Recensione a cura di Claudio 'Dogghy' Favorito il 01/01/2013
Durante il periodo di pausa delle software house che solitamente interessa i primi mesi dell’anno, abbiamo pensato di sfruttare il tempo libero a disposizione per goderci una sana e spettacolare avventura. Parliamo della trilogia sviluppata dai Naughty Dogs, chiamata Uncharted. Anticipando i tempi di una futura edizione contenente i tre capitoli, analizzeremo insieme a voi le vicende del protagonista. A portarci a spasso per i luoghi più impervi del mondo è Nathan Drake, atletico avventuriero, spavaldo donnaiolo ed astuto ladro. La storyline prende vita a largo della costa panamense, dove Nathan riesce a recuperare la bara di un suo antenato, Sir Francis Drake, con l’intento di impossessarsi dell’antico tesoro posto al suo interno. Dopo una sbirciatina accurata tra le ossa dell’avo, si scopre l’amara verità: il tesoro è nascosto altrove. A rendere il tutto più misterioso è però il ritrovamento di un diario, la strada cartacea verso il trionfo.
Quello che vi abbiamo appena descritto è soltanto la punta di un susseguirsi di colpi di scena che vedono la nostra simpatica canaglia Drake affrontare fitte giungle, montagne innevate, città orientali e deserti sconfinati. Tutto questo con il valido supporto di alcuni protagonisti che nel corso dei tre capitoli acquisiscono spessore, grazie anche a continue cut-scene e dialoghi ingame che focalizzano costantemente l’attenzione del giocatore sulla trama. Primo tra tutti è indubbiamente il non più giovane ma ancora aitante Victor Sullivan, abile truffatore sempre alla ricerca di nuove avventure: è una presenza costante, di lui si scopre qualcosa soltanto nel terzo capitolo quando per la prima volta si dà importanza all’anello che Drake porta al collo.
Il triangolo amoroso dell’impavido protagonista è composto da una raggiante giornalista dai capelli biondi, Elena Fisher, la cui emittente televisiva ha finanziato nel primo capitolo la ricerca della bara di Sir Francis, e dalla bruna cacciatrice di tesori Chloe Frazer. Quest’ultima subentra nel secondo capitolo, ovvero quando Drake decide di far luce sul lungo viaggio intrapreso da Marco Polo nel 1292 per tornare a casa dalla Cina. Proprio nelle terre gelide del Tibet, ad esempio, il giocatore viene catapultato in lunghi flashback giocabili che fanno capire quanto sia mirata e voluta la spettacolarizzazione del titolo, rendendolo quasi un film interattivo e soprattutto vario.
Uncharted è un action-adventure in terza persona con elementi platform e puzzle/enigmi da risolvere; non è del tutto errato associarlo alla famosa serie Tomb Raider. Pad alla mano, Drake può muoversi liberamente nelle aree di gioco che spesso si sviluppano verticalmente richiedendo coraggiose scalate su punti improbabili quanto pericolosi. Quello che più ci affascina, di questo lato del gameplay, è che non si tratta di movenze, salti e cadute fantascientifiche: il protagonista infatti possiede ovvie capacità umane che lo rendono vulnerabile a cadute rovinose o appigli sbagliati… non di rado la sua impulsività nell’esplorazione gli costa quasi la vita. Sebbene nel primo capitolo i livelli siano piuttosto lineari, lo stesso non si può dire dei successivi, che permettono di approcciare i nemici in maniera sempre differente.
Ah già, i nemici! Non pensavate mica che le ricerche dei tesori non avrebbero attratto una serie di teste calde pronte a metterci il bastone tra le ruote?!
Qui entra in gioco la componente action del titolo: il giocatore può racimolare dai nemici un modesto arsenale bellico ed evitare un buco in più sulla maglia tramite un sistema di coperture dinamico sempre efficiente. Non ci troviamo quindi di fronte al solito spara-copri-avanza-spara-copri-avanza-etc..gli stessi conflitti a fuoco possono essere gestiti in più modi, come sparare alla cieca da dietro un muretto, mentre si è aggrappati su una sporgenza od in corsa verso il nemico.
Non è detto che una soluzione sia necessariamente migliore dell’altra, come sempre determinate tattiche sono a discrezione del giocatore ma sappiate che molti ripari spesso si sgretolano sotto i proiettili nemici e sarete costretti a prendere decisioni affrettate!
Alle volte però, può accadere di venire sopraffatti dalla voglia di sprecare tonnellate di munizioni e, proprio in questi casi, è necessario intervenire “manualmente”. Il combattimento corpo a corpo negli anni di sviluppo della trilogia è stato rivisto più volte, a dimostrazione del fatto che all’inizio della serie ci si poteva limitare a qualche scazzottata, mentre già dal secondo capitolo sono state implementate fasi stealth che permettono a Drake di muoversi silenziosamente dietro il nemico per stordirlo successivamente oppure sfruttare alcuni elementi dell’ambiente circostante come “mossa finale”. Il vero tocco di classe del corpo a corpo è la pressione a tempo di alcuni tasti del pad atti a schivare, con tanto di inquadratura cinematografica in slow-mo, i fendenti nemici o a liberarsi da prese alle spalle.
