hunter è un franchise che ha letteralmente sommerso ed affascinato il Sol Levante, ma riuscirà a conquistare i gamers occidentali? Non vi resta che continuare a leggere! L’impatto con il mondo di Monster Hunter Tri è spiazzante, sia per coloro che hanno avuto modo di giocarci su PSP che per i neofiti. Si tratta di un titolo decisamente ricco di contenuti, così tanti che alle volte si ha la sensazione di esserne sommersi. Non c’è da farne un dramma in ogni caso poiché una volta creato il nostro avventuriero, uomo/donna che sia, sbarcheremo sul villaggio Moga dove ci attenderà un tutorial ben articolato. Quest’ultimo ci mostrerà gradualmente i passi da compiere prima, durante e dopo le missioni di caccia evitando di lasciare il giocatore alla mercè degli eventi. Le meccaniche di gioco, rispetto ai capitoli precedenti, sono rimaste pressoché invariate lasciandone intatto lo spirito gdr-action. Chi pensa: “Andrò nel punto X ad uccidere il mostro Y con due colpi di spada” si sbaglia alla stragrande. La preparazione alle missioni non è una componente marginale, bensì è parte integrante dell’avventura: i nostri eroi non saliranno di livello, come comunemente accade nei gioco di ruolo, ma saranno i loro equipaggiamenti a fare la differenza in battaglia. Proprio per questo motivo passeremo la maggiorparte del tempo a raccogliere oggetti sparsi nelle mappe di gioco o dai mostri stessi, forgiare armi ed armature sempre più potenti richiede molta pazienza. Se il venditore di armature vi mostrerà merce piuttosto scadente, il fabbro invece vi darà la possibilità di crearne di nuova e di migliorarla con potenziamenti unici! Quasi tutte le armature/armi possiedono degli slot dove inserire alcune pietre, le quali forniscono bonus in attacco, difesa, elementari etc.. Creare un set d’armatura per un determinato mostro è una delle tante tattiche che il giocatore può sviluppare nel corso del gioco. Nelle prime righe abbiamo parlato della vastità di cose da fare, una piccola parte di questa è legata alla centinaia e centinaia di combinazioni che possiamo creare con i vari oggetti del gioco: tramite il menù è possibile usufruire dell’opzione “combina” ed imparare ad unire il materiale necessario senza limitazioni. Nel corso dell’avventura potrà capitarvi di avere pochi punti ferita ed apparentemente non avere nulla per ripristinarli, con un rapido sguardo all’inventario scorgerete dell’erba e dei funghi blu: unendo questi due oggetti creerete pozioni di cura che unite a del miele si trasformeranno in megapozioni! Questo è un esempio base delle tante combinazioni possibili, anche l’oggetto più misero potrà esservi utile per costruire: bombe velenose, esplosive, picconi, arpioni, trappole, pitture…l’importante è sperimentare. Compreso che il forging/crafting/grinding sono componenti basilari di Monster Hunter Tri, passiamo all’aspetto clou di questo fantastico titolo.

