Recensione a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 04/09/2013
In questi giorni parlare di survial-horror non è semplice. Il motivo risiede nel fatto che tanti titoli, teoricamente riconducibili a questo genere, a conti fatti sono decisamente action. Riuscire, quindi, a trovare qualcosa che ci soddisfi, da questo punto di vista, è un’impresa ardua. Dove sono finiti quei giochi in grado di tenerci costantemente sotto pressione? Quelli che ci spaventano a morte ma che nonostante tutto non riescono a farci schiodare dalla tv? La risposta è arrivata dai ragazzi di Red Barrels con Outlast, approdato dapprima su PC, ed adesso disponibile gratuitamente per tutti i possessori del Playstation Plus (PS4). Miles Upshur è un giornalista incaricato di indagare sugli strani casi avvenuti all’interno del manicomio di Mount Massive. Entratovi di soppiatto da un ingresso secondario, si accorge che la realtà dei fatti è ben peggiore delle supposizioni; ben presto si ritrova circondato da pazzi assassini ed il suo unico scopo è quello di portare in salvo la pellaccia. Come può un semplice giornalista scappare da cotanta violenza? Miles non è un supereroe e nemmeno un soldato, il suo equipaggiamento è composto, infatti, da una telecamera ed un taccuino. Costatato che entrambe le cose non possono essere usate come armi contundenti, non gli resta altro che aprire bene occhi ed orecchie, scappare e nascondersi. La telecamera diventa un elemento a dir poco fondamentale durante l’esplorazione degli ambienti per via della visione notturna ed anche per lo zoom che, secondo il nostro parere, non è usato quanto la prima funzione.
Immaginatevi la scena: buio pesto, rumori sinistri, attivate la visione notturna e vi accorgete che la batteria della telecamera è in esaurimento. Ah già! Le batterie! È ovvio che il vostro “terzo occhio” non si accenda per volere divino ma tramite delle pile, racimolabili in vari luoghi del manicomio. L’essere indifesi nei confronti dei pazzoidi alimenta esponenzialmente il senso di insicurezza del giocatore; capiterà spesso che vi muoviate lentamente per ridurre al minimo il rumore, che vi sporgiate per controllare se effettivamente avete avuto un’allucinazione e salterete sulla sedia quando realizzerete che quello che avete appena visto non è per niente frutto della vostra immaginazione. È quasi impossibile scamparla liscia ad uno scontro diretto con gli sfregiati energumeni del gioco, ma alle volte è possibile sottrarsi dalle loro grinfie per correre altrove a cercare un rifugio. Non pensate però che loro non vi rincorreranno o non salteranno gli ostacoli che dovessero trovarsi davanti, perché non è così; per questa ragione è sempre saggio evitare di essere intercettati e nascondersi quanto più possibile sotto i mobili o negli armadietti, attendendo che il peggio passi. L’assenza della mappa rende il tutto ancora più complicato, soprattutto quando ci si trova in luoghi poco illuminati; serve quindi una buona dose di memoria… Diciamo che smarrirsi non è poi tanto difficile!
Graficamente il titolo dei Red Barrels riesce a difendersi bene dalla concorrenza grazie all’utilizzo dell’Unreal Engine. Gli ambienti di gioco sono, infatti, ben realizzati ed è innegabile come gli sviluppatori abbiano voluto giocare molto sul fattore illuminazione, che svolge un ruolo fondamentale insieme all’ottimo comparto audio. I dialoghi sono presenti in lingua originale con sottotitoli in italiano. Outlast ci ha tenuti continuamente sulle spine e senza respiro. L’esperienza di gioco ci ha ricordato parecchio la pellicola cinematografica “REC” per il senso di instabilità provocata da rumori sinistri, dalla presenza di figure inquietanti e dalla disperata necessità di doverci affidare al visore notturno della nostra videocamera. La durata del titolo si attesta attorno alle quattro ore, a patto che vi mettiate a cercare ed a leggere tutti i documenti relativi al caso scoppiato all’interno del manicomio. La rigiocabilità non è di certo il punto forte del titolo ma non abbiamo riscontrato aspetti negativi tali da impedirvi di provarlo con i vostri occhi. Outlast è un vero survial-horror, come non ne giocavamo uno da diversi anni. Avete il fegato di scoprire i segreti di Mount Massive?
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