Recensione a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 02/10/2008
Da mesi abbiamo atteso un valido Hack’n Slash con la speranza di regalarci divertenti sessioni co-op e raid “a manetta”. Sacred 2, il cui primo capitolo è esclusivamente per pc, tenta di conquistare i videogiocatori con un genere datato ma dal fascino irresistibile. Sarà riuscita la software house Ascaron ad eseguire un porting su console senza farci rimpiangere mouse e tastiera? Come da copione, Sacred 2 si attiene fedelmente al suo genere espandendosi in un area di gioco molto vasta e con un’infinità di item con cui equipaggiarsi. Se proprio vogliamo parlare in termini di “abbondanza” anche le quest di gioco, tralasciando quella principale, lo rendono abbastanza longevo.
Superata la prima schermata, ci troviamo subito a scegliere una classe tra le sei disponibili: Serafina, guerriero ombra, driade, inquisitore, alta elfa buona, guardiano del tempio. Sempre nella stessa schermata, ci viene data l’opportunità di scegliere l’acconciatura del nostro eroe e quale campagna iniziare: Luce o Ombra.
Cerchiamo di capire meglio le meccaniche che ci porteranno all’evoluzione del nostro personaggio.
Aprendo il menù, è possibile tenere sempre sott’occhio diverse schermate importanti: Abilità, arti da combattimento e attributi. Prima di entrare nel dettaglio, sappiate che in ognuna di queste tre pagine elencate si possono assegnare dei punti ad ogni level-up, quindi la customizzazione del personaggio è una componente di gioco abbastanza rilevante e senza dubbio ci viene data la possibilità di creare delle build uniche.
Durante il corso dell’avventura possiamo scegliere solo 10 tra le numerose abilità che Sacred 2 mette a disposizione..ed una volta scelte, non possono più essere cambiate! Tra queste vi sono quelle che servono a velocizzare gli attacchi, impugnare due armi contemporaneamente, equitazione, alchimia e così via…è importante come sempre scegliere quelle più adatte al nostro stile di gioco, prestando attenzione a leggerne le descrizioni. Gli attributi invece sono i classici parametri come: Vitalità, robustezza, agilità, intelligenza ecc… Punti che anche qui non devono essere mai sprecati alla cieca dato che ad ogni aumento di livello, in questa schermata c’è possibile spendere 1 solo punto. Le arti da combattimento invece sono delle vere e proprie magie che possiamo assegnare ai pulsanti “rapidi” del pad. Queste sono divise in categorie a seconda della classe scelta e sono utilizzate mediante l’uso di rune lasciate cadere dai nemici sconfitti. Il loro impiego però non si esaurisce qui: per essere aumentate di livello hanno bisogno di altre rune, portanti il loro stesso nome, e quindi più rune della stessa arte acquisiamo, più questa aumenta di livello. Non finisce qui, ogni tot livello e/o abilità apposita, sblocchiamo delle particolari gemme rosse da inserire all’interno di uno dei tre slot di un’arte. Tali pietre, se usate, potenziano ulteriormente le nostri magie permettendoci di sceglierne il modo. Ad esempio: Il guerriero d’ombra possiede una magia/arte chiamata Emanazione riflettente, in grado di riflettere i colpi dei nemici. Accumulando tre gemme, possiamo “aprire” tale magia e scegliere in che modo modificarne il comportamento. Possiamo far si che emanazione riflettente respinga sia gli attacchi fisici che magici dei nemici o che i danni riflessi vengano raddoppiati!
Insomma, se siete arrivati a capire come funziona il tutto fin qui, ingame non avrete problemi se non quelli relativi alla scelta. Una scelta piuttosto meditata da parte della Ascaron è stata quella di eliminare il mana, facendo si che le arti si rigenerino dopo tot tempo. Questo periodo varia a seconda delle statistiche del nostro eroe e del suo equipaggiamento. Certo è che tra le numerose ondate di nemici sarebbe risultato difficile recuperare energia magica manualmente, quindi la scelta del recupero automatico è piuttosto azzeccata.