Ammettiamo che l’IA dei nemici soffre di alti e bassi in tutti e tre gli episodi: se talvolta questi ci danno del filo da torcere coprendosi, aggirandoci e bersagliandoci senza pietà con granate a frammentazione, altre volte si scoprono fin troppo alle nostre raffiche. Apprezzabili le fasi in cui bisogna fare i conti con i laser dei cecchini: basta infatti un’esposizione prolungata nei confronti del nemico per essere colpiti fatalmente alla testa.
A sostegno delle fasi esplorative vi è poi la possibilità di trovare numerosi tesori mediante i quali è possibile sbloccare altrettanti numerosi bonus quali nuove skin per i personaggi, filmati/immagini degli sviluppatori, filtri video, cheats ed armi. Tutto ciò senza considerare gli enigmi che la campagna ci impone per il superamento di determinate zone: sebbene questi appaiono sporadicamente nel primo capitolo ed estremamente facili nella soluzione, nel secondo e nel terzo questi appaiono più spesso ed alcuni riescono a farvi scervellare per qualche minuto benchè armati del supporto del pluri-scarabocchiato taccuino di Drake.
Nonostante sia possibile rigiocare i vari capitoli del single player più volte, dilettarsi online è davvero un piacere! Nel multiplayer, disponibile solo negli ultimi due capitoli, il giocatore può fare fronte a più modalità che generalmente spaziano dal cooperativo al competitivo. Il “free climbing” rimane comunque un elemento fondamentale, unito a scontri di cui altre produzioni ci hanno ormai abituato da tempo: tutti contro tutti, deathmatch a squadre, 2vs2vs2, cattura bandiera, modalità orda ad obiettivi, cattura la bandiera e così via. Specificatamente, nel terzo episodio, oltre alle modalità appena citate è anche possibile personalizzare l’aspetto fisico e le abilità del nostro alter-ego, nonché acquistare, tramite punti esperienza e soldi maturati nel corso delle partite, armi sempre più potenti.
Tecnicamente la trilogia riesce sempre ad impressionare il giocatore per la realizzazione degli ambienti di gioco. Monasteri, giungle, deserti, rovine, montagne innevate sono la prova tangibile di un design artistico di grande livello che, a vantaggio di altri titoli simili, non presenta un uso eccessivo di filtri video. La complessità delle strutture scalabili e non, ricche di dettagli, è integrata ad un sistema di illuminazione dinamico in grado di regalare vere e proprie cartoline che difficilmente vi capiterà di osservare altrove. Ad arricchire l’aspetto grafico vi sono poi le animazioni dei personaggi e di Drake in particolare: il suo corpo reagisce in maniera realistica a qualsiasi tipo di sollecitazione abbandonando il concetto di “legnosità”. Piccolo neo sono le animazioni facciali, che lasciano un pò a desiderare… gli sviluppatori dovranno sforzarsi un pò di più nelle produzioni successive. Anche le telecamere giocano un ruolo fondamentale, muovendosi opportunamente là dove si svolge l’azione senza risultare tuttavia di ostacolo alla visibilità del giocatore. Ottimo il comparto sonoro, le tracce riescono sempre a sottolineare le fasi più concitate e promosso a pieni voti il doppiaggio in italiano, lineare ma soprattutto credibile.
In conclusione, possiamo finalmente dirvi quanto abbiamo apprezzato questa trilogia. Nonostante siano passati diversi anni dalla pubblicazione del primo, rimane comunque un must have per gli appassionati del genere. La campagna ci ha affascinato per via di Nathan, visto dagli sviluppatori non come un superuomo ma come un individuo sfrontato e dal cuore d’oro: non ha superpoteri e non è immortale, è invece equipaggiato con un modesto senso dell’humor ed ama cacciarsi nei guai insieme alle sue donzelle. Apprezzabili anche i numerosi colpi di scena e le improvvise svolte della trama che, per quanto talvolta possano apparire scontati, riescono a tenere sempre alta l’attenzione del giocatore senza mai annoiarlo. La regia di prim’ordine vuole proprio questo, spettacolarizzare con effetti cinematografici le avventure di Drake..e ci riesce davvero!
Il gameplay di base rimane relativamente invariato durante gli anni di sviluppo di Uncharted, si arricchisce soltanto di pochi particolari che non vanno comunque ad intaccare la fidelizzazione dei players. Animazioni e scenari sono indubbiamente i fattori che ci hanno colpito di più. Abbiamo visto luoghi che nemmeno l’immaginazione può elaborare e bagnato i nostri piedi in ruscelli incontaminati. I video che seguono questa recensione vi chiariranno sicuramente le idee. Con Uncharted abbiamo intrapreso un lungo viaggio, ci siamo arrampicati innumerevoli volte, abbiamo rischiato la nostra vita, conosciuto molte persone e sconfitto chi voleva impedirci tutto questo. Vi consigliamo vivamente di acquistare tutti e tre i capitoli, due dei quali adesso Platinum , e di prepararvi ad un esperienza esclusiva Sony.
Free Climbing!
Un pò di azione!
Il Tibet visto dagli occhi di Drake...Drake?!
Altra skin per Nathan, tutta da ridere!
Rapido sguardo al menù multiplayer
Match tutti contro tutti
Potrebbero interessarti anche
Per assicurare una ottimale navigazione ed altri servizi offerti, questo sito è predisposto per consentire l'utilizzo di Cookies. Continuando si accettano i Cookies secondo l'informativa consultabile a questo link.