Abbiamo già citato il villaggio Moga, un posto tranquillo situato sulle rive del mare, con alle spalle lande e foreste selvagge. Inizialmente saranno poche le persone con cui avremo a che fare ma con l’avanzare delle missioni scopriremo che anche la posizione geografica di questo piccolo centro ha un suo perché. Prima di tutto è importante precisare come tutte le attività di Moga siano incentrate sui cosiddetti “punti risorse” e non propriamente sulla valuta di gioco chiamata zeny. I punti risorsa sono acquisibili tramite l’uccisione di mostri, fuori dalle missioni ordinarie, e dalla consegna di particolari oggetti richiesti dai cittadini. Ma a cosa servono questi punti? Semplice, servono a farci vivere meglio e spensierati: possiamo spenderli inviando dei pescatori a largo con le loro barche alla ricerca di item/pesci preziosi o spenderli nell’orto coltivandoci delle erbe/funghi. Queste sono alcune delle cose che ci permettono di risparmiare tempo in ricerche, basterà attendere un giorno virtuale e riceveremo tutto il raccolto direttamente nel nostro zaino. Girovagando per il centro abitato inoltre potremo acquistare, oggetti basilari, barattare i nostri oggetti con degl’altri di valore, accudire la nostra casetta o parlare con la ragazza della gilda dei cacciatori. Sebbene ci sia concessa la possibilità di girovagare senza limite di tempo nelle foreste Moga, le missioni della Gilda avranno sempre una scadenza temporale e richiedranno attenzione anche ai più piccoli particolari. In una sorta di scala di difficoltà, le quest sono suddivise per “stelle”: più stelle più difficile sarà portarle a termine.
Ben bilanciate e varie, le richieste vanno dalla semplice raccolta alla ricerca/cattura/ uccisione di temibili mostri in territori ostili ed afflitti da condizioni climatiche non sempre favorevoli. Già, come se non bastasse, dovremo fare i conti con l’eccessivo calore o freddo, entrambi in grado di diminuire sensibilmente la nostra stamina impedendoci di compire una delle attività fondamentali: la corsa. Porre un rimedio a tutto ciò è possibile tramite l’assunzione di particolari bevande calde/fredde che stabilizzeranno il nostro status, ma come la mettiamo con il ciclo giorno/notte, specie quando tutto cambia in relazione ai due momenti del giorno? Può accadere infatti che durante una battuta di caccia arrivi in maniera del tutto imprevedibile un boss o trovarne addirittura due sulla stessa mappa! Ora capite l’importanza della corsa?
Le mappe di gioco sono vaste e varie, troveremo zone aride, innevate o paludose ma la novità che fa davvero gola è quella di poter nuotare sott’acqua ed esplorare aree sommerse e cacciare i pesci che le popolano. Cacciare, come si potrebbe senza gli attrezzi del mestiere? Una vasta scelta è alla portata del giocatore: spada corta e scudo, spadone a due mani, lancia, balestra, spada lunga, ascia e martello. Ognuna di queste è migliorabile, sia in aspetto che hai fini delle statistiche proprio, e tutte soffrono di pregi e difetti per quanto ne concerne la maneggevolezza. Se ad esempio lo spadone a due mani è devastante in quanto a forza è estremamente lento da adoperare, l’esatto opposto di una spada corta con scudo. E’ fondamentale, sin dalle prime battute, prendere confidenza con le varie armi e capire quale fa al caso nostro e raffinarla con il progredire dell’avventura. Un vero cacciatore deve saper anche conoscere le proprie prede, studiarle e…domarle. Ogni singola creatura del gioco ha un suo comportamento che può e varia a seconda degli eventi: esse non hanno barre di vita ben visibili sullo schermo, semplicemente il giocatore deve capire quando sono fiacche, quando si trovano in difficoltà, quando stanno chiamando rinforzi. Prevedere i loro attacchi, specie quando si tratta di boss, è l’unica via di salvezza perché bisogna sempre essere consapevoli del fatto che le pozioni prima o poi finiscono. Nel corso dell’avventura troveremo un valido compagno di avventura di nome Cha-cha, uno strano personaggio armato di scettro e con indosso sempre una maschera. Lui provvederà a supportarci, attaccare i mostri, raccogliere oggetti automaticamente o quasi. Il suo comportamento sul campo sarà legato alla maschera indossata, potremo infatti creargliene più di una e vedere quali effetti sortirà sul suo comportamento.
Se preferiremo una compagnia umana rispetto a quella della cpu, allora entrerà in gioco la modalità ondine a quattro giocatori. Sarà possibile accedervi in qualsiasi momento, importando il personaggio creato nella campagna offline, e sbizzarrirsi con le numerosissime quest a disposizione. Oggetti, soldi, armature ed armi acquisiti online possono essere sempre trasferiti nella modalità in singolo..una buona occasione per arricchire il nostro inventario.

Graficamente il gioco riesce a regalare scorci davvero suggestivi, siamo sicuri che nonostante non ci troviamo davanti a texture di alta definizione, Capcom ce l’ha messa tutta per creare un giusto equilibrio tra grafica e gameplay. Le animazioni dei mostri e dei personaggi sono credibili ed alle volte così bizzarri da strapparvi un inatteso sorriso. Il sonoro richiama paesaggi incontaminati, il rumore delle cascate, il calpestare dell’erba, il fruscio degli alberi. Ottima la varietà dei versi emessi dai mostri ed epiche le musiche durante gli scontri importanti, caricano il giocatore di adrenalina pura..
Monster Hunter Tri è imponente ed affascinante. Noi non riusciamo a staccarci dal Wii per riprendere le redini della nostra vita sociale perché siamo stati catapultati in un mondo a parte. E’ un titolo che va goduto e capito lentamente, bisogna gestire parecchie attività e spesso ci si ritrova a non sapere quale sbrigare per prima. La preparazione alle battute di caccia, l’armatura nuova appena forgiata e la coscienza di avere tutto il necessario diviene sempre vana quando scopriamo di dover affrontare un mostro alto e grosso il doppio di noi. Però, la soddisfazione di vederlo zoppicare e di vincerlo finalmente è così appagante da far dimenticare le mille fatiche fatte precedentemente. Se a questo aggiungiamo altre tre persone in carne ed ossa, una buona dose di strategia ed armi letali…signori e signore scordatevi il letto per un paio di settimane. Preparate lo zaino, si parte.

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