Come annunciato, l’arsenale a disposizione del giocatore è pressoché infinito: balestre, archi, shuriken, asce, spade, alabarde….sta a voi decidere quali adoperare come vostri “arnesi da lavoro” e con quale tipo di pietra incantarli: veleno, fuoco, ghiaccio, magia.. Anche le armature spaziano in genere e stile, con attributi più o meno vantaggiosi e set da collezione.
I nemici spaziano tra quelli tradizionali come: Golem, troll, coboldi, non-morti, orchi, lupi e così di seguito e la maggior parte delle volte ci circondano in gran numero non lasciandoci altra soluzione che abbatterli tutti con una sana dose di violenza. Alle volte però l’IA dei nostri rivali sembra venire meno, specie quando li troviamo immobili ad osservare il nulla e pronti a morire inermi sotto le nostre mani. Un bug che si va ad aggiungere ad altri come lo stuck del personaggio in alcune aree della mappa, ovvero incastrarsi in un ostacolo invisibile, l’impossibilità a volte di poter leggere la descrizione di oggetti/armi dall’inventario o la sparizione inspiegabile della freccia di direzione delle quest. Una serie di errori di programmazione che potrebbero essere, secondo il nostro parere, risolvibili con il rilascio di una patch anche se tali sviste non si presentano così spesso da rendere il titolo in giocabile.
Sacred 2 è scorrevole, le numerosissime quest sono abbastanza facili da portare a termine e gli “ostacoli” si notano solo a difficoltà di gioco elevate. Sono presenti svariati mini-boss da eliminare, se si ha la possibilità di accedere alle rete, con altri tre amici in co-op.
Se la campagna in singolo può sembrare varia e divertente, in modalità cooperativa tali emozioni si elevano alle stelle. Online il gioco assume tutte le caratteristiche di un MORPG permettendo ai giocatori di scambiare pezzi di armature/armi/denaro, fare quest o semplicemente esplorare la mappa e “farmare” più mostri possibile. Ottima anche l’idea di implementare il player vs player online e dare la possibilità ai giocatori di confrontarsi e confrontare le proprie build di classe.
Il comparto grafico di Sacred 2 non eccelle di sicuro ma si lascia perdonare data la mole del mondo di gioco e per le location sempre varie e gradevoli alla vista. Cavalcheremo o passeggeremo alle rive dei fiumi, tra i boschi, nei deserti incorniciati da un ciclo/giorno notte ed effetti atmosferici che rendono il tutto più magico e mai sottotono. Le città ed i villaggi sparsi qua e là sono ben realizzati sia esteticamente che una volta entrati all’interno delle strutture. Anche gli effetti visivi delle magie, quali bagliori e scintilli dai mille colori sono particolareggiati e mai ripetitivi.
Il comparto audio poteva essere certamente migliorato, nella gran parte del tempo è il suono della natura ad accompagnarci lungo il cammino mescolando un ritmo veloce da battaglia durante gli scontri con i nemici.
In conclusione Sacred 2 è un titolo assai vasto per poterne elencare tutti i dettagli, noi di GamersHq abbiamo preso quelli più rilevanti e che servono a far comprendere un gioco che molti hanno sottovalutato. I suoi difetti, prima citati, sono evidenti ma non invasivi. I comandi sul pad ad esempio, risultano un po’ macchinosi all’inizio ma bastano dieci minuti contati per prenderne dimestichezza, così come l’abitudine ai brevissimi caricamenti all’interno di alcune città.
La grande quantità di oggetti da trovare, luoghi da scoprire e arrivare all’impossibile livello 200 può tenere il giocatore incollato alla sedia per molte ore di gioco. Se parliamo in termini di multiplayer poi, esplorare dungeon e frammenti di mappa con un gruppo di amici è un’esperienza gradevole sia dal punto di vista sociale che da quello propriamente ludico. Le terre di Ancaria attendono un nuovo eroe, tu da che parte stai?
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