Recensione a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 07/04/2009
Come si può mancare di “rispetto” alla meravigliosa pellicola cinematografica firmata Francis Ford Coppola? Quelle atmosfere d’altri tempi, il profumo del sangue, dei soldi e di tanta..tanta mafia. Electronic Arts sembra aver preso a cuore la serie de il Padrino sviluppando un primo capitolo più di due anni fa per le maggiori console dal quale ha riscosso un discreto successo. Riuscirà il Padrino 2 a suscitare in noi lo stesso interesse di allora? Per scoprirlo non vi resta altro che seguire la nostra recensione.
Cuba, uno dei tanti paradisi terrestri e quartier generale della famiglia Corleone con a capo Michael. Nel 1959 i Rosato attentano alla vita di Michael Corleone cercando di infrangere il pacifico equilibrio tra le varie famiglie. Dominic, un picciotto della prima famiglia citata, deve così iniziare a rimboccarsi le maniche e spazzare dapprima i compaesani Rosato e successivamente impadronirsi di tutte le attività lecite ed illecite dislocate in tutto il territorio.
Il Padrino 2 segue fedelmente il genere del predecessore aggiungendo però alla componente action-free roaming un’originale sistema gestionale. Questa novità, chiamata “Visuale di Don", ci consente di tenere costantemente sotto controllo le nostre attività mediante una mappa in 3D. A noi quindi la decisione di ingaggiare un determinato numero di guardie a sorvegliare un negozio o chiedere il pizzo ai commercianti così da pagare le “attrezzature” da lavoro e l’addestramento degli scagnozzi.
Acquisendo più proprietà dello stesso genere si può beneficiare di specifici bonus: giubbotti antiproiettili, tirapugni, auto blindate ecc.. Queste attività, che nell’insieme costituiscono la cosiddetta “Zona Crimine”, ci permettono di indebolire i nemici ed impossessarci dei loro benefici prestando al contempo attenzione a non farceli sottrarre a loro volta. Non è difficile intuire che serve un pizzico di strategia per colpire al cuore le famiglie rivali ed annientarle definitivamente. La gestione della famiglia, composta da una piramide con a capo Dominic, ci permette di assoldare e promuovere gli scagnozzi secondo le nostre esigenze e le loro abilità. Durante le fasi di perlustrazione possiamo infatti portare tre dei nostri uomini a nostro seguito, e più abilità possiedono meglio svolgono il loro lavoro: scassinare cassaforti, piazzare bombe, curare gli alleati ecc..
Nonostante gli spunti originali ideati dalla EA per questo nuovo capitolo, vi è tuttavia una spiccata mancanza di libertà di scelta da parte del giocatore. Prendendo in esame la parte gestionale vera e propria, possiamo soltanto decidere il numero di guardie da piazzare in una determinata attività e non stringere accordi con una famiglia rivale, decidere i prezzi della merce venduta o qualsiasi altra cosa che avrebbe dato più profondità al gameplay. Limitazioni che vengono marcate ripetutamente anche quando ci muoviamo in una delle tre città esplorabili: New York, Florida e Cuba. Muovendoci in auto o a piedi, si ha costantemente la percezione di vedere sempre gli stessi luoghi, e gli stessi npc…un momento! Non è una supposizione..sono davvero tutti uguali!
Tecnicamente parlando il gioco soffre di alcuni problemi come l’apparizione dal nulla di texture o l’orizzonte visivo non definito che, se aggiunti a quanto detto qualche riga sopra, fanno storcere più di una volta il naso a chi è abituato a vedere i veri giochi next-gen. Un’altro fenomeno bizzarro si presenta ogni qual volta tentiamo di scavalcare un muretto basso, in alcuni luoghi è impossibile ed in altri no. Non da meno poi l’interazione con l’ambiente circostante: fa davvero rabbia non poter distruggere un negozio come si vorrebbe..specialmente quando si è impossibilitati di rompere anche una semplice bottiglia sopra un bancone. Tuttavia le animazioni facciali e fisiche dei personaggi sono credibili specialmente durante le fasi di lotta corpo a corpo, un piccolo spiraglio di luce in un mare di mediocrità. Il multiplayer non brilla di originalità, anzi, le modalità presenti come il deathmatch appaiono piuttosto scarne e prive di quello spirito tattico cui siamo abituati a sfruttare.
Graficamente, il Padrino 2 non riesce a scalare le stesse vette dei titoli concorrenti, piuttosto cerca di difendersi con effetti di luce/ombra credibili ed una buona realizzazione del fuoco e delle esplosioni in generale. Gli ambienti interni/esterni, per quanto si possano ripetere da città in città, sono ben realizzati e rientrano perfettamente nel contesto temporale del gioco. I dialoghi in siciliano un po’ arrangiato riescono a farci strappare di tanto in tanto un sorriso anche se, specie quelli dei nostri subalterni, sono spesso ripetitivi. Gli effetti sonori sono poco sotto la sufficienza, specie quelli ambientali, mentre la colonna sonora spicca su tutto con melodie accattivanti e di compagnia.
EA…EA..ma cosa ti sta succedendo? Attendevamo ogni fine anno per i tuoi meravigliosi titoli, sognavamo meraviglie e adesso…questi titoli sembrano delle pubbliche versioni beta. Le idee ci sono e pure originali ma dov’è la profondità? Dove sono quei dettagli che rendono il gameplay unico? Il Padrino 2 è l’ennesima conferma di questa mancanza, un prodotto che lascia malamente stupefatti per la superficialità adottata dagli sviluppatori nell’elaborarlo probabilmente di fretta. Coloro i quali amano più la parte action e strategica di un gioco, troveranno sicuramente pane per i loro denti ma per chi sperava di gestire a 360° la propria organizzazione malavitosa dovrà riflettere attentamente sull’acquisto di questo titolo. Un’offerta che potete rifiutare? Forse sì.
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