Recensione a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 17/08/2012
Sleeping Dogs arriva finalmente sulle nostre console dopo uno sviluppo davvero turbolento. Nato inizialmente come seguito della serie True Crime e successivamente abbandonato dal pubblisher Activision, risorge grazie ai ragazzi di United Front su commissione di Square Enix. Non meno movimentata è la storia del protagonista del titolo, Wei Shen, cresciuto in ambienti malfamati e trasferitosi in America con l’intento di servire la legge e tutelare i cittadini. Wei viene però richiamato in terra natia, Hong Kong, al fine di infiltrarsi e smantellare le triadi che la dominano. Sleeping Dogs è un titolo open world in stile Grand Theft Auto, a disposizione del giocatore vi è infatti una mappa piuttosto corposa e pullulante di attività dove far accrescere la nostra esperienza sia come criminale che da poliziotto. Tra le diverse meccaniche di gioco spicca considerevolmente il sistema di sviluppo del protagonista: in un apposito menù, in pieno stile gdr, è possibile spendere i punti esperienza guadagnati in diversi alberi abilità e sbloccare nuove mosse per il combattimento e potenziamenti per Wei.
Affrontare i nemici richiede spesso un uso combinato dei pulsanti del pad, sicchè i rivali possono essere contrattaccati oppure agganciati e scaraventati contro determinati oggetti presenti nell’area di gioco. Ci è parso di capire che gli sviluppatori abbiano voluto dare maggiore importanza al combattimento a mani nude, rispetto a quello con armi da fuoco; una scelta che si è rivelata abbastanza valida. Hong Kong, divisa in tre grandi quartieri, si estende anche verticalmente: il protagonista può scavalcare inferriate, muretti e cancelli e raggiungere obiettivi primari e secondari con una certa scioltezza nei movimenti. Se correre e saltare non fa al caso vostro, auto, moto e barche possono condurre a destinazione nel più breve tempo possibile. Oltre ai classici parcheggi dove tenere i veicoli di Wei, sulla mappa di gioco sono sparsi diversi concessionari dove comprarne di nuovi. Non avete guadagnato abbastanza soldi con l’ultima missione? Poco male, basta avvicinarsi con fare poco sospetto in un parcheggio ed impossessarsi di un mezzo qualsiasi. Il sistema di guida di Sleeping Dogs è molto arcade: con gli urti i veicoli si danneggiano lentamente fino a incendiarsi. leggermente eccessivo è l’effetto “shake” della telecamera quando si raggiunge una certa velocità. Divertente la possibilità di speronare con violenza i veicoli con la pressione di un pulsante del pad, e la trovata di poter saltare da un’auto in corsa su un’altra per assumerne il controllo, con tanto di effetto slow-mo.
Quando non si ha voglia di risolvere casi o estorcere denaro ai negozianti, la città offre numerose attrazioni a qualsiasi ora. Se di giorno, ad esempio, si preferisce andare a cercare tutti i collezionabili sparsi per i quartieri o fare shopping di vestiti per Wei, la sera potrebbe essere il momento giusto per un po’ di karaoke, partecipare ad una corsa illegale in auto o scommettere in un combattimento tra galli! Il motore grafico di Sleeping Dogs riesce a soddisfare pienamente le richieste dei gamers più attenti al dettaglio. Seppur nulla di rivoluzionario, le strade di Hong Kong brulicano di vita, che piova o ci sia il bel tempo, ed al calare del buio le mille insegne colorate dei negozi illuminano la parte d’Oriente che non dorme mai. Buone anche le animazioni dei personaggi e leggermente sottotono quelle relative ai volti durante le scene d’intermezzo. La colonna sonora comprende una varieta' di brani per tutti i gusti, basta accendere la radio dell’auto: il doppiaggio in lingua inglese vanta attori di prestigio direttamente da Hollywood mentre i sottotitoli sono in lingua italiana. In conclusione, Sleeping Dogs è senza ombra di dubbio il titolo dell’estate 2012. La sua longevità non è alta, appena 10 ore, ma sarebbe veramente un peccato completarlo senza svolgere le missioni secondarie, esplorare la città o raccogliere i tanti segreti in giro per Hong Kong. Non è un semplice Grand Theft Auto ambientato in Oriente perche' mescola saggiamente le meccaniche di svariati generi con una storyline interessante e dall’impronta cinematografica: da un lato c'e' il ritorno ad un passato scomodo di Wei, dall’altro la voglia di rimettersi in gioco nella giusta maniera. Voi da che lato starete?